57.

1.3K 99 34
                                    

15 giorni dopo, hospital.

"Bionda, che schifo dai." disse Zulema facendo una smorfia mentre metteva il vassoio di lato svogliata.
"Zulema, ti ho detto che non devi far incazzare le infermiere ma sopratutto Amelia, mangia per favore tanto è il tuo ultimo pranzo questo." dissi sorridendole e la vidi guardarmi attentamente riprendendo a mangiare.
Era bellissima.
Aveva i capelli un pochino umidi dalla doccia e i punti erano stati tolti, rimaneva solamente una piccola cicatrice che si poteva percepire al tatto.
Anche i capelli erano cresciuti nuovamente ed era letteralmente rinata.
"Che c'è?" disse sorridendomi divertita ma subito dopo fece una smorfia incrociando le gambe e bevendo l'acqua.
"Niente, sei bellissima." dissi facendo spallucce e il mio scorpione mi sorrise, ormai mi ero abituata a venire qui in ospedale, Zulema si stava riprendendo notevolmente e prendeva i farmaci tutti i giorni, aveva anche ripreso a leggere e poche volte si scordava delle cose.
Aveva fatto tutta la fisioterapia necessaria e i suoi muscoli si stavano rafforzando nuovamente.
Tutto stava ritornando alla normalità.
Non avevo ancora avuto l'occasione di baciarla dato che non potevo rimanere nella stanza per tanto tempo insieme a lei, probabilmente non mi sarei più staccata e ogni volta dovevo avere un'autocontrollo incredibile.
"Comunque, il nostro ultimo colpo non è andato male dai, guarda qui." disse afferrando un piccolo sacchetto dalla tasca dei pantaloni, era già pronta per uscire e le avevo portato dei nuovi vestiti.
"Come hai fatto a tenerli?" dissi curiosa rigirando tra le mani quei piccoli diamanti che brillavano tantissimo.
"Magia bionda." disse Zulema facendo spallucce appoggiando il vassoio affianco al comodino, aveva mangiato tutto quanto e sorrisi anche perché stava ricominciando a prendere peso e a ritornare come prima.
"Vedo che la tua stronzaggine non manca mai, ma guarda!" esclamai sarcastica alzando gli occhi al cielo e la donna davanti mi guardò.
"Come se la cosa ti dispiacesse." rispose leccandosi il labbro ad un soffio dal mio viso e sussultai dalla sorpresa.
"Chi ha detto che mi dispiace?" dissi provocandola baciandole la guancia lentamente e la sentii sospirare piano.
Mi mancava toccarla, mi mancavano i suoi gemiti e mi mancava fare l'amore con lei, più di ogni altra cosa al mondo.
"Come sta andando? La tua-" disse dopo alcuni minuti farfugliando parole a caso e indicando la mia pancia.
"Va tutto bene, ho più fame del solito." dissi ridendo leggermente e la donna davanti a me annuí seria in volto, non aveva ancora accettato il fatto che fossi incinta ed era normale, dovevo lasciarle tempo per metabolizzare.
"Bionda non possiamo più stare nella roulotte, hai bisogno dei tuoi spazi." disse facendo spallucce e annuii perché aveva ragione e poi volevo ricominciare da capo, insieme a lei.
Si alzò afferrando lo spazzolino per lavarsi i denti e la seguii appoggiandomi nello stipite della porta.
"Mi hai parlato di una casa quando stavi entrando in sala, dov'è?" dissi incuriosita e sorrisi notando i pantaloni fasciarle la vita stretta.
"Si trova in Marocco e ovviamente è una villa già arredata posizionata in un luogo abbastanza riservato vicino al mare, l'ho presa perché volevo andarmene e lasciarti vivere la tua vita senza di me." disse dandomi le spalle e sgranai gli occhi sorpresa, non credevo che arrivasse a tanto per me.
"Possiamo andare a viverci insieme." le proposi guardandola attentamente e si voltò nella mia direzione accennandomi un sorriso.
"Ho utilizzato una buona parte dei nostri soldi che avevamo risparmiato dalle rapine, poi con tutti i diamanti che abbiamo siamo apposto per sempre, ricordatelo." disse uscendo dal bagno infilandosi una felpa larghissima, annuii e l'aiutai a prendere le ultime cose e finimmo di preparare la valigia, eravamo pronte a tornare a casa finalmente e mi guardai attorno ricordando quando le avevo confessato tutti i miei sentimenti in questa stanza.
"Hey, prima di uscire devi firmare questi fogli, sono per le dimissioni." disse Amelia non appena ci vide uscire e Zulema prese la penna firmando impeccabilmente.
"Ci vediamo il mese prossimo okay? Cercate di rilassarvi ora, ti voglio bene e non vedo l'ora di rivederti." disse la mia amica abbracciandomi mettendo poi una mano sopra al mio ventre ancora piatto, era troppo presto affinché si vedesse qualcosa.
Zulema vide la scena in pieno e serrò la mascella facendo un cenno ad Amelia con un piccolo sorriso nelle labbra, non disse nessuna parola ma quel sorriso significava tantissimo per lei e il mio neurochirurgo annuí capendo subito a cosa si stesse riferendo.
"Andiamo." disse Zulema incominciando a camminare e la raggiunsi prendendo le chiavi della macchina depositando la valigia nel cofano.
Mi voltai e la vidi sorridere chiudendo gli occhi e mettendo la testa di lato respirando a pieni polmoni con i raggi del sole che accarezzavano dolcemente il suo viso.
Accesi la macchina e l'aspettai nel mentre che alzavo un pochino il volume della radio, Zulema mi raggiunse e si mise al mio fianco senza proferire parola.
"Torniamo a casa allora." mormorai infilando gli occhiali da sole e la donna al mio fianco si rilassò chiudendo gli occhi mentre partivo, volevo andarci piano con lei e non forzarla di niente sopratutto perché si doveva abituare a questa situazione nuova.
Durante il viaggio non proferii parola e delicatamente cercai la sua mano intrecciando le nostre dita e me la portai sulle labbra baciandola ripetutamente, svoltai a sinistra e i miei occhi si posarono sulla roulotte in lontananza, non era cambiato assolutamente nulla.
"Ma hai lasciato tutto com'era." disse Zulema aprendo lo sportello e uscendo, effettivamente era così, c'era ancora il barbecue di quando stavamo cuocendo gli spiedini con le altre e vari flashback colpirono la mia mente, chissà Goya e Triana che fine avevano fatto, non avevamo avuto più loro notizie.
"Entriamo dentro." disse Zulema decisa afferrando la valigia e la sgridai perché non volevo che facesse sforzi, non appena entrammo dentro quasi piansi nel vedere tutte le nostre cose al solito posto, non era cambiato nulla tranne per la polvere che si era depositata.
"Eccola, lei mi è mancata più di tutti." dissi afferrando la renna dal comodino e stringendola al mio petto.
"Potevi anche buttarla." disse Zulema alzando gli occhi al cielo e risi dandole le spalle per rimetterla al suo posto, la nostra quotidianità mi mancava tantissimo e non vedevo l'ora di vivere altri momenti nuovi insieme a lei.
Non appena mi voltai la mia schiena andò a sbattere contro l'armadio e le labbra di Zulema furono sulle mie, in un primo momento rimasi sconvolta da tutta la forza che stava riacquistando e gemetti sentendo la sua lingua spingere prepotentemente contro le mie labbra.
Le diedi il consenso e incominciò una lunga battaglia dove cercavo di prendere il controllo ma non me lo permetteva, era da troppo tempo che non riassaggiavo il suo sapore e mi era mancato sentirlo.
Zulema sussultò non appena infilai le mani sotto alla sua felpa e le accarezzai i fianchi stringendola a me, la sua pelle non era più fredda anzi, ardeva come il fuoco dell'inferno e lei ne faceva parte.
"Mi sei mancata e avevo il terrore di non poterlo rifare più." disse mordendomi il labbro senza fiato ma scossi la testa baciandola nuovamente e stringendola a me.
Alcune lacrime mi rigarono il viso e non appena inalai il suo profumo mi rilassai appoggiando la testa nell'armadio dietro di me, era una droga.
"Basta piangere bionda, l'hai fatto abbastanza quindi smettila e baciami." disse il mio scorpione decisa afferrandomi il viso tra le mani togliendo poi tutti i residui di trucco sciolti.
Le sue labbra si appoggiarono nuovamente sulle mie e mi calmai gemendo nel mentre che mi lasciava una scia di baci lungo il mio collo magro.
"Sei mia." sussurrò afferrandomi per i capelli facendomi portare la testa all'indietro per potermi baciare la gola, avevo ripreso a vivere, a respirare ma mi sentivo completa con lei.
Le mie mani si depositarono sulle sue spalle e l'abbracciai acoccolandomi a lei.
"Senza di te io non sono niente." mormorai sfregando le labbra sul suo collo facendola sorridere e mi strinse a sé facendo aderire il mio viso nel suo petto.
I suoi battiti del cuore erano accelerati e la guardai sorridendole incominciando a baciarle ogni centimetro del suo viso.
"È tutto finito ormai, sono qui." sussurrò non appena la strinsi tra le lacrime e mi calmai.
"Ed io non ti lascerò mai più." dissi decisa capendo quanto io avessi bisogno di lei.

euphoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora