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Emma tornò nella stanza insieme a Regina per riposare, quando Regina la guardò divertita.
"Vuoi già ricominciare?" chiese.
Emma sorrise maliziosa. "Se vuoi... io in realtà volevo riposare, sai la riunione... vorrei dormire almeno qualche ora, per essere in forma questa sera" disse la bionda.
Regina scoppiò a ridere. "Non vorrai dormire lì?"
Emma la guardò confusa. "Si?"
Regina la guardò disgustata. "Dio no" affermò.
"Adesso ti porto a casa" disse Regina, prendendole la mano.
La strega schioccò le dita, quando una forte luce iniziò a penetrare le finestre.
"È... è giorno" commentò Emma.
Regina scosse la testa. "È la luna. Splende molto forte in questi giorni, sono quelli del lupo" affermò la mora.
La mora attraversò il castello insieme ad Emma per poi giungere ad un corridoio buio che terminava con una discesa: sembrava fatto di piume e legno.
La strega le prese la mano mentre si calava giù.
Emma chiuse gli occhi spaventata, per poi lasciarsi cullare dalla discesa.
Era un enorme nido, impossibile da scoprire per un invasore: una stanza piena di oggetti cari alla strega, persino un'area per bambini.
Regina si adagiò nel nido, mettendosi comoda.
"Vieni" disse alla bionda.
Emma la guardò incuriosita, per poi adagiarsi accanto a lei.
Regina si accoccolò alla donna, posando la testa sul suo petto.
"Non ho mai dormito in un nido prima d'ora" confessò Emma in un sussurro.
Regina rise baciandola dolcemente.
"C'è sempre una prima volta" commentò la regina.
Emma sorrise guardandola innamorata.
"Ho paura di svegliarmi domani... così tante cose sono cambiate io sono... sono davvero confusa, ma... ma anche molto felice" spiegò Emma.
Regina fece scontrare i loro nasi.
"Lo sono molto anch'io"

Emma si svegliò di soprassalto, guardandosi immediatamente intorno per poi vedere Regina agitarsi, terrorizzata.
Erano le sue urla ad averla svegliata, ma almeno sapeva di non aver sognato.
Regina era lì, era viva.
"No... ti prego... non voglio" mormorava gemendo.
"Non voglio farlo" disse singhiozzando.
Emma le accarezzò i capelli.
"Regina hey..." sussurrò la bionda.
"È solo un brutto sogno."
Regina si agitava sempre di più, quando spalancò gli occhi, di un rosso vivo, gridando.
"NO!"
"Regina hey... hey!" disse Emma facendola voltare verso di lei.
"Emma" disse sconvolta.
"Sono io. Va tutto bene" affermò la bionda.
Regina si accoccolò a lei.
"Stai bene" si ripeté Regina.
Emma le accarezzò i capelli dolcemente. "Si"
"Va tutto bene"

Le due donne si svegliarono qualche ora dopo ed Emma si rese subito conto di quanto quel mondo fosse diverso e che la magia fosse ovunque.
Regina le prese la mano, mentre camminava nel regno insieme a lei.
Avevano passato una splendida giornata insieme, ricordando i tempi andati e consumando rapporti d'amore pieni di passione e di genuino affetto.
Regina aveva raccontato ad Emma diversi aneddoti riguardo al regno ed Emma le aveva raccontato alcuni degli episodi che avevano segnato la sua vita dopo che aveva lasciato la sua amata.
La strega invece non aveva fatto parola dei suoi anni da sposata ed Emma preferì non forzarla.
A giudicare dei suoi incubi poteva solo immaginare cosa avesse passato e preferì non indagare ancora e lasciare i suoi spazi all'amata.
Voleva riempire di ricordi piacevoli gli anni a venire ed aprire ferite ancora fresche non era decisamente il miglior modo di cominciare.
Guardava Regina innamorata, perdendosi nelle pozze color nocciola, mentre il rossore del tramonto faceva da sfondo alla loro passeggiata.
Passeggiata presto destinata a finire, lasciando posto alle responsabilità che gravavano sulle loro spalle e alla riunione del consiglio.
"È questo che ho sempre voluto per noi." sussurrò Regina, mentre l'erba solleticava i loro piedi nudi.
"Io e te, per sempre" disse sorridendo sulle sue labbra.
La sovrana si sedette vicino alla pozza della luna, o meglio dell'uscita della pozza della luna, mentre le sirene le osservavano incuriosite, ma sulla difensiva.
"Ryn va tutto bene" affermò Regina.
"È la mia anima gemella" disse stringendo la mano di Emma.
Ryn uscì fuori dall'acqua, facendo sobbalzare la bionda.
"È un'umana" affermò con sospetto annusandola.
"Lo è" confermò Regina.
"Non ci farà del male" disse sicura.
"È un'umana" ripeté Ryn.
Emma la guardava, mentre gli occhi di Ryn si illuminavano di un azzurro intenso.
"Ryn" disse Regina severa e infastidita.
Emma scosse la testa confusa.
"Stavo solo controllando se non stesse fingendo" commentò la sirena.
"Non finge. Garantisce la tua regina" disse Regina superba.
"Batti le pinne. Va via" disse la donna inarcando un sopracciglio.
Ryn guardava Emma con sospetto.
"Avverto molta paura e tormento nel suo cuore." disse Ryn avvicinandosi alla bionda.
Regina ringhiò immediatamente, scostandola.
"Va via" affermò con voce roca.
"Non devi avvicinarti a lei"
Ryn indietreggiò tuffandosi, mentre Emma guardò la mora.
"Voleva leggerti il cuore" disse Regina vedendo la sua confusione.
"Non gliel'ho permesso. So già tutto"
Emma guardò la regina. "O avevi paura di sapere?"
Regina scosse la testa con un sorriso.
"Mi nascondi forse qualcosa?" chiese poi scherzosamente.
I cuccioli correvano veloci ringhiandosi per gioco a vicenda, giocando dietro di loro, interrompendole.
Regina ridacchiò, guardando Emma dolcemente, per poi accoccolarsi a lei.
"Sono davvero belli, vero?"
Emma rise. "Si. Anche tu eri così alla loro età?" chiese curiosa.
Regina annuì. "Zelena ed io giocavamo sempre alla lotta" sorrise lei.
"Poi hai iniziato a giocare con me" commentò Emma.
Regina sorrise. "Eccome" disse baciandola.
"Ho visto dei giocattoli nel tuo nido" disse poi la bionda.
Regina sobbalzò presa alla sprovvista.
"Tu non hai avuto figli in questi anni?" chiese Emma.
"Nessun cucciolo" affermò Regina sospirando tristemente.
"Non è stato destino" disse la mora con un debole sorriso.
Emma le accarezzò la mano.
"Vorresti? Intendo essere madre?" disse Emma.
"Si" sorrise Regina. "E tu?"
Emma sospirò. "Dio se lo vorrei"
Regina le accarezzò il viso.
"Non puoi avere figli vero?" chiese Regina.
Emma sospirò. "Credo di sì. Di non potere"
Regina le strinse la mano.
"È stata colpa mia. Hai violato una strega e il mio... il mio veleno ti ha punita. Mi dispiace così tanto, speravo davvero non avesse fatto effetto" disse Regina sentendosi tremendamente in colpa.
Emma la baciò dolcemente. "Non è stata colpa tua. E poi a chi serve un bambino... sono così piccoli e... e strillano e..."
Emma sospirò trattenendo le lacrime.
Regina sapeva benissimo quanto Emma desiderasse essere madre quando era piccola e lei l'aveva privata di questa gioia.
"Non è colpa tua, Regina" ripeté Emma stringendole la mano.
"Troverò un modo per guarirti un giorno" affermò la mora.
Emma sorrise dolcemente. "Mi basta avere te per essere felice"
Regina abbassò lo sguardo. "Se solo potessi avermi completamente..." sospirò con rabbia la strega.
"È a causa di tuo marito?" commentò Emma.
"Sei legata a lui? Per sempre? " chiese.
"Si. Nella vita e nella morte, abbiamo bevuto dalla coppa nuziale" rispose Regina tristemente.
"Il nostro non è stato un brutto matrimonio comunque. È stato sempre buono con me"
"Buono? Regina ti ha strangolata" disse Emma sconvolta.
"Era solo per spaventarmi, non mi farebbe mai del male"
"Ti tortura psicologicamente ogni giorno. Ti sta manipolando" affermò.
"Bé saresti dovuta venire a salvarmi prima che mi legassi a lui. È mio marito e mi è stato vicino quando nessun altro l'ha fatto. Gli devo tutto, in primis la strega che sono ora" disse Regina convinta.
"Lo stai difendendo?" chiese Emma.
"È mio marito. Non un ospite di passaggio nel mio letto"
"Come?!" disse Emma iniziando a spazientirsi.
"Intendevo dire che non posso lasciarlo in questo modo come fosse una scarpa vecchia"
"Ma è ciò che lui farebbe con te" disse Emma.
"Non capisci Emma" disse Regina.
"No tu non capisci. Ti sta usando e la cosa grave è che tu non te ne renda conto" disse la bionda.
"Ti sei innamorata di lui?" chiese sconvolta.
Forse non era stata un brutto matrimonio come credeva Emma, forse aveva ragione la sua fidanzata.
"È pur sempre mio marito, Emma"
I suoi occhi dicevano un'altra cosa ed Emma sapeva sempre quando Regina mentiva.
"Non posso crederci" commentò.
"Mio Dio Emma io ti amo, ma Rumple... lui mi è sempre stato accanto ed io sono la sua sposa. Non posso abbandonarlo se lui non mi lascia andare, abbiamo un accordo." spiegò Regina.
"Emma devi credermi il mio amore per te va oltre tutta questa storia, ma lui riesce a comprendermi come tu non potresti mai fare"
"Comprenderti? Regina sei cambiata. Vuoi muovere una guerra solo per una stupida vendetta"
Regina alzò gli occhi al cielo. "Ancora con questa storia?"
"E chi dice che non sia stato lui a dividerci? Quell'incantesimo era troppo potente persino per una strega, giusto?" la fece riflettere Emma.
"Per averti tutta per sé. Ti ha manipolata" affermò sicura.
"Sbagli" disse Regina. "Tu non lo conosci, non... non dopo quello che ha passato..." disse la moretta titubante.
"Tu credi?" disse Emma.
Regina guardò negli occhi Emma, per poi essere interrotte dalla familiare strega dagli occhi verde smeraldo e le corna da demone, appena atterrata vicino a loro.
"Vostra maestà... il gran consiglio si è appena radunato" annunciò.
Regina distolse lo sguardo da Emma.
"Arriviamo subito" affermò Regina.

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