cruz roja de córdoba, hospital.
"Con un tumore del genere potrebbe avere qualsiasi sintomo. Guarda come si estende nel lobo frontale, è meraviglioso e poche volte ho visto una cosa del genere." mi spiegò Amelia nel mentre che mi porgeva il caffè, mi stava facendo vedere le ultime tac fatte, le avevo raccontato della discussione fatta con Zulema e ovviamente era sconvolta quanto me.
Eravamo al bar all'interno dell'ospedale e mi sedetti davanti a lei rilassandomi.
"Che sintomi potrebbe avere?" le domandai incuriosita guardando le varie persone camminare e parlare tra loro.
"Inizialmente potrebbe avere mal di testa, nausea e vomito, specie al mattino e problemi alla vista. Poi con l'avanzare della malattia può manifestare cambiamenti improvvisi o graduali dell'umore e della personalità, debolezza o intorpidimento in uno dei due lati del corpo." disse Amelia finendo il suo caffè e sospirai.
"Quando dovrebbe farlo l'intervento?" le domandai incuriosita.
"Subito, le ho proposto anche di fare la radioterapia per ridurre la massa tumorale così è più facile asportarlo ma ha rifiutato dicendo che era tutto inutile. Capisco la paura, ma se il tumore non viene rimosso subito e raggiunge il nervo ottico io non posso operarla." rispose sistemando alcuni fogli e mi alzai di scatto finendo il caffè.
"Dove vai?" disse la mia amica confusa ma la evitai incominciando a camminare velocemente salendo le scale di corsa, volevo andare da Zulema.
Non appena arrivai davanti alla sua stanza spalancai la porta con forza e i suoi occhi si posarono su di me.
Privi di vita.
Ormai era da quasi un mese all'ospedale e più il tempo passava, più c'erano poche probabilità che venisse salvata.
"Che cazzo vuoi fare?" urlai andando davanti al suo letto e feci un cenno all'infermiera di uscire dalla stanza.
"Non ti capisco bionda." mormorò debolmente e serrando la mascella.
"Questo!" urlai aprendo le braccia per poi farle ricadere nei fianchi con forza.
"Tu non sei così Zulema, sei spenta ed io rivoglio indietro la donna che amo. Ti stai riducendo uno schifo per cosa? Perché non vuoi per una volta togliere da parte quell'orgoglio che hai? Non vuoi lasciarti amare da me? Dimmelo perché mi hai stancata e giuro su Dio che ti ucciderò io!" le urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni, i suoi occhi sussultarono dalla sorpresa e il suo corpo era rigido come una statua ma la rabbia che provavo era incredibile e appoggiai la mano sul mio ventre per calmarmi un attimo.
Il suo sguardo seguì il mio gesto e sospirò pesantemente evitando di guardarmi, l'avevo colpita in pieno.
"E smettila con queste stronzate del "io non posso amarti" perché non è vero, tu vuoi essere amata ma hai paura che venga fatto nel modo sbagliato. Ma sorpresa stronza, io conosco ogni metodo possibile per farlo e lo sai anche tu, quindi smettila di fare l'orgogliosa del cazzo perché in una situazione del genere non puoi permettertelo dato che anche tu mi vuoi. Anche se non me l'hai mai detto lo leggo nei tuoi occhi che per anni mi hanno sempre urlato tutto il contrario di quello che mi dicevi. Fatti aiutare, fai questo dannato intervento Zulema perché un cadavere è messo mille volte meglio di te." aggiunsi senza più fiato in corpo e il mio respiro era tanto pesante, inoltre avevo il battito cardiaco accelerato e volevo veramente dirle tutto quello che pensavo, voleva avere il cuore di ghiaccio ma glielo avevo già sciolto non appena i suoi occhi si erano posati sui miei.
"Il fatto che io ti abbia confessato i miei sentimenti è stata una distruzione vero? Sei terrorizzata che una persona possa diventare il tuo mondo e darti tutto ciò che ti manca, non è così?" dissi camminando e sedendomi affianco a lei, tremavo dalla rabbia.
La donna davanti a me non mi rispose e si limitò a guardarmi soltanto sperando che smettessi di parlare ma non lo feci.
"Ti ho sempre amata per il tuo coraggio. Per i sorrisi che indossi anche se sei triste, per il fatto che non molli mai e non ti arrendi. Ti ho sempre amata perché mi hai accompagnata all'inferno e non ti sei mai lamentata portandomi all'uscita. Ti ho sempre amata perché anche quando hai paura mi proteggi, anche quando stavi male hai cercato di farmi ridere e ci sei sempre riuscita. Io non sono una di quelle certezze fasulle, voglio invecchiare insieme a te e crescere questo bambino. Voglio fare l'amore con te, baciarti, abbracciarti e divertirmi. Non sono mai sparita alla nostra prima difficoltà e pensi che lo faccia ora? Sei la cosa più bella che ho in questo momento e non ti lascerò mai più andare, quindi Zulema vaffanculo sei un tale disastro ma io ti voglio tutta." mormorai afferrandole il viso tra le mani e la sua mano si appoggiò sulla mia mentre notai i suoi occhi lucidi guardarmi con attenzione.
Non avrebbe mai pianto, mai.
"Ti amo cazzo, non lasciarmi da sola ho bisogno di te." dissi appoggiando la fronte contro la sua e scoppiai a piangere mentre le sue braccia ormai fin troppo magre mi stringevano delicatamente.
Con la coda dell'occhio vidi Amelia entrare ma si appoggiò nello stipite della porta lasciandoci la giusta privacy.
Sicuramente qualche infermiera l'aveva avvisata delle mie urla.
"Questo bambino non era programmato e lo sai anche tu che se potessi ritornare indietro non l'avrei fatto ma ora c'è Zulema, sai benissimo quanto io voglia diventare madre ma sono sicura che lo vuoi anche tu. Voglio costruire dei nuovi ricordi insieme a te e cancellare tutto quello che abbiamo passato per quanto possa aver fatto schifo. La mia felicità dipende da te, non distruggermi un'altra volta." sussurrai lasciandole un bacio nell'angolo della bocca accoccolandomi poi al suo corpo ormai privo di qualsiasi forza e calore.
Non ero ancora tornata a casa da quando era all'ospedale, non avevo il coraggio di rivedere le nostre cose, ci avevo provato tantissime volte ma i flashback mi colpivano in pieno come cento pugnalate al cuore, spezzandomi come niente.*
"Tu senza di me non sei niente.""Sono troppo rotta per te, finirai per disintegrarti in mezzo secondo."
"Ti piacerebbe non notare le cose?"
"Una volta un'uomo disse di amarmi, e se a me fosse importato?"
"Vaffanculo, non ti fanno nemmeno un pezzo di terra per farti mangiare dai vermi. Ti mettono in un muro di pietra, come se fosse un cazzo di magazzino."
"Ammettilo che non sai stare lontana da me.""Brava Maca hai superato tutti i tuoi limiti, tutti quanti."
*
"Bionda, io non so se posso farlo." sussurrò Zulema tra i miei capelli e piansi il triplo aggrappandomi a lei come se fosse l'unica cosa che mi facesse rimanere lucida, letteralmente.
Mi staccai dalla sua presa e la guardai in viso sfiorandole il tatuaggio sotto all'occhio.
"Amore mio, ti prego." mormorai tremando e accarezzandole il braccio con calma, ormai doveva prendere una decisione, non poteva andare avanti così.
Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo fino a quando dopo una ventina di minuti buoni la sua voce distrutta mi fece sussultare e la mia amica entrò in stanza dato che Zulema la richiamò.
I suoi occhi azzurri si posarono su quelli neri del mio scorpione e le sorrise mostrando tutta la forza e ambizione."Amelia, facciamolo."
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...