41.

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"Mi scusi, vorrei presentare un reclamo!" esclamai nel mentre che entravo nel magazzino dove mi aveva indicato Zulema, guardai Goya gonfiando alcuni palloncini e creando varie forme.
"Siamo chiusi!" sbottò la donna davanti a me perdendo subito la pazienza e scossi la testa divertita camminando.
"I pop corn sono rancidi!" urlai e la vidi alzarsi voltandosi nella mia direzione.
"Cazzo, le ho detto che siamo chiusi! Maca? Cosa ci fai qui?" domandò sconvolta e le feci un sorriso divertito, mi raggiunse e l'abbracciai goffamente nel mentre che si sedeva nel tavolo.
Incominciammo a parlare di varie cose e ovviamente le raccontai tutto ciò che era successo con Zulema, senza entrare molto nei dettagli, non mi fidavo appieno.
"E mi puoi spiegare cosa c'entri tu con il colpo? Goya se si mette male ti toccheranno cinque anni vestita di giallo, lo sai no?" dissi innervosendomi sperando che potessi farla ragionare ma vidi il suo sguardo cambiare parecchio.
"Che succede?" le domandai inarcando un sopracciglio confusa.
"La mia fidanzata Triana, lei è nella banda e sinceramente dei diamanti non me ne frega un cazzo io ci sto dentro per amore." disse facendo spallucce e la guardai attentamente perché la capivo bene.
Anche io potevo rifiutare benissimo la proposta che mi aveva fatto Zulema ma non lo feci perché non volevo che rimanesse da sola, glielo dovevo.
Sussultai voltandomi e guardai tutte le altre arrivare, il mio scorpione aveva una sigaretta tra le labbra e l'accese facendo un cenno a Goya che la guardò impaurita, sembrava di essere nuovamente in carcere perché ci stavamo comportando tutte allo stesso modo.
"Hey Maca, è da un po' che non ci vediamo stai bene?" disse Flaca stringendomi la spalla amichevolmente e annuii sorridendole, mi tranquillizzava il fatto che conoscessi già qualcuno.
Zulema serrò la mascella senza staccare gli occhi da noi e non appena le feci un cenno fece spallucce evitandomi.
"Allora ripassiamo il piano?" sbottai nel mentre che tutte le altre si sedevano attorno al tavolo e Zulema mise la gamba sopra di esso, squadrandomi seria.
"Forza per l'ultima volta, ho bisogno che conosciate la casa anche se penso che Zulema vi abbia già informate di tutto." dissi guardando Goya e Triana scherzare tra di loro e mi innervosii parecchio, era una cosa seria.
"Dovete conoscere quel posto come se fosse casa vostra, ogni minimo centimetro di essa deve rimanere impressa nella vostra mente." dissi mettendo una mappa nel tavolo e Triana scoppiò a ridere bloccandomi.
"Che musica facciamo partire? Dobbiamo mettere una colonna sonora capo, per darci la giusta carica." disse quest'ultima mentre le altre ridevano, come facevano a stare così?
"Qualcosa in spagnolo dai." disse Flaca scherzando e mi toccai il viso nervosamente perdendo la pazienza.
"È tutto molto bello , ma vi ricordo che qui stiamo organizzando una rapina e questa non è una discoteca." dissi furiosa ma una voce mi interruppe.
"Una ranchera." disse Zulema facendo uscire il fumo dalle labbra e alzai le braccia incredula arrabbiandomi.
"In fondo siamo ospiti dei messicani e poi in questo modo quando non saremo più insieme l'ascolterai e ti ricorderai di me bionda." disse con il suo solito atteggiamento da menefreghista e mi vennero le lacrime agli occhi senza staccare lo sguardo dal suo ma non dovevo crollare ai suoi piedi.
"Certo, come fanno due fidanzati quando rompono o quando cedono." sbottai percependo il suo sguardo tagliente sul mio e le lanciai un'occhiataccia riprendendo la mappa, le altre ci guardavano attentamente capendo già la nostra situazione ma non ci feci caso e ripresi a parlare.
"Quando il banchetto avrà inizio Goya sarà in cucina e metà delle guardie sarà lì a cena, se in tal caso dovesse succedere qualcosa tanto sarà la prima a saperlo, ci perquisiranno all'entrata quindi dovremo essere tutte disarmate. Nasconderemo le armi smontate dentro al cibo e quando incominceranno con gli aperitivi Triana verrà con me nella stanza dove c'è la cassaforte con la tiara di diamanti. Nel frattempo Zulema e Flaca si occuperanno del controllo delle telecamere, abbiamo quindici minuti prima che capiscano che qualcosa non va." dissi guardando il mio scorpione alzandosi giocherellando poi con l'accendino tra le mani, fregandosene.
"Facilissimo no? Vi darò tutte le indicazioni e andremo in un'hotel vicino al deserto di Almeria, è abbastanza lontano da quella villa. Lì ci divideremo i diamanti e la mattina seguente verrà un'elicottero che ci porterà dritte in Marocco e a quel punto saremo ognuna per conto proprio." disse mettendosi al mio fianco e serrai la mascella infuriandomi, mi dava fastidio il fatto che avesse deciso tutto lei senza parlarmene minimamente.
"Perché dobbiamo andare in Marocco? Io me ne vado per i fatti miei dopo il colpo." sbottò Flaca perdendo la pazienza e sussultai percependo il corpo di Zulema irrigidirsi come una statua.
"Nel caso qualcuno non riesca a tenere a freno la lingua." sbottò mettendola subito in soggezione con lo sguardo e le sfiorai la mano con l'indice.
"Maca." disse la mia amica guardandomi spazientita ma Zulema la interruppe facendo una smorfia infastidita.
"Flaca." sbottò avvicinandosi e subito mi misi in mezzo tra loro due ma il mio scorpione posò il suo sguardo tagliente su di me facendomi sussultare, si stava innervosendo perché non aveva appieno il controllo della situazione a causa mia e non glielo avrei permesso.
Ci guardammo per alcuni secondi e Triana ci interruppe divertita guardandoci.
"Una domanda, chi è il vero capo?" disse indicandoci e distolsi lo sguardo dalla donna che mi faceva venire i brividi.
"Zulema o Macarena? Perché è evidente che vi odiate da morire e alla fine ci toccherà decidere se stare con una o con l'altra." continuò ridendo leggermente e Zulema si voltò.
"Piccolina non sai a chi volere più bene, al papà o alla mamma." disse sorridendo appena e scossi la testa.
Io e lei non ci odiavamo, l'odio che provava non era nei miei confronti ma bensì per se stessa e non me lo avrebbe mai confessato a causa del suo orgoglio.
"I miei genitori hanno divorziato quando avevo dodici anni e come in tutte le coppie che si lasciano c'è sempre qualcuno che finisce di merda, voglio solamente capire quale delle due sarà, per sapere." disse facendo spallucce e lanciai un'occhiataccia a Zulema che si era riportata una sigaretta nelle labbra riaccendendola.
Goya le lasciò un bacio sulla guancia ma riportai lo sguardo sulla ragazza davanti a me, allora non ero l'unica che aveva la sensazione che qualcosa sarebbe andato male.
"Senti, anche io ho una domanda." sbottai appoggiandomi sul tavolo e Zulema sussultò leggermente sentendo il mio tono di voce.
"Hai deciso di abbandonare? Perché mi faresti un grande favore." aggiunsi serrando la mascella e Triana scoppiò a ridere facendomi arrabbiare il doppio.
"E perdermi il matrimonio dell'anno? Nah, col cazzo." disse divertita e distolsi lo sguardo dal suo guardando Zulema.
"Quella Monica invece? La figlia di Ramala, è fidata?" mi domandò Goya e inarcai un sopracciglio confusa.
"Certo, ci siamo incontrate ieri mattina e mi ha raccontato alcune cose. Ha un fratello che si chiama Diego, Ramala li ha adottati entrambi e li ha presi con sé nonostante girassero tantissime voci sui loro affari di famiglia. Quel lurido pezzo di merda ha ucciso i loro genitori mentre gli aveva sempre detto che erano morti in un incidente stradale quindi si vuole vendicare." dissi concludendo il discorso mentre Zulema annuiva dato che anche lei sapeva già la storia visto che era con me.
"Che bastardo." disse Flaca sconvolta e annuii guardando le altre alzarsi dal tavolo, ci eravamo dette tutto quanto.
"Ci vediamo a casa vostra domani?" disse Triana e annuii salutandola, Zulema finí l'ennesima sigaretta e mi avvicinai al suo corpo infilandomi tra le sue gambe dato che era seduta sopra al tavolo ma non avevo il coraggio di confessarle che ero incinta.
Avevo paura.
"Che fai bionda?" domandò confusa e appoggiai le labbra sul suo collo, non avevamo avuto nessun contatto da settimane e mi mancava terribilmente.
"Possiamo impedire tutto questo, ho una brutta sensazione ti prego." sussurrai contro la sua pelle mordendola e la sentii gemere inclinando la testa, la mia mano si depositò nella sua coscia e giocherellai con la cintura del suo pantalone ma la tolse bruscamente.
"Bionda, ti ho detto che non mi devi toccare perché non ti voglio." disse afferrando il pacchetto di sigarette ma scattai afferrandoglielo e lanciandoglielo lontano con rabbia, stava mentendo.
Mi guardò sconvolta e avanzò verso di me, chiusi gli occhi credendo che stesse per colpirmi ma non lo fece, si avvicinò ad un centimetro dal mio viso e appoggiò la fronte sulla mia sfiorandomi le labbra con le sue.
"Non peggiorare le cose." sussurrò lasciandomi un bacio nella mascella e l'afferrai per la vita stringendola con forza.
"Ti posso aiutare, Zulema." mormorai nel mentre che infilava la testa nell'incavo del mio collo ma si allontanò furiosa, la guardai con le lacrime agli occhi mentre usciva afferrando le chiavi.
Sospirai posizionando una mano sul mio ventre e ancora una volta non le avevo confessato la verità, probabilmente non lo avrei mai fatto perché l'avrebbe distrutta nel vero senso della parola.

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