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"Ti amo" confessò Emma sulle sue labbra.
Regina sobbalzò sgranando gli occhi e staccandosi delicatamente.
"Non è mai stato per... per gioco io ti amo, da sempre. Da quando eravamo bambine." disse lei.
Regina sorrise, accarezzandole le mani.
"Lo so" disse Regina.
"Ti amo anch'io" ammise, lasciando intrecciare le loro mani.
Stettero unite in silenzio per qualche minuto, quando la risata di Regina interruppe quel piccolo momento di tensione.
"Non era molto difficile da capire che mi amassi"
"Il tuo sorriso non mi aiutava a nasconderlo" disse Emma facendola ridere, per poi baciarla nuovamente.
"Era il mio primo bacio lo sai?" le confidò Regina guardandola negli occhi.
"Certo che lo so. Anche il mio." disse Emma sicura accarezzandole il viso.
"Su quello non avevo dubbi. Nessuno ti ha mai degnata di attenzioni" commentò Regina.
"Stai dicendo che non sono gradevole?" chiese Emma inarcando un sopracciglio.
"Sto dicendo che sei troppo idiota, anche per non accorgerti di quanto io ti volessi" commentò la strega ridendo.
Emma la baciò stringendola tra le sue braccia.
Regina le accarezzò la mano, strusciando la testa contro di essa.
"Sono così morbide" commentò rilassata.
"Accarezzami" chiese Regina guardandola intensamente e baciandola nuovamente.
Emma la baciò ripetutamente, lasciandola stendere sull'erba.
Regina sorrise esplorando maggiormente quei baci ed accarezzandole la schiena.
"Sei bellissima" commentò Regina, riempiendola di baci.
Si baciarono per i minuti successivi, per poi passeggiare mano nella mano.
Erano ancora molto giovani e piene di possibilità, eppure così diverse e con un ostacolo enorme davanti a loro.
Eppure alle due non importava. Si lasciarono semplicemente trasportare dall'innocenza di quei forti sentimenti senza pensare a quali conseguenze presto avrebbero scatenato.

17 anni fa

Snow White demoralizzata guardò il marito con le lacrime agli occhi.
"I bambini non arrivano" commentò singhiozzando.
"Tesoro arriveranno prima o poi... devi avere pazienza" disse James sorridendole.
"No. Non è vero." disse Snow abbassando lo sguardo.
James la guardò confuso.
"Ricordi quando abbiamo combattuto contro Re George?" chiese.
James annuì. "Certo"
"Alla fine dei combattimenti lui mi aveva chiamata nella sua tenda e mi ha obbligata a bere una pozione per salvarti la vita. Ti avevano imprigionato, non sapevo che fare... lui ha..."
James la guardò tristemente e pieno di rabbia.
"Cosa ha fatto?" chiese, con il tono carico di odio verso quel re spietato.
"Ha maledetto il mio ventre, cosicché la nostra stirpe finisse"
"Mio Dio Snow mi dispiace così tanto"
Snow singhiozzò sentendo il dolore così presente nel suo cuore.
"Voglio un bambino James. Ti prego" disse piangendo disperata.
"Troverò un modo amore" le promise il marito.

Snow strinse la mano di James camminando a passo svelto nella foresta oscura.
"Perché siamo qui? Cos'hai fatto James?" chiese Snow preoccupato.
"Ma ha trovato la soluzione alle vostre preghiere ovviamente" rise isterica una figura nell'ombra.
Snow sgranò gli occhi. "No." affermò terrorizzata.
Rumplestiltskin apparve davanti a loro ridendo ininterrottamente, pelle fatta di squame, occhi verdi e profondi come la morte, denti marci come la sua anima che ormai aveva venduto all'Oscurità.
Era una sorta di leggenda nella Enchanted Forest e nessuno osava nominarlo per paura delle conseguenze.
E adesso era lì davanti ai sovrani, mentre Snow White era terrorizzata dalla paura.
Troppo ricordi.
"L'albero è secco maestà. Brutta maledizione" la schernì poi la creatura, destandola dai suoi ricordi.
"Dacci un bambino e facciamola finita" disse James adirato dai suoi modi.
Rumple sorrise maliziosamente.
"Magari la regina ha bisogno di qualcuno che lo faccia meglio"
James sfoderò la spada colpendogli le dita con le quali aveva solo osato sfiorare la moglie.
"Ti taglierò la mano la prossima volta"
Rumple fece un'espressione teatralmente contrariata agitando l'indice e facendo schioccare la lingua.
"Così si tratta il vostro benefattore?" chiese dispiaciuto, per poi ridere.
Era matto, perverso e li avrebbe fatti impazzire presto solo con con quella risata tagliente che entrava nelle loro menti.
Sospirò per poi prendere il contratto.
"Le condizioni sono semplici" affermò.
"Una ciocca di capelli sul serio?" chiese James.
"E il nome del bambino o della bambina" precisò poi.
"Riti oscuri. No." affermò Snow riconoscendoli.
"Non siete venuti da me perché desiderate disperatamente questo infante?" li punzecchiò Rumple.
"Basta una firma e tutti i vostri desideri si realizzeranno" rise lui toccando la spalla di Snow e muovendo le mani come a cercare di farle vedere un futuro roseo e ricco di felicità.
James prese le mani della moglie guardandola negli occhi.
"Se tu non vuoi, io non firmo. Non ci serve un figlio per essere felici, se non arrivano non importa. Magari esiste un altro modo e... e se non esistesse, va bene così. A me importa solo di te, amore" le disse accarezzandole il viso.
Snow si strinse a lui commossa, mentre strappò la piuma d'oca dalle mani di Rumplestiltskin decisa, firmando la pergamena.
James la imitò, mentre Rumple sorrise.
"E sia" affermò facendo agire la sua magia.

15 anni fa

"Come hai osato?" tuonò Politea, la voce profonda e velenosa, mentre Cora mise le mani sul viso e sul ventre.
"Non credevo che avrebbe potuto... io..."
"Ti sei accoppiata con un umano. Sei la vergogna della nostra stirpe" gridò schiaffeggiandola.
"Mi dispiace" si scusò piagnucolando.
Dannazione se sua madre la faceva sentire debole. Una piccola insulsa cucciola che non doveva far altro che portare rispetto ai più anziani.
"Ah ti dispiace? Ti dispiace di essere stata una dannata sgualdrina o di aver tradito la tua specie e l'Oscuro?" disse iniziando ad essere sempre più violenta.
"Sei una nullità Cora. Un insulso errore che non sarebbe dovuto esistere. E adesso questo cucciolo sarà strappato via dal tuo ventre prima che sia troppo tardi" affermò sicura prendendo la lancia.
"NON TOCCARE IL MIO CUCCIOLO!" sbottò ringhiando Cora opponendosi alla madre e sovrastandola aggressiva.
La puntò alla gola con lancia, minacciando di ucciderla.
"Parlerò io con l'Oscuro. Risolverò tutto, ma ora lasciami in pace." affermò.
"Tu non sei più mia figlia" disse sicura Politea sparendo in una nuvola di fumo.
Zelena, nel giardino, guardava la scena impaurita, mentre Cora si avvicinò a lei.
"Hey fiorellino... tranquilla. La nonna se ne è andata. Non devi piangere" la rassicurò accarezzandole la testa.
"Non devi mai piangere. Devi essere forte" le sussurrò calmandola.
"Ora la mamma risolve tutto" affermò sicura.

Between usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora