56.

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Perché scappiamo a gambe levate non appena sentiamo la minima connessione?
Perché sentiamo di dover combattere contro quello che vogliamo fare?
Forse perché quando troviamo un qualcosa o qualcuno a cui aggrapparci, quella sensazione diventa come l'aria e abbiamo troppa paura di perderla.
E fidatevi di me, si diventa bravi a stare da soli.
Ma la maggior parte delle cose sono più belle se condivise con gli altri.

La guardai a bocca aperta e sembrava che il mondo si fosse bloccato ridandomi tutto il dolore che avevo dissolto.
Guardai la donna davanti a me che debolmente bevve un goccio d'acqua squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Come chi sono? Zulema che stai dicendo?" dissi sul punto di svenire e strinsi il braccio di Saray affianco a me come appoggio.
"Non ti ho mai vista in vita mia, potete farla uscire dalla stanza? Non voglio vedere gli sconosciuti." disse il mio scorpione con un tono menefreghista e incominciai a tremare come una foglia.
Mi voltai verso Amelia che era confusa quanto me e afferrò il tablet controllando le ultime tac fatte ma scosse la testa e la guardò seria.
Dopo minuti interminabili di silenzio dove i miei occhi si scontravano con quelli di Zulema la sua risata mi colpii in pieno facendomi sussultare dalla sorpresa.
Era meraviglioso sentirla.
"Oddio, ci siete cascati tutti quanti!" disse ridendo il doppio e guardai Saray sconvolta che ad una certa scoppiò a ridere anche lei.
"Sei la solita figlia di puttana, non ci posso credere che l'hai fatto davvero." dissi incamminandomi verso la porta furiosa uscendo dalla stanza per prendere un po' di aria e sorrisi sollevata.
"Bionda, dai." la sentii dire alle mie spalle divertita ma le feci il dito medio riavvicinandomi.
"Hai tolto l'alieno che avevo in testa?" chiese non appena Amelia le strinse la mano divertita, era felice anche lei.
", ora hai bisogno di riposare e sopratutto di tanto tanto amore." disse quest'ultima voltandosi verso di me.
"Dopo ti devo parlare." mi mimò con le labbra e annuii con le lacrime agli occhi.
"Va bene, ma quanto devo rimanere qui? Mi sto stancando di questi aghi e poi il cibo fa veramente schifo cazzo." disse Zulema mettendo il broncio e risi scuotendo la testa.
"La mia Zule è ritornata tra noi." disse Saray al settimo cielo ed io ancora non ci credevo che aveva superato l'intervento come niente, era una forza della natura.
"Passerò dopo a farti dei controlli però vedo che il tuo corpo sta reagendo bene, è normale che tu ora abbia un po' di mal di testa e persisterà per un paio di giorni ma almeno il peggio è passato e di questo devi stare tranquilla." disse Amelia sostituendole la flebo e l'abbracciai forte ringraziandola.
"Ora è il caso di lasciarvi da sole, ricordati che è ancora debole." disse la mia amica guardandomi e annuii, Saray mi fece l'occhiolino e chiuse la porta alle sue spalle nel mentre che mi sedevo affianco al mio scorpione.
"Sei una stronza comunque, questo non te lo perdonerò mai." dissi ridendo leggermente e lasciandole un bacio sulla sua mano finalmente calda e più forte.
"Voglio te ora." disse Zulema sorridendomi e mi sdraiai al suo fianco abbracciandola piano mentre mi accarezzava il braccio lentamente.
"Non ci posso credere che sei qui con me, credevo di non vederti mai più." mormorai accoccolandomi ancora di più e lentamente chiusi gli occhi, sicuramente avevo tutto il trucco colato a causa dei miei innumerevoli pianti.
"E invece è andato tutto bene." disse Zulema sorridendo appena e notavo che manteneva il suo solito orgoglio, era incredula anche lei.
Annuii lasciandole un piccolo bacio sulla guancia e rimasi in silenzio senza proferire parola dato che non volevo stressarla ulteriormente.
Tanto avevamo tutta la vita davanti.

"Dovrà restare qui un paio di giorni in tal caso ci dovessero essere problemi, ovviamente ti chiamerò per alcune visite che dovrà fare." disse Amelia rispondendo all'ennesima domanda che le avevo fatto, la ripresa di Zulema non era un percorso lunghissimo ma nemmeno troppo corto.
Dipendeva da come reagiva il suo corpo, non doveva fare sforzi estremi se non se la sentiva.
"Quando tornerete a casa deve prendere queste compresse che l'aiuteranno a stare meglio e a non sentirsi troppo debole. Ma tanto sono sicura che non ne avrà bisogno perché è una donna tanto forte, poche volte mi è capitato che i pazienti mi sapessero tenere testa." aggiunse la mia amica divertita scrivendo velocemente alcune cose al computer.
"Potrebbe soffrire di Amnesia quindi è importante che tenga la mente ben allenata senza fare ulteriori sforzi, non preoccuparti se qualche volta dimentica qualcosa, è normale." disse Amelia regalandomi uno dei suoi soliti sorrisi e annuii scuotendo la testa.
Amnesia.
Incredibile come anche la minima cosa mi portasse costantemente a lei, Zulema era il mio passato ma anche il mio presente insieme al futuro.
"Non hai avuto paura lì dentro mentre operavi? Io non so come fai, davvero." dissi facendo spallucce guardando la donna davanti a me che mi guardò dritta negli occhi.
"Ti ricordi quando in passato ho avuto anche io un tumore al cervello? Certo, era benigno però era come se la vita mi stesse mettendo alla prova. Quando sono guarita ho cambiato letteralmente percezione sulle mie prestazioni lavorative, quindi in questo caso mi sono vendicata del tumore uccidendolo, strappandolo via e distruggendo le probabilità di uccidere Zulema al 100%. Ecco la battaglia, l'unica da combattere, e sono esaltata per aver sconfitto la morte, ovviamente solo noi medici possiamo farlo.
Nessuno ricorda le cose facili, ma il sudore, l'impegno e la battaglia per arrivare in cima dopo aver scalato tutto quanto. Come i supereroi." disse avvicinandosi a me e le sorrisi con le lacrime agli occhi.
"Come i dannati supereroi e tu sei sempre stato il mio." dissi abbracciandola e Amelia rise emozionandosi un minimo lasciandomi un bacio sulla guancia amichevolmente.
Chiusi gli occhi e vari flashback colpirono la mia mente facendomi sorridere il doppio, vedevo me e lei da bambine, il nostro primo giorno di liceo insieme, il suo matrimonio e la sua gravidanza.
Eravamo sempre state insieme e il fatto che lei avesse salvato la vita della donna che amavo era una cosa stupenda e non l'avrei mai scordato.
"Spero di avere la tua forza in futuro, ho paura di non essere abbastanza per lei perché guardala, ha bisogno di una persona che le sappia reggere tutto ed io forse non sono adatta per lei." dissi staccandomi dall'abbraccio con i soliti mille dubbi in testa.
"Tu sei il sole, lei la luna e non dirmi il contrario perché da come mi hai raccontato, fin da quando i vostri occhi si sono incrociati vi siete unite. Ti ha salvato la vita anche lei e diciamoci la verità, se non fosse stata in carcere al tuo fianco tu non saresti questa persona che sei ora quindi Macarena non avere questi dubbi. Lei ha bisogno di te tanto quanto tu hai bisogno di lei, ormai i vostri cuori vi appartengono e si sono fusi in una cosa sola, il suo orgoglio non prenderà ancora per molto il sopravvento fidati di me." disse Amelia decisa e inarcai un sopracciglio curiosa.
"Perché mi dici questo?" dissi mordendomi il labbro nervosamente.
"Sai cosa mi ha detto nel mentre che le stavo per fare l'anestesia totale?" disse ridendo e istintivamente sorrisi, le feci cenno di continuare incuriosita e scosse la testa osservandomi.

"Riportami da lei o giuro che resuscito dal regno dei morti e ti uccido."

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