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20 aprile, almeria, caravana.


E tu come reagisci quando ti accorgi che la trasformazione a cui aspiri non è così veloce e radicale come speravi?
Quali emozioni provi?
A quali conclusioni giungi?
Sentii delle labbra appoggiarsi sul mio collo lentamente e mugugnai nel sonno aprendo gli occhi sbattendo le palpebre un paio di volte abituandomi alla luce.
Zulema mi stringeva possessivamente la vita e ogni tanto mi lasciava qualche bacio lungo la spalla, amavo svegliarmi così ogni giorno con lei tra le mie braccia e sentire il suo profumo.
"Pensi che non me ne sia accorta che hai rubato una delle mie maglie?" mi sussurrò facendomi venire i brividi, scoppiai a ridere e percepii la sua mano scendere lentamente lungo il fianco fino a depositarsi sulla coscia.
"Te l'ho presa un mese fa e te ne sei accorta solo ora, incredibile." mormorai gemendo non appena mi morsicò un lembo di pelle un pochino forte.
"Cosa?" urlò girandomi verso la sua parte e scoppiai a ridere non appena vidi la sua faccia confusa.
"Non urlare." borbottai cercando le sue labbra e la baciai nel mentre che si infilava tra le mie gambe nude, ormai il freddo era del tutto svanito e il caldo stava diventando più forte.
"Autentica figlia di puttana." sussurrò baciandomi con forza e mordendomi il labbro facendomi gemere dal dolore.
"Ho imparato dalla migliore, no?" sbottai provocandola e chiusi gli occhi mentre mi baciava il seno levandomi la maglietta, la sua.
"Però ti sta bene, non l'avrei mai detto." disse sogghignando divertita e la guardai male ritornando nelle mie labbra intrecciando subito la lingua con la mia.
"A me sta bene tutto." dissi fiera e il mio scorpione scosse la testa incredula.
Grazie a lei stavo ricominciando a vivere nel vero senso della parola, volevo tutto di lei e più i mesi passavano, più mi innamoravo della sua persona ma sopratutto amavo averla al mio fianco.
Non avrei mai immaginato che la mia felicità dipendesse tutta da lei e dalla voglia di amarla fino all'ultimo secondo.
Ma cosa mi spingeva a non dirglielo?
Non lo sapevo bene nemmeno io a dir la verità, ma ero terrorizzata dai miei stessi sentimenti e non volevo liberarli dalla mia gabbia e sopratutto dal mio cuore.
Volevo tanto confessarle che ero perdutamente innamorata di lei ma una delle mie più grandi paure era di perderla nuovamente e di non riuscire a trovarla più.
Zulema afferrò le mie mani e me le strinse nel mentre che mi inchiodava contro la testata del letto, la sua lingua rincorreva la mia e quasi mi venne da piangere nell'averla vicina e di sentirla così piena di fuoco.
Il suo profumo invase le mie narici e inarcai la schiena stringendo la sua vita con più forza.
"Non me ne vado." sussurrò percependo la mia tensione e annuii mettendo la testa di lato nel mentre che mi mordeva il collo con possessione ma anche con dolcezza.
"Hai promesso." dissi riuscendo a liberarmi dalla sua presa forte per poterle afferrare il viso e guardarla intensamente.
"Lo so, che ho promesso." disse sorridendomi per rassicurarmi e non appena mi diede un bacio sulle labbra entrò dentro di me facendomi provare un piacere unico.
Affondai le unghie nella sua schiena facendole stringere i denti dal dolore e aumentò il ritmo strappandomi un gemito.
Erano delle emozioni forti quelle che stavo provando, riuscivo a testare la nostra unione tramite i nostri corpi caldi e forti che avevano la necessità di restare uniti, senza mai separarsi.
Il mio scorpione aumentò il ritmo portandomi sempre di più all'apice e chiusi gli occhi mordendomi il labbro con forza.
"Guardami." disse afferrandomi per la gola con l'altra mano libera e lacerai la sua schiena perfetta, aprii gli occhi e mi fece un piccolo sorriso aggiungendo un'altro dito, i suoi occhi erano più scuri del solito e notavo il desiderio che provava nei miei confronti, ormai anche io ero diventata parte di lei nel vero senso della parola.
Le sue labbra si appoggiarono sulle mie e la presa sul mio collo aumentò nel mentre che percepivo il piacere invadermi.
"Sei mia." mi sibilò a denti stretti poco prima che l'orgasmo invase il mio corpo, urlai il suo nome e chiusi gli occhi, Zulema intanto mi lasciava dei piccoli baci su tutto il viso e sulla mia spalla nuda.
"Ogni volta con te è sempre più bello." le ammisi riprendendo aria e arrossii non appena i suoi occhi si scontrarono con i miei e sorrise.
Le accarezzai la schiena e notai il suo sguardo addolcirsi, mi lasciò un lungo bacio sulle labbra mentre usciva da me, dopo alcuni minuti regolarizzai il mio battito cardiaco accelerato e l'attirai a me abbracciandola forte, come se potesse dissolvervi in cenere.
Tempo fa non avevo paura della solitudine ma da quando è entrata nella mia vita una delle mie paure più grandi era sicuramente perderla o che qualcun altro la portasse via da me.
Zulema ormai era il mio mondo.
"Io-" tentai di parlare ma le sue labbra si appoggiarono sulle mie per zittirmi, la strinsi a me e le tolsi gli ultimi indumenti esponendo ogni centimetro del suo corpo.
"Lo so, bionda." sussurrò con un tono glaciale che mi fece venire i brividi e inarcai un sopracciglio confusa nel mentre che le cingevo il collo con le braccia attirandola ulteriormente.
"A cosa ti riferisci?" mormorai sfiorandole il tatuaggio sotto all'occhio e mi ci persi dentro ai suoi occhi scuri.
"Lo so, che sei innamorata di me." disse serrando la mascella e sgranai gli occhi coprendomi il viso con le mani ma Zulema me le tolse per potermi guardare.
"Non è vero." sussurrai impaurita e il suo sguardo cambiò da serio a sorpreso.
" che è vero bionda, io so tutto." mormorò guardandomi dritta negli occhi e la tolsi dal mio corpo serrando la mascella, con una paura addosso.
Non aveva idea di cosa provavo ogni qual volta che stavo insieme a lei, la mia mente si annebbiava a causa del mio dolore fisico di non poterle dirle ciò che provavo, mi faceva male al cuore.
"Neghi?" disse il mio scorpione spostandomi i capelli da un lato e il mio corpo si irrigidii come una statua, non le risposi e notai le lacrime formarsi nei miei occhi ma non dovevo crollare davanti a lei come un'idiota.
"Chi tace acconsente, bionda." mormorò dopo alcuni minuti e mi coprii con il lenzuolo non volendo guardarla.
Era come se fossimo in paradiso ma non c'era nessuna regola, perché noi le avevamo infrante non appena ci avevamo messo piede.
Mi morsicai l'interno della guancia più forte che potevo e mi voltai nella sua direzione notando che stava ancora al mio fianco, però era girata di spalle.
Con cautela mi avvicinai a lei e l'abbracciai da dietro facendo aderire la sua schiena nuda contro il mio petto, Zulema non disse nulla per non darmi nessuna soddisfazione e le spostai i capelli da un lato per poterle mordere il collo con forza, facendole capire che avevo bisogno di lei.
La mia mano scivolò con cautela lungo il suo interno coscia e notai il suo respiro farsi sempre più pesante, se mi avesse guardata dritta negli occhi probabilmente mi avrebbe fatto sparire dopo mezzo secondo.
"Non ho detto niente perché preferisco lasciarti con il dubbio piuttosto che vederti scappare a gambe levate da me un'altra volta, come hai già fatto." ringhiai a denti stretti nel mentre che entravo dentro di lei facendole inarcare leggermente la schiena.
Con l'altra mano libera le afferrai la gola da dietro e gliela strinsi con cautela per tenerla ferma mentre gemeva.
"Chi ha detto che scappo?" sibilò a voce bassa e aumentai il ritmo strappandole un gemito rumoroso, appoggiai le labbra sul suo collo scoperto e glielo succhiai lasciandole alcuni segni violacei, facendole capire che era mia.
"Anche l'altra volta hai promesso che restavi, eppure non ti sei fatta nessuno scrupolo a spezzarmi il cuore." dissi furiosa sentendo i suoi muscoli irrigidirsi mentre mi graffiava il polso afferrandolo con forza.
"Vuoi rinfacciamelo per sempre?" disse senza fiato chiudendo gli occhi e di conseguenza la strinsi di più al mio corpo.
Non le risposi e mi beai dei suoi gemiti fino a quando non venne esausta rilassando i muscoli graffiando il mio braccio con forza, lasciandomi i segni appresso.
Incominciai a lasciarle una scia di baci lungo la sua spalla nuda e tolsi la mano dalla sua gola serrando la mascella.
Non volevo darle nuovamente la soddisfazione di confessarle i miei sentimenti perché vedevo sul suo viso il terrore ogni qualvolta che superavo il suo confine formato da fili spinati.
Mi ero fatta male tante volte cercando di entrarci ma non mi aveva mai dato il consenso appieno, le strinsi la vita con forza e affondai il viso sui suoi capelli inspirando il suo profumo e rilassandomi tra le sue braccia.
"Stupida bionda, ti odio." disse Zulema sospirando e la strinsi ancora di più, alzai gli occhi al cielo e serrai la mascella nel mentre che mi allontanavo dal suo corpo caldo per potermi alzare ma la sua mano afferrò il mio braccio fermandomi.
"Smettila." disse facendomi sdraiare nuovamente bloccandomi i polsi mettendosi sopra di me, misi la testa di lato per non guardarla e mi venne da piangere perché non appena guardavo i suoi occhi ogni mia barriera crollava come niente.
"Ti prometto che non troverai un'altra come me." sussurrò piano e non la guardai comunque dopo quella rivelazione, a cosa si riferiva?
"Io voglio te, non voglio una tua fotocopia tantomeno una persona che non mi sappia dare la libertà che desidero, voglio tutto ciò ti riguarda." dissi furiosa guardandola dritta negli occhi e la vidi spalancare la bocca dallo stupore ma anche dalla paura.
"Però forse sei tu che non mi vuoi e stai con me solamente perché ti conviene, peccato che ogni volta che andiamo a letto insieme riesci a mandare tutto a puttane dentro di me." aggiunsi dopo alcuni secondi non appena notai che non mi rispose, la sua presa nei miei polsi diminuì ma non staccò per nessuna ragione al mondo gli occhi dai miei, cercando di afferrare ogni mia emozione e farla sua.
"Mi sono promessa di non amare più." mi sussurrò sfiorandomi lo zigomo con l'indice e una lacrima mi rigò il viso.
"Allora che ci fai qui con me? Potresti trovare di meglio là fuori, penso che Saray sarebbe disposta ad ospitarti. Perché devi stare con un disastro del genere?" le domandai facendo riferimento a me stessa e il mio scorpione scosse la testa facendo un sorriso nervoso.
Il nostro era un'amore buono ma allo stesso tempo cattivo, era ritornato vivo dalla morte non appena avevo deciso di accettare ciò che provavo.
"Ne sono consapevole bionda ma vedi, nessuna è come te e non mi interessa delle altre persone. Sei riuscita a spezzarmi l'anima in due per poter cercare te stessa ma non ti sei accorta che eri già lì." disse facendo spallucce e mi morsicai il labbro cercando di cacciare le lacrime indietro con scarsi risultati.
L'attirai a me e la baciai con desiderio mentre si infilava tra le mie gambe facendo combaciare i nostri seni alla perfezione percependo le lacrime rigare il mio viso.
Dalla paura.
"Lasciati amare, Zulema." mormorai a denti stretti non appena mi morsicò il collo ma scosse la testa decisa.
"Non distruggerti da sola." disse lasciandomi dei piccoli baci sulla guancia ma la fermai dopo alcuni secondi.
"Sono già distrutta ma tu stai ricostruendo ogni pezzo di me, non so nemmeno io come diavolo fai." dissi impaurita e il mio scorpione con cautela mi asciugò le lacrime inarcando un sopracciglio confusa.
"Posso andare in qualsiasi posto con te, raccontarti ogni minimo dettaglio della mia vita e voglio averti costantemente al mio fianco ma puntualmente c'è sempre una barriera che mi spinge lontana, fino a farmi male e forse ho capito il perché." dissi guardandola dritta negli occhi con un coraggio disumano mai avuto.
"E quale sarebbe questo motivo?" domandò la donna sopra di me mentre mi rifaceva sua solamente con uno sguardo.

"Dammi l'occasione di ricostruire ogni pezzo di te senza farti mai crollare."

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