74.

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L'indomani mattina mi svegliai e mi ritrovai Zulema ad un centimetro dal mio viso, era la visione più bella del mondo.
Aveva pianto per ore interminabili e alla fine si era addormentata tra le mie braccia.
Esausta per tutto ciò che era riuscita a tirare fuori, lasciando da parte l'orgoglio.
Con cautela le accarezzai il viso, percorrendo ogni suo lineamento perfetto.
I lineamenti arabi.
Il suo volto era rilassato, però era tanto stanco a causa di tutte le emozioni provate.
Mi alzai dal letto senza svegliarla e andai in camera di Rosa trovandola già sveglia.
"Ciao piccolina, siamo già sveglie?" le domandai prendendola in braccio e la strinsi a me lasciandole alcuni baci.
Nel mentre che le facevo il bagno chiamai la babysitter e le chiesi gentilmente se poteva guardarmela per alcune ore.
Volevo verificare che il mio scorpione stesse interamente bene, ciò che era successo l'altra notte era stato devastante sotto ad ogni aspetto.
Dopo aver lasciato Rosa tra le mani di quella donna le diedi un ultimo bacio e mi preparai anche io lavandomi accuratamente, mi feci un lungo bagno sotto al getto dell'acqua bollente e non smisi per un attimo di pensare a Zulema.
Dopo essermi asciugata interamente indossai una sua felpa e annusai il suo profumo rilassandomi subito.
Era la felpa di Elsa e risi leggermente nel mentre che uscivo dal bagno con un sorriso sulle labbra ricordando alcuni avvenimenti nella roulotte.
La mia regina araba dormiva ancora ma non appena mi sedetti nel letto aprì gli occhi guardandomi attentamente.
"Buongiorno." mormorai sorridendole e la vidi ancora molto triste.
"Hey, devo essere uno schifo." disse alzandosi ma non appena le afferrai il polso si allontanò dalla mia presa entrando in bagno e chiudendosi dentro.
Sospirai toccandomi i capelli nervosamente e mi infilai sotto le coperte non prima di aver sistemato l'intera camera, mettendo ogni cosa al suo posto.
Il mio sguardo ricadde sulla scatola contenente le lettere e delicatamente misi tutto in ordine anche se la curiosità di leggerle tutte era molto alta.
Ma era bastata quella di ieri sera.
Afferrai il telefono e raccontai tutto quanto alle mie amiche nei minimi dettagli, aggiornandole di ogni cosa.
Avevo bisogno di un consiglio da qualcuno quindi non ci pensai due volte e inoltrai tutto anche a Saray, che la conosceva meglio di chiunque altro.
"Dalle tempo, solo questo."
Zulema aveva bisogno di metabolizzare tantissime cose e sapevo che sarebbe tornata, dovevo lasciarle spazio.
Dopo alcuni minuti mi raggiunse con i capelli liscissimi e il volto totalmente struccato, era ancora più bella così.
Afferrò un bicchiere e si preparò una medicina che si bevve tutto d'un fiato.
Sicuramente doveva avere un mal di testa assurdo, a causa del pianto.
"Rosa?" mi domandò seria e sorrisi per il suo atteggiamento protettivo.
"È con la babysitter, stai tranquilla." le risposi rassicurandola dolcemente e notai che si rilassò subito.
"Ah, bene." disse afferrando una sigaretta e portandola alle labbra.
Avevo sempre amato vederla fumare ma da quando era nata Rosa aveva smesso
un pochino, non fumando in sua presenza ovviamente.
La raggiunsi mettendomi alle sue spalle e l'abbracciai da dietro nel mentre che le afferravo la sigaretta dalle sue labbra, facendo un tiro e rilassandomi subito.
"Bene, bionda." disse Zulema scuotendo la testa accendendosene un'altra nel mentre che fumavo tranquillamente al suo fianco.
"Stai bene?" le domandai piano nel mentre che guardava il mare davanti a noi e fece spallucce sollevandosi il cappuccio, senza guardarmi.
"Bionda, non ne voglio parlare." disse con il suo solito tono menefreghista e annuii restando in silenzio buttando la cicca nel portacenere una volta finito.
A volte, restare in silenzio era l'unica cosa giusta da fare perché significava tante parole, le più nascoste.
"Vado dentro, ho freddo." sibilai piano rabbrividendo e la donna al mio fianco neanche mi rispose, evitandomi.
Mi mancava terribilmente toccarla, volevo amarla con tutta me stessa e dovevo aspettare che metabolizzasse bene.
Non appena entrai dentro mi sentii afferrare per i capelli con forza e nemmeno in mezzo secondo ero contro il muro, con le labbra di Zulema sul mio collo.
Spalancai la bocca dallo stupore e chiusi gli occhi rilassandomi non appena mi spalancò le gambe con la sua coscia da dietro, facendomi capire che aveva bisogno di me.
"Non puoi risolvere le cose così." sussurrai in preda al piacere mentre mi faceva portare la testa all'indietro e mi appoggiai nella sua spalla.
"Le ho già risolte, voglio te." ringhiò furiosa contro il mio collo e lentamente mi leccò la gola spingendomi ulteriormente contro la parete davanti a me, senza farmi male.
Mi erano mancati i suoi modi prepotenti e possessivi nei miei confronti, la volevo sempre di più e lo sapeva bene.
"Voglio baciarti." piagnucolai nel mentre che rimanevo in intimo e mi morsicò la spalla abbassandomi la bretella del reggiseno con cautela e dolcezza.
"Lo decido io." disse sogghignando divertita ma non appena riuscii a voltarmi afferrandola per il collo venni scaraventata contro il muro di nuovo.
Cercai di avvicinarmi alla sua bocca ma me lo impediva data la sua forza, strinse ancora di più la mia gola sollevandomi la testa e mi morsicai il labbro eccitata.
"Stupida bionda che vuole prendere il controllo, non hai ancora capito." sussurrò sensualmente giocherellando con i miei slip e gemetti non appena spinse il bacino contro il mio provocandomi una scarica di brividi.
Voleva farmi dannare, si divertiva con me.
"Dimmi che mi ami." mormorai non appena strinse la mia vita stretta e le sue labbra erano sul mio seno, marchiandolo.
"Ti amo." borbottò trascinandomi a letto e sorrisi compiaciuta non appena si infilò tra le mie gambe, facendomi tremare.
Ogni volta con lei provavo delle sensazioni nuove, era puro amore il nostro.
"Scusa se ho bisogno di te." disse seria e con cautela la spogliai, scoprendo il suo corpo meraviglioso tutto per me.
"Non devi mai scusarti con me, mai." dissi decisa afferrandole il volto tra le mani e il mio scorpione annuì serrando la mascella tenendomi salda contro la testata del letto.
"Mi baci?" sbottai ad una certa non appena rise contro la mia pelle e scosse la testa baciandomi l'interno coscia piano.
Voleva farmi uscire letteralmente fuori di testa e imprecai dicendole le peggiori cose, insultandola animatamente per alcuni minuti interminabili di tortura.
"Okay, ciao." dissi cercando di staccarla dal mio corpo con forza ma Zulema mi strinse ancora di più guardandomi male.
"Comando io, non tu." disse alzando la testa dalle mie gambe e mi fulminò con lo sguardo facendomi tremare dall'eccitazione.
"Mai." dissi stringendole i capelli strappandole un gemito e si fermò inarcando un sopracciglio confusa.
"Ritira quello che hai detto, subito." disse tracciandomi con le unghie tutta la coscia destra e scossi la testa furiosa.
"Neanche morta." sussurrai alzandomi sui gomiti e la donna davanti a me sorrise, con un ghigno malefico in volto.
Non avevo mai sopportato l'idea che mi dominasse completamente.
"Okay bionda, poi non piangere." disse facendo spallucce e risalì nel mio corpo, avvicinandosi nel mio orecchio e mordendomi il lobo con forza.
"Vediamo quanto resisti." disse sensualmente ad un soffio dalle mie labbra e percepii la sua mano scendere lungo il mio ventre e sfiorare il mio punto sensibile con l'indice, inarcai la schiena e chiusi gli occhi gemendo il suo nome.
Ed è lì che capii la sua tortura.
"Figlia di puttana." mormorai a denti stretti cercando di afferrare la sua mano ma me lo impediva come niente.
"So come farti impazzire, ricordalo." disse entrando dentro di me con due dita e subito cercai di baciarla ma con l'altra mano libera mi afferrò per la gola.
"Ferma, biondina." mormorò ridendo leggermente divertita e continuò a fare ciò che stava facendo mantenendo comunque un ritmo lento.
Il mio bacino assecondò ogni suo minimo movimento e nessun altro mi aveva mai fatto provare un piacere unico come il suo, si differenziava sempre.
"Voglio guardarti mentre godi, amore." mi sussurrò Zulema ad un centimetro dal mio viso, sfiorandomi il labbro piano.
La guardai colma di desiderio e i suoi occhi neri ardevano di pura adrenalina.
Di amore.
"Ti amo." sussurrai allargando ancora di più le gambe e stringendole la vita, provocandole uno spasmo involontario.
"Anche io." mormorò marchiandomi il collo a suo piacimento strappandomi dei gemiti rumorosi, non appena sentii le gambe tremare raggiungendo l'apice, Zulema uscì da me con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Negandomi l'orgasmo.
La guardai senza fiato con la bocca spalancata e il respiro pesante, senza parole per ciò che aveva appena fatto.
"Sei seria?" sbottai mettendomi seduta letteralmente sconvolta e il mio scorpione scoppiò a ridere per la mia faccia.
"Io faccio quello che voglio con te." disse sensualmente baciandomi la guancia ma scossi la testa afferrandola per i capelli avvicinandola.
"Col cazzo." dissi a denti stretti, con un pizzico di divertimento nella voce, si allontanò dalla mia presa e afferrò nuovamente la mia gola facendomi sbattere la testa contro la testata del letto.
"Mi pregherai, tanto." sussurrò con un ghigno malefico e non appena feci per ribattere rientrò dentro di me facendomi urlare ma nel mentre che mi faceva sua mi tappò la bocca con l'altra mano libera.
Soffocò le mie urla e nel mentre che gemevo tracciò con il pollice le mie labbra e senza pensarci due volte, glielo succhiai sotto al suo sguardo sconvolto.
Per vendicarsi diede una spinta con il suo bacino e urlai il suo nome facendola ridacchiare contro il mio collo divertita.
"Baciami, stronza." dissi affondando le unghie nella sua schiena ma la donna sopra di me scosse la testa.
"Perché?" sibilò piano nel mentre che rallentava e mi morsicai il labbro letteralmente senza fiato.
"Perché ti voglio." dissi avvicinandola a me e Zulema per vendicarsi riuscì da me.
Un'altra volta.
La guardai arrabbiata come non mai e mi vennero le lacrime agli occhi, era una tortura grandissima la sua.
Mi stava negando di averla ed è allora che capii il suo atteggiamento, voleva farmi capire che senza di lei non potevo starci e aveva ragione.
"Ti prego, smettila." piagnucolai nel mentre che mi baciava il collo e con cautela mi strinse il seno facendomi gemere e tremare come una foglia.
"Ho sentito bene?" disse afferrandomi per la mascella con forza e annuii.
"Chi ha ragione qui?" mi provocò sistemandosi meglio tra le mie gambe e notai che avevo tutti i muscoli rigidi e tesi.
"Tu, smettila di fare la stronza." dissi toccandomi il viso nervosamente, Zulema scoppiò a ridere per il mio tono sconvolto e mi maledii per avergliela data così vinta, ma non potevo evitare il desiderio che avevo.
"Cosa vuoi, bionda?" sussurrò lasciandomi un lieve bacio sulla fronte e il suo profumo mi colpii in pieno.
"Tutti gli orgasmi che mi hai negato." sbottai furiosa ma non appena fece per parlare la zittii afferrandola per il collo.
"E voglio che mi baci, fino a togliermi l'aria nei polmoni e non ti azzardare mai più a non farlo." aggiunsi subito dopo facendola sorridere compiaciuta.
Era quello che voleva, la mia forza.
"Ecco perché diventerai mia moglie." disse mordendosi il labbro orgogliosa e sorrise guardandomi con desiderio abbassandosi arrivando al mio nucleo, mi lasciò un lieve bacio allargandomi le gambe e chiusi gli occhi gemendo non appena entrò dentro di me con la lingua.
Sapeva toccare ogni mio punto sensibile e la ringraziai per questo, la sentii gemere di approvazione non appena il mio sapore giunse nella sua bocca muovendosi abile per alcuni minuti, era pura estasi.
Ma non appena feci per venire si staccò e infilò due dita dentro di me, di nuovo.
Cogliendomi di sorpresa.
"Guardami, donna della mia vita." disse leccandosi le labbra e la guardai per davvero nel mentre che gemevo.
Gemetti ad alta voce avvicinandola ancora di più al mio corpo e urlai il suo nome venendo dopo alcuni minuti, le gambe mi tremavano ed ero senza fiato da ciò che era successo.
Zulema fece per dirmi qualcosa ma l'afferrai per la nuca e la baciai con forza infilandole la lingua in bocca, percepii il sapore del tabacco e uscii fuori di testa.
"Stai zitta, nessuno ha chiesto la tua opinione." mormorai sentendola borbottare qualcosa e si riattaccò alle mie labbra divorandomele completamente.
C'era un qualcosa di diverso, sentivo più amore perché stavamo per compiere un passo importante: sposarci per davvero.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata, ricordatelo sempre." disse baciandomi fino a farmi mancare il fiato.
"Sono fiera di te, Zulema." sussurrai abbracciandola con forza riferendomi al suo sfogo dell'altra notte e subito mi guardò con le lacrime agli occhi.
"Bionda." mi richiamò con la voce tremolante ma scossi la testa lasciandole dei piccoli baci sulla spalla nuda.
Mi misi sopra al suo corpo ancora scossa e la squadrai attentamente nel mentre che le sue mani si posizionarono sulla mia vita, provocandomi dei brividi assurdi.
Guardai attentamente le sue cicatrici e gliele sfiorai facendola rabbrividire come niente, ormai la cosa era superata ma quelle cicatrici le avevo anche io.
Per tutte le volte che mi ero sentita impotente nei suoi confronti, quando non capivo cosa non andasse in lei.
Il suo tumore.
Le sue perdite.
"Voglio darti tutto il mio amore." sussurrai piano percorrendo il suo corpo perfetto con le mie dita e mi morsicai il labbro dolorante a causa delle sue torture che tanto amavo.
"Già lo ho, tutto quanto." disse sorridendomi ed era incredibile come fosse bella guardarla dal basso, mi avvicinai e la baciai piano stringendole il fianco possessivamente, era tutta mia.
"Fai l'amore con me." disse stringendomi i capelli per avvicinarmi ancora di più al suo corpo e l'accontentai.

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