65.

1.2K 92 26
                                    

Il campanello mi fece sobbalzare e non appena aprii la porta Carlota mi abbracciò seguita dalle altre.
"Questo vestito ti sta da Dio comunque." disse squadrandomi dalla testa ai piedi e le sorrisi amorevolmente.
"Ho caldo e ormai sto indossando solo questi, mi mancano i miei jeans." mormorai alzando gli occhi al cielo e facendole strada in giardino, avevamo deciso di pranzare tutti insieme quasi ogni domenica.
Saray mi sorrise parlando con Zulema e con cautela aggiunse altra carne nel barbecue, inutile dire che vari flashback colpirono la mia mente riportandomi a quel fatidico giorno prima della rapina.
"Che c'è?" disse il mio scorpione lasciandomi dolcemente un bacio sulle labbra ma scossi la testa facendo spallucce, si accorgeva di tutto.
"Sto bene, tranquilla." dissi seria nel mentre che si abbassava per depositare alcuni baci sul mio pancione ormai enorme, ero sempre stanca.
Le accarezzai i capelli e Lidia mi sorrise con le lacrime agli occhi, ormai mancavano meno di due settimane e finalmente avrei partorito.
"Ti amo, lo sai vero?" mormorò Zulema prendendomi il volto tra le mani e annuii facendola rilassare subito.
"Maca!" esclamò una voce a me conosciuta e mi voltai verso Estrella, era cresciuta veramente tanto e ora aveva quattordici anni.
"Ciao, tesoro." dissi sorridendole e lentamente mise una mano sul mio pancione, era la fotocopia di Saray.
"Oddio si muove tantissimo, secondo me non vede l'ora di uscire." disse ridendo leggermente e annuii felice, non vedevo l'ora anche io di vederla e di crescerla insieme alla donna di cui ero innamorata, che in questo momento mi stava guardando insieme alla sua migliore amica.
"Tu che mi racconti invece?" dissi trascinandola con me in una sedia posizionata a bordo piscina, Luglio era finito e Agosto si stava inoltrando molto velocemente.
"Sto insieme ad un ragazzo." disse sul vago arrossendo e guardando velocemente Saray che alzò gli occhi al cielo infuriandosi.
"Non è vero, non sta con nessuno." borbottò quest'ultima con un tono di voce geloso e sorrisi divertita.
"Mamma!" esclamò Estrella mettendosi le mani sul viso nascondendosi imbarazzata.
Tutti scoppiammo a ridere davanti alla sua reazione e Saray ci guardò male.
"Lo sai che quello non mi piace." disse puntandole la forchetta contro e scoppiai a ridere ricordando di quando in carcere minacciava Zulema con le posate.
"Mi ricordi tanto qualcuno." mormorai sul vago guardando velocemente il mio scorpione che borbottò subito qualcosa.
"Io te l'ho detto cosa accadrà." disse fiera di sé mentre ci sedavamo a tavola, incominciando a mangiare.
"Non puoi minacciare tutti i ragazzi che si avvicineranno a nostra figlia." dissi ridendo incoscientemente e la vidi sgranare gli occhi sorpresa con uno stupido sorriso in volto non appena dissi "nostra figlia."
"Quel ragazzino deve ricordarsi che io sono stata in carcere, potrei ucciderlo se osa farti soffrire." disse Saray mangiando e Zulema si sedette al mio fianco stringendo la mia mano con forza, mi voltai nella sua direzione e lentamente le diedi un bacio sulle labbra.
"Scusate il ritardo!" urlò Francisco raggiungendoci a tavola seguito da Oscar.
Quest'ultimo mi abbracciò velocemente e diede un bacio sulle labbra a Carlota, stavano veramente bene insieme e sorrisi guardando la mano di Zulema che non aveva smesso nemmeno per un secondo di stringere la mia.
"Avete già deciso il nome?" ci domandò Lidia nel mentre che parlavamo del più e del meno e scossi la testa facendo spallucce.
"Ci stiamo pensando ma non è facile." disse Zulema mettendo la testa di lato per guardarmi e le feci un piccolo sorriso.
"Anche io e Lidia all'inizio abbiamo riscontrato delle difficoltà però dopo un po' abbiamo deciso il nome di nostra figlia ricordando alcuni avvenimenti importanti che ci sono successi." disse Francisco dando un bacio sulla guancia alla mia migliore amica e subito pensai a tante cose.
"Buona idea, ci penseremo." disse Zulema con la voce titubante non appena si accorse del mio sguardo perso letteralmente nel vuoto.

Mi accoccolai contro il cuscino non appena mi sdraiai nel letto e Zulema mi raggiunse abbracciandomi da dietro stringendomi con forza, il suo profumo mi colpii in pieno e mi rilassai sfiorandole con cautela il braccio.
"Piccola, stai bene?" mi sussurrò dandomi una serie di baci sul collo, mi mancava terribilmente toccarla.
Annuii e mi voltai nella sua direzione nel mentre che sorrise come un'idiota appoggiando il viso nel mio pancione.
"Tra un po' ci vedremo." sussurrò facendomi venire le lacrime agli occhi e sorrisi incantata dalla sua bellezza mozzafiato, ero fortunata.
"Non vedo l'ora di poterti guardare, parlare e insegnarti sopratutto a sopravvivere in questa vita difficile." aggiunse dolcemente e sussultai non appena percepii mia figlia muoversi e scalciare, Zulema mi alzò la maglia scoprendo il pancione e con l'indice toccò vari punti ridendo non appena la vide muoversi, ogni qualvolta che sentiva la sua voce scalciava come se volesse uscire ed era incredibile l'effetto che le faceva, era come se fossero già legate.
Afferrai la macchina fotografica che avevo lasciato affianco al comodino e scattai una serie di foto, aspettai che uscisse la polaroid e sorrisi notando quanto fossero venute bene.
"Lo vedi, quanto le piaci?" mormorai nel mentre che Zulema sorrideva contro la mia pelle con le lacrime agli occhi.
"Sono fottutamente innamorata di te." mi mormorò avvicinandosi cercando le mie labbra e gemetti stringendola al mio corpo con forza.
"Non vedo l'ora di diventare madre insieme a te, perché ti amo cazzo." aggiunse lasciandomi dei piccoli baci lungo la guancia e scoppiai a piangere, non erano più gli ormoni, era il fatto che lei aveva deciso di cambiare radicalmente con me, abbandonandosi appieno a se stessa aprendomi il suo cuore.
"Ti amo, anche io." mormorai tra le lacrime e la sentii gemere non appena l'abbracciai forte a me.
"Ho fame comunque." disse dopo alcuni minuti scoppiando a ridere e le diedi uno schiaffo sul braccio alzandomi goffamente, il mio sguardo si posò subito sulle rose che avevamo depositato nel comodino affianco al letto e mi illuminai.
Vari flashback colpirono la mia mente e pensai a quando mi aveva detto "ti amo" per la prima volta, cambiando letteralmente percezione sul nostro rapporto e sulla nostra vita, era uno dei ricordi più belli che avevo e per forza doveva essere ricordato ogni secondo.
"Rosa." mormorai emozionata afferrandone una dal vaso e inspirandone il profumo, Zulema mi guardò inarcando un sopracciglio ma dopo alcuni minuti capì a cosa mi stessi riferendo, avevo un sorriso enorme stampato in faccia.
"È un bellissimo nome, mi piace." disse con gli occhi lucidi e annuii incamminandomi per sdraiarmi nuovamente nel letto ma fu questione di un attimo.
Mi bloccai di scatto percependo un dolore lancinante alla pancia e non appena abbassai lo sguardo vidi le acque rompersi, era come se mi avessero staccato un pezzo di anima.
Zulema abbassò lo sguardo realizzando cosa stesse accadendo e sbiancò alzandosi velocemente dal letto, andando in panico.

"Zulema cazzo, portami all'ospedale."

euphoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora