32.

1.4K 107 27
                                    

28 giugno, almeria.


Le labbra di Zulema si appoggiarono sulle mie ma le diedi uno schiaffo sul viso non appena mi morsicò il labbro con forza.
"Bionda." ringhiò furiosa raggiungendomi ma le feci il dito medio.
Avevamo appena concluso una rapina importante e ovviamente aveva fatto di testa sua, mettendomi al secondo posto.
Camminai nervosamente toccandomi i capelli furiosa e la donna davanti a me scoppiò a ridere appoggiandosi contro lo sportello, il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo e mi sentii in soggezione.
"Che cazzo ridi?" urlai arrabbiandomi il doppio andando davanti a lei, era bella da togliermi fiato e mi incantai notando come i suoi vestiti fasciavano alla perfezione il suo corpo e la vita stretta.
"Sei bella quando ti arrabbi." disse sorridendomi e sapevo che mi stava prendendo in giro solamente per farmi infuriare il doppio.
"Fottiti." dissi voltandole le spalle con una rabbia addosso disumana, quando si comportava così mi faceva uscire fuori di testa, letteralmente.
"Spero che sia tu a farlo." la sentii dire e alzai gli occhi al cielo notando come la notte si stava inoltrando notevolmente, erano quasi le dieci di sera.
Urlai dallo spavento non appena Zulema mi prese in braccio e mi caricò in spalla, riportandomi indietro adagiandomi poi contro il parabrezza con forza e rabbia.
"Figlia di puttana, lasciami." sbottai colpendola ma rise divertita afferrandomi per i polsi e infilandosi tra le mie gambe.
"Dai, continua." sussurrò provocandomi evitando i miei colpi ma non mi arresi.
"Stronza, psicopatica!" urlai rabbrividendo non appena la mia schiena nuda aderii ancora di più contro la plastica spessa della macchina.
"Me lo dicono in tanti questo, sii più originale dai!" esclamò accarezzandomi la coscia nuda alzandomi il vestito, girai il viso di lato ma la sua mano si serrò sulla mia gola per tenermi ferma e immobile.
"Lasciami e smettila di trattarmi come se fossi il tuo fottuto giocatolo." sibilai a denti stretti mentre affondavo le unghie nelle sue spalle esposte.
"Non sei niente di tutto ciò." disse arrabbiata e appoggiò le labbra sulle mie stringendomi i polsi ancora con più forza.
Percepivo tutta la mia adrenalina scorrermi nelle vene e il desiderio che avevo sei suoi confronti.
Avevamo provato tante volte e parlare di alcune cose ma la finivamo a farci del male fisicamente, sfogando tutta la nostra frustrazione e tensione.
Io e lei eravamo sempre state due bombe pronte ad esplodere non appena i nostri corpi venivano a contatto.
Le diedi un'altro schiaffo facendole girare il viso di lato e mi restituì il colpo togliendomi ogni briciola di aria.
"La smetti di colpirmi?" ringhiò afferrandomi nuovamente per la gola facendomi sbattere la testa contro il parabrezza un'altra volta.
"La smetterò solamente quando finirai di fare la stronza, quindi mai." sbottai acida facendole scuotere la testa furiosa.
"Stai zitta, bionda!" esclamò fiondandosi sul mio collo facendomi gemere dal dolore ma anche dal piacere, riuscii a staccarla un minimo dal mio corpo e affondai il tacco sulla sua gamba facendola ringhiare dal dolore.
"Mi hai stancato, ti ho già detto altre volte di trattarmi come una tua pari." sbottai cercando di alzarmi e percepii le vene del collo pulsare dalla rabbia, Zulema serrò la mascella e mi inchiodò nuovamente sovrastandomi con il suo corpo ed entrò in me nonostante cercassi di allontanarla, facendomi sua.
Un gemito rumoroso uscii dalle mie labbra e cercai con tutte le mie forze di allontanarla ma era impossibile, era troppo forte la sua presa sul mio corpo.
Aggiunse un'altro dito e aumentò il ritmo facendomi inarcare la schiena, mi vennero i brividi non appena si avvicinò al mio orecchio allargandomi le gambe ancora di più.
"Non potrei mai trattarti così, non pensarlo minimamente." sussurrò aumentando le spinte e affondai le unghie nella sua schiena, facendola tremare.
"Smettila." ringhiai spalancando le labbra mentre godevo sotto al suo tocco esperto.
"Ancora non hai capito che mi importa di te, sei testarda cazzo." disse furiosa stringendomi il collo con l'altra mano e la guardai male chiudendo gli occhi dopo alcuni secondi, stavo arrivando all'apice e Zulema aumentò ancora di più il ritmo.
"Lo dici perché odi litigare con me." le mormorai senza fiato e i suoi denti marchiarono il mio seno scoperto dimostrandomi quanto era arrabbiata e quanto mi desiderava.
"Lo dico perché è vero." disse con voce rauca contro la mia pelle nel mentre che sentivo le gambe tremare, l'orgasmo mi colpii in pieno e urlai il suo nome con tutta l'aria che avevo nei polmoni, fortunatamente non c'era nessuno e chiusi gli occhi esausta.
"Bionda, non capisci un cazzo." borbottò il mio scorpione uscendo da me e incominciò a lasciarmi una scia di baci umidi e caldi lungo il mio collo esposto.
Le misi le mani sulla vita e l'attirai a me nel mentre che mi toccavo il viso percependo il nervoso aumentare, ero furiosa per il fatto che mi ero lasciata andare con lei, facendole avere il controllo su di me e sul mio corpo.
Ma allo stesso tempo amavo come avevo la necessità di averla sempre con me e di sentire il suo calore scontrarsi con il mio.
Zulema era essenziale per la mia vita ma allo stesso tempo era la mia condanna più grande, non potevo eliminarla.
Le sue labbra si scontrarono con le mie e mi accarezzò i capelli facendomi sedere e sfiorò lentamente le mie cosce nude.
Ripresi fiato e mi staccai furiosa scendendo dal parabrezza arrabbiata.
"Non toccarmi." sussurrai entrando in macchina e aspettando che partisse, mi allacciai la cintura e sospirai sentendo ancora il piacere invadere il mio corpo.
"Bionda, io-" disse Zulema sedendosi al mio fianco ma scossi la testa percependo le lacrime rigarmi il volto interrottamente.
Odiavo litigare con lei quando stava andando tutto bene, a volte mi domandavo se tutto questo ne valeva veramente la pena.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso e una volta tornate a casa uscii dalla macchina sbattendo la portiera con forza e infilandomi sotto il getto dell'acqua bollente, sospirai delusa lasciandomi trasportare in un pianto liberatorio.
Mi lavai il corpo con cura e percepii ancora le sue labbra roventi in ogni centimetro della mia pelle, mandandomi in estasi come sempre.
"Sei arrabbiata?" mi domandò il mio scorpione una volta che andai in cucina ma non le rivolsi la parola e sbuffò.
"Ti sta per arrivare il ciclo?" chiese dopo alcuni minuti e non appena vide che non le risposi andò dritta in bagno per farsi una doccia.
Le lacrime ricominciarono a scendere lungo il mio viso e sospirai pesantemente incominciando a cucinare qualcosa.
Decisi di chiamare Lidia e di parlarle di ciò che era successo poco fa, afferrai il coltello e terminai subito la chiamata sentendo la porta aprirsi, feci finta di nulla ma due braccia mi cinsero la vita abbracciandomi da dietro forte.
"Devi continuare ad evitarmi?" sussurrò Zulema accarezzandomi i fianchi da sotto la maglietta e la spinsi lontana da me, arrabbiata.
"Cosa ho sbagliato? Dimmelo bionda, perché mi stai facendo incazzare." sbottò finendo di apparecchiare e scossi la testa incredula, non lo capiva proprio.
"Ah, tu sei arrabbiata? Sei incredibile cazzo, hai preferito scoparmi piuttosto che parlarmi dei tuoi problemi. Ma ovviamente tu non sai affrontare una discussione senza farmi del male fisico, sei una grandissima figlia di puttana e mi sono stancata!" esclamai serrando la mascella e il suo sguardo fu abbastanza sorpreso dalla mia reazione.
"Ti arrabbi senza motivo bionda, è ovvio che preferisco risolvere le cose in un'altro modo e ho visto che hai apprezzato abbastanza nonostante ti abbia detto che non era come dicevi tu." disse avvicinandosi e spalancai la bocca dallo stupore.
"Non sono la tua puttana, lo capisci questo?" urlai andando pericolosamente davanti a lei ad un centimetro dal suo viso, guardandola dritta negli occhi.
Sembrava che fossimo ritornate ai vecchi tempi, come quando ci scontravamo in carcere quasi sempre, senza risolvere nulla e alimentando il nostro odio.
"Tu sei più di questo e continui a non capirlo perché affoghi nelle tue cazzo di convinzioni ogni qualvolta che mi avvicino a te." sbottò furiosa e mi incamminai verso la porta ma Zulema mi afferrò per i fianchi e mi spinse contro di essa bloccando ogni mio muscolo, cercai di allontanarla ma afferrò nuovamente la mia gola con forza e me la strinse togliendomi il fiato.
"Ti sto parlando e vorrei che tu mi guardassi in faccia, non scappare." sussurrò minacciandomi ad un centimetro dalle mie labbra.
"Dimostrami che mi vuoi." mormorai con le lacrime agli occhi e la vidi sorridere con la sua solita espressione stronza dipinta in faccia.
"Non me ne frega un cazzo delle altre persone, voglio te e basta." disse decisa afferrandomi il viso tra le mani e tremai sotto al suo sguardo possessivo e duro.
Abbassai lo sguardo calmandomi un minimo e la donna davanti a me mise due dita sotto al mio mento sollevandomi il viso per potermi guardare bene negli occhi con attenzione.
"Comunque , hai ragione." sussurrai con la voce tremante appoggiando la fronte sulla sua e sospirando distrutta.
"Io ho sempre ragione." disse Zulema con un tono fiero e alzai gli occhi al cielo dandole un colpo sul braccio.
"Sono innamorata di te e so che questa cosa mi distruggerà all'istante." mormorai guardandola negli occhi e scoppiai a piangere togliendomi un peso di dosso enorme, mi stava logorando il cuore tenere tutto questo peso, non riuscivo più a sopportarlo, era troppo doloroso.
Zulema si allontanò di scatto da me, come se fossi entrata troppo in fretta nel suo mondo, scombussolando tutto.
"Bionda." disse il mio scorpione toccandosi il viso nervosamente e allontanandosi da me.
Afferrai il suo polso e cercai di avvicinarla ma ovviamente si staccò impaurita.
"Non scappare via, ti prego." dissi singhiozzando e adagiando la schiena contro la porta per poi scivolare lentamente fino a finire a terra.
"Non posso darti quello che vuoi, lo sai benissimo." disse fredda e mi presi il viso tra le mani piangendo il triplo, non volevo stare da sola.
"Secondo te riesco a controllare i miei sentimenti o quello che mi fai provare ogni secondo? Cazzo Zulema!" esclamai arrabbiandomi, come potevo controllare una cosa del genere?
"È un problema tuo." sussurrò piano ma sapevo che era una bugia, mi voleva pure lei.
"Dovresti pensare alle conseguenze del fatto che mi hai toccato l'anima, come se fossi sempre stata chiusa in una stanza buia senza luce." dissi alzandomi da terra per mettermi a cavalcioni sopra di lei, fece per parlarmi ma la zittì posando le labbra sulle sue.
La mia luce era lei.
"Lo so che mi vuoi terribilmente tanto, ma hai paura di te stessa, non devi." sussurrai contro le sue labbra riprendendo fiato.
"Per te, attraverserei il limite, sprecherei il mio tempo e perderei la testa, ma l'ho già persa da tanto." disse il mio scorpione dopo alcuni secondi stringendomi la vita e serrando la mascella furiosa, odiava sentirsi così.
"Voglio essere qualsiasi cosa con te, potremmo essere amore e odio ma pagherei tutto quanto pur di averti." dissi stringendole il viso con forza per guardarla dritta negli occhi e la vidi emozionarsi un minimo davanti a me.
"Anche nelle mie peggiori bugie, hai saputo vedere la verità in me ed io questa cosa non riesco ad accettarla." disse innervosendosi e ci limitammo a guardarci mentre accarezzavo il suo viso, innamorata come non mai.
Pochissime volte avevamo avuto una conversazione del genere ma questa volta ci stavo veramente mettendo tutta me stessa, non volevo lasciarla.
Era l'unica per me.
Come se fosse il mio sole eclissato.
"Ti sei trasformata nelle tue peggiori paure e stai buttando via la colpa, è come se fossi ubriaca di questo dolore cancellando tutti i momenti felici." dissi avvicinandomi ulteriormente al suo viso e la baciai con cautela, terrorizzata.
"Sei forse tu la mia felicità?" mi domandò divertita e continuai lasciandole un'altro bacio sulla guancia dolcemente.
"Posso diventarlo, se me lo permetti." le mormorai seria e sorrise divertita, la guardai incantata e feci spallucce mentre affondava il viso nel mio collo e lo baciò dolcemente.
"Non andartene, dopo questo." dissi con la voce tremolante riferendomi a ciò che le avevo detto e percepii Zulema sospirare contro la mia pelle.
"Ho detto che rimango." sussurrò debolmente e sgranai gli occhi sorpresa, mi avvicinai al suo viso e la baciai con tutto l'amore del mondo stringendola.
"Smettila." ringhiò dopo un po' e mi staccai dalle sue labbra confusa.
"Di fare cosa?" dissi sorridendole leggermente e mi guardò incantata.
"Se continui a fare così non ti lascerò più andare, non sono abituata." disse guardandosi attorno ma la bloccai.
"A cosa non sei abituata?" le domandai incuriosita togliendole una ciocca ribelle dal viso e guardandola con amore.
"Tutti mi hanno sempre lasciata ma nessuno si è mai impegnato a tenermi stretta, come stai facendo tu." ammise con tono triste e mi vennero le lacrime agli occhi per l'ennesima volta.
"Io non sono come tutti gli altri, se voglio una cosa la ottengo ed io voglio te mettitelo in testa cazzo." dissi alzandomi dal suo corpo ma non appena feci due passi Zulema mi spinse verso il bancone della cucina e mi abbracciò.
Mi voltai nella sua direzione e ricambiai l'abbraccio stringendola a me, le accarezzai la schiena nel mentre che decisi di confessarle cosa volevo davvero, senza la minima paura.

"Non voglio essere la cosa più bella della tua vita, voglio essere la cosa che sceglieresti ancora, malgrado tutte le cose belle che hai."

euphoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora