42.

1.1K 102 29
                                    

Goya sparò colpendo varie bottiglie e Triana le lasciò un bacio sulle labbra, quest'ultima rise gioiendo e insieme si avvicinarono mentre Zulema stava al barbecue cuocendo qualcosa.
"Birra?" mi domandò Monica porgendomi una bottiglia ma scossi la testa facendo girare Zulema nella mia direzione, era stranita perché solitamente non rifiutavo mai da bere.
Ma essendo incinta non potevo accettare, quindi evitai e bevvi solamente acqua.
"Non cuocere troppo la salsiccia che a me piace cruda!" sbottò Goya riferendosi al mio scorpione e la vidi alzare gli occhi al cielo innervosendosi.
"Ma smettila! Comunque bei capelli." disse riferendosi a Triana e Goya annuì elogiando la sua ragazza, mi alzai dal mio posto ed entrai dentro alla roulotte per prendere altre birre e raggiunsi la mia regina araba.
"Zulema, aggiungi anche del tofu." dissi guardandola attentamente e Monica acconsentí mentre Goya la guardava schifata dicendo quando facessero schifo i vegetariani.
"Come vi siete conosciute?" domandò ad un certo punto Triana e sorrisi.
"In carcere, cazzo." sbottò Zulema distogliendo per un attimo lo sguardo dagli spiedini e alzai gli occhi al cielo porgendo un'altra birra a Flaca.
"Davvero?" disse Triana sconvolta.
"No, per finta." rispose il mio scorpione sarcastica e sorrisi per la sua ironia.
"Sai come la chiamavano Zulema in carcere? L'elfo venuto dal cazzo di inferno!" esclamò Goya afferrando uno spiedino mangiandolo energicamente.
"Non eri un angioletto quindi." disse Triana ridendo e scossi la testa raggiungendo la donna di cui mi ero innamorata mettendomi al suo fianco.
"Beh sì, per così dire." mormorò aggiungendo altra carne e mi guardò velocemente serrando la mascella.
"Abbiamo provato ad ucciderci varie volte ma non ci siamo riuscite." disse provocandomi e sorrisi infuriandomi.
"Già, non ancora." dissi ad un centimetro dal suo viso ma mi evitò continuando a fare quello che stava facendo, quindi decisi di provocarla.
Mi porsi afferrando uno spiedino e nel mentre che mi avvicinavo sfiorai le sue labbra con le mie, facendola sussultare.
Il suo sguardo era di fuoco e incominciai a mangiare nel mentre che raggiungevo le altre, sedendomi tranquillamente.
"Ragazze, prima del colpo di domani voglio chiedervi una cosa. Sono l'unica che ha un figlio e se la rapina dovesse andare male vorr-" incominciò afferrando una birra e percepii l'ansia invadermi completamente.
"No, non iniziamo con questi discorsi del cazzo perché sono superstiziosa." disse Triana ad un certo punto e mi vennero le lacrime agli occhi perché anche io avevo paura, mi porsi verso la mia amica e le strinsi la mano con forza.
"Andrà tutto bene." sussurrai decisa e annuí sospirando distogliendo lo sguardo.
"Ma certo che andrà tutto bene però nel caso, vorrei che la mia parte vada a mio figlio e a suo padre." disse calma e annuii abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia per trasmetterle tranquillità.
"Anche io vorrei dire una cosa." disse Monica bevendo un'altro sorso di birra e la incitammo a continuare, mi voltai guardando Zulema e notai che aveva visto la scena tra me e Flaca, notavo la sua gelosia e sorrisi soddisfatta.
"Io faccio tutto questo per vendicarmi di Ramala perché è un maledetto figlio di puttana che mi ha rovinato la vita. Però Katy la sposa, è come una sorella per me e quindi voglio che non le succeda nulla." disse seria e tutte quante annuimmo brindando a ciò che doveva accadere.
"Brindiamo per ciò che inizia." dissi nel mentre che guardavo il mio scorpione.
"E per quello che finisce." rispose quest'ultima e mi venne una morsa allo stomaco sapendo che si stava riferendo ad altro, ormai la conoscevo troppo bene.
Continuammo a mangiare parlando di altro anche se ero letteralmente in un'altro mondo perché pensavo che questa rapina era uno sbaglio enorme.
"Ma voi avete mai fatto qualcosa?" disse Triana ad un certo punto guardando me e Zulema con un sorriso malizioso.
"Come?" chiesi facendo finta di niente e la donna al mio fianco scosse la testa.
"Beh se avete fatto qualcosa ogni tanto dato che vivete insieme da due anni e poi vi ricorderanno per le rapine, per essere le più grandi figlie di puttana." disse facendo spallucce e Zulema sogghignò guardandomi divertita e le feci un sorrisetto malizioso.
"Avete scopato?" ci domandò ridendo e per poco non mi andò l'acqua di traverso.
" abbiamo scopato, confessalo bionda." disse la donna al mio fianco mangiando senza nemmeno guardarmi.
", solo che non è più lo stesso." sbottai innervosendomi e Zulema scosse la testa borbottando qualcosa.
"No la passione, il tempo." disse dicendo parole a caso gesticolando e guardò Triana facendo spallucce, trattenni una risata nel mentre che vari flashback colpivano la mia mente provocandomi dei brividi assurdi.
", avete scopato!" esclamò Triana scoppiando a ridere e ritornai al mio posto, rossa in viso.

Le ore passarono e la notte si inoltrò notevolmente facendomi rabbrividire.
"Ci vediamo domani allora." disse Goya entusiasta mentre le altre le raggiungevano a ruota.
"Ti ricordi bene il piano o vuoi ripassarlo un attimo?" disse Zulema spegnendo il fuoco ma scossi la testa entrando dentro per cambiarmi.
Le mani mi tremavano ma la mia regina araba me le afferrò stringendole con forza riscaldandomele tra le sue.
"Se non vuoi venire domani, sei liberissima di farlo e ti capisco." sussurrò guardandomi dritta negli occhi e il mio sguardo si posò sulle sue labbra.
"Non ti lascio fare questa cosa più grande di te da sola, scordatelo." dissi guardandola attentamente, dovevo essere forte e non crollare davanti a lei.
"D'accordo, bionda." disse seria e mi staccai da lei percependo le lacrime agli occhi, mi infilai una sua felpa che mi aveva dato tantissimo tempo fa.
Mi sdraiai e mi accoccolai sotto alle coperte sospirando pesantemente percependo Zulema raggiungermi, non riuscivo a dormire e sussultai non appena mi abbracciò da dietro affondando il viso nel mio collo inalando poi tutto il mio profumo.
Le sue braccia mi tenevano stretta al suo petto e tremai sotto al suo tocco possessivo ma allo stesso tempo dolce.
Non mi abbracciava così da parecchio tempo e mi rilassai tra le sue braccia sentendomi protetta dal resto del mondo e da tutte le paure che erano attorno a noi.
Posizionai la mano sopra alla sua e me la portai sulle labbra per baciarla ripetutamente mentre incominciavo a singhiozzare, la donna di cui ero innamorata mi stava per lasciare.
"Bionda." la sentii dire contro la mia pelle e mi calmai un minimo posizionando la sua mano nella mia guancia calda per riscaldarla e per placare le mie lacrime.
"Ti voglio." sussurrai mentre aumentava la presa e sembrava che mi stesse abbracciando per l'ultima volta.
Erano di quelli abbracci che ti scaldavano il cuore e l'anima e che ti lasciavano il segno per sempre, mettendoti con le spalle contro al muro sussurrandoti: io sono qui e non me ne vado per nessuna ragione al mondo, però quando sei sola ricordati che io esisto e che sono sempre rimasta al tuo fianco, lasciandoti il segno.
Alcune lacrime scesero lungo il mio viso e tirai su con il naso mentre la donna dietro di me mi stringeva ancora più forte facendomi male, ma era un dolore fisico che mi faceva stare bene.
La sentivo viva, forte, disposta a non lasciarmi andare e sapevo che infondo non voleva abbassare le sue barriere fino all'ultimo secondo perché se lo avrebbe fatto sarebbe stato uno dei suoi rimpianti più grandi.
Zulema non disse una parola ma sapevo che mi stava urlando tutti i suoi pensieri e dovevo essere forte per lei, fino all'ultimo secondo se era necessario.
Le sue labbra continuarono a baciarmi e gemetti chiudendo gli occhi mentre mi rilassavo inspirando il suo profumo meraviglioso e lentamente mi addormentai cullata dalle sue carezze.
Mi era mancata terribilmente ma infondo sapevo che presto ci saremo allontanate.

euphoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora