16.

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almeria, caravana.

Sorrisi non appena vidi arrivare le mie amiche e Lidia corse verso di me per abbracciarmi e la strinsi in un abbraccio sospirando.
Mi era mancata da morire.
Avevamo deciso di incontrarci a casa mia e di pranzare insieme, era da tanto che non le vedevo e mi mancavano i nostri momenti passati insieme.
"Stai bene?" sussurrò la mia migliore amica nel mentre che mi accarezzava i capelli e annuii scoccandole un bacio sulla guancia.
"Voi tutto okay?" mormorai abbracciando Carlota e Marga e mi sentii bene a rivederle.
", ci sei mancata tanto e volevamo assolutamente vederti. Ma vedo che sei in buona compagnia." sussurrò Carlota guardando alle mie spalle e sorrisi notando Zulema seduta nella poltrona nel mentre che leggeva un libro.
"." dissi facendo spallucce invitandole a sedersi nel tavolo posizionato sul retro della roulotte, mi sedetti e incrociai le gambe non vedendo l'ora di raccontarle tutto quanto.
"Voglio tutti i dettagli!" esclamò Lidia puntandomi un dito contro e alzai gli occhi al cielo incominciando a raccontarle
di Lexa, sopratutto della nostra rottura.
"Lo sapevo che tra lei e la bionda c'era qualcosa, i loro comportamenti hanno sempre fatto intendere tutt'altro. Sono felice che sia andata a finire così in fin dei conti." disse Lidia facendo spallucce e annuii guardandomi attorno.
"Ci siamo baciate ieri." sussurrai poi mordendomi il labbro e le mie amiche sgranarono gli occhi sorprese.
"Con chi?" urlò Carlota alzandosi di scatto e scoppiai a ridere per la sua espressione.
"Con chi secondo te? Con Bob lo spazzino?" esclamai ridendo il doppio e Lidia mi guardò divertita.
"Con Zulema." aggiunsi abbassando la voce e sorridendo, Marga esultò applaudendo le mani ed era felicissima per me.
"Quindi ora vivete insieme? Come mai?" mi domandò Lidia e sgranai leggermente gli occhi ma riassunsi il mio autocontrollo facendo spallucce.
"Diciamo che siamo arrivate ad avere dei compromessi e quindi abbiamo deciso così." mormorai sorridendo leggermente e le mie amiche annuirono.
"E tu sei felice di questa cosa?" mi domandò Marga e ci pensai un po' su.
", mi è mancata da morire e sapete quanto ho sofferto per lei." mormorai con lo sguardo perso nel vuoto con le lacrime agli occhi nel mentre che vari flashback colpirono la mia mente.
"Stai tranquilla, l'importante è che fai ciò che ritieni giusto senza avere nessun tipo di rimpianto." disse Lidia accarezzandomi il braccio e annuii riprendendomi un attimo, se fossi tornata indietro nel tempo probabilmente avrei rifatto le stesse cose.
"Vado un attimo dentro, comunque ho ritirato il cibo poco fa." dissi prendendo alcune buste e Carlota venne ad abbracciarmi mentre scoppiavo a ridere.
"Io ti voglio bene, ma amo troppo il sushi mi dispiace." disse afferrando il suo contenitore sistemando i piatti con i bicchieri.
Scossi la testa divertita nel mentre che andavo da Zulema, la ritrovai nella stessa posizione di prima e mi incantai guardando la sua espressione concentrata mentre leggeva.
Mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco scoccandole un bacio sulla guancia e la sentii irrigidirsi.
"Ciao." sussurrai sfregando le labbra sul suo collo baciandola dolcemente nel mentre che appoggiavo la testa sulla sua spalla e mi gustavo il suo profumo.
"Hey." rispose senza guardarmi ma le afferrai il viso dolcemente e mi avvicinai per lasciarle un bacio sulle labbra nel mentre che cercava la mia lingua.
Una scarica di brividi mi colpii in pieno e la strinsi ancora di più al mio corpo, non volevo staccarmi più e necessitavo la sua presenza più di ogni altra cosa al mondo.
"Vieni dalle altre? Dobbiamo pranzare." sussurrai lasciandole altri piccoli baci sul collo a la sentii sbuffare divertita.
"D'accordo." mormorò facendo spallucce e ci alzammo mentre la sua mano sfiorava la mia.

"Bionda, io quello non lo mangio!" esclamò Zulema puntandomi un dito contro, mi accigliai quasi offesa e la guardai male dato che mi stava prendendo in giro da vari minuti.
"Almeno assaggialo." sbottai cercando di avvicinarmi al suo volto con le bacchette in mano ma mise il viso di lato nel mentre che Carlota rideva a crepapelle riprendendoci con il telefono.
"Non lo mangio quel Sashiominiu." borbottò mettendo il broncio e scoppiai a ridere stringendole il braccio per tenerla ferma.
"Sashimi." la corressi imbevendolo con un po' di salsa di soia avvicinandolo alla sua bocca un'altra volta.
"Che schifo, è viscido." disse il mio scorpione con una faccia schifata ma scossi la testa sbuffando.
"Non puoi dire che non ti piace una cosa se prima non l'assaggi." dissi incrociando le braccia al petto furiosa e girando il viso di lato incredula, Lidia rise e si diede il cinque con le altre mentre guardavano i video e le foto che ci avevano fatto di nascosto.
"Vorrei assaggiare altro." sussurrò Zulema sensualmente al mio orecchio e mi morsicai il labbro mentre mi baciava il collo, mi voltai guardandola con desiderio e appoggiai la mano sulla sua coscia giocherellando con la cintura dei suoi pantaloni, sgranò gli occhi e vidi che si leccò le labbra davanti alla mia provocazione.
Con mossa veloce afferrai le bacchette e le infilai il pezzo di sushi in bocca e si alzò di scatto guardandomi male.
"Mangialo, mi ringrazierai dopo!" esclamai mentre Lidia rideva e mi dava il cinque felice.
Zulema masticò lentamente e vidi che fece una faccia sorpresa e si sedette al mio fianco abbastanza incredula.
"Però è buono, non l'avrei mai detto." disse facendo spallucce e sorrisi guardandola mentre ne afferrava un'altro pezzo ma si innervosì come suo solito.
"Come diavolo si usa questa cosa?" mormorò afferrando le bacchette e mi alzai andando dietro di lei, con cautela misi le mani sopra alle sue per farglielo vedere.
"Menomale che ci sapevi fare con le mani." sussurrai ricordandomi la sua provocazione avvenuta in carcere e la sentii sbuffare divertita girando la testa di lato.
"Imparo in fretta e nessuno si è mai lamentato di me, anzi." disse provocandomi e sussultai sentendo un calore nel basso ventre uccidermi.
"Figlia di puttana." ringhiai allontanandomi mentre la vedevo prendere alcuni Onigiri con tutta la facilità di questo mondo, le altre ci guardavano divertite e finii di mangiare mentre Zulema mi sfiorò la gamba con la sua.
"Ma come hai fatto a imparare ad usarle subito? Io ci ho messo anni." mormorai scuotendo la testa e guardandola incredula.
"Te l'ho detto che ci so fare con le mani." disse facendomi l'occhiolino mangiando e notai che mi guardava con attenzione, serrai la mascella riprendendo a parlare con le altre e sorrisi quando fecero alcune domande non troppo invadenti al mio scorpione.
"Quindi tu sei araba? Che figata!" esclamò Carlota e Zulema annuì portandosi una sigaretta sulle labbra, la sera si stava inoltrando e non avevamo smesso di parlare nemmeno per mezzo secondo di qualsiasi argomento, ovviamente stando nei limiti dato che avevo già avvisato alle altre del carattere estremamente riservato di Zulema.
"Ho sempre sognato di andare lì." disse Marga sognante ma la donna al mio fianco scosse la testa ridendo leggermente.
"Non te lo consiglio." rispose il mio scorpione facendo uscire lentamente il fumo dalle labbra e la guardai incantata, Marga annuì senza replicare e sospirai di sollievo nel vedere che non voleva invadere la sua privacy e le feci un piccolo sorriso di ringraziamento.
"Maca noi dobbiamo andare perché ci ha appena chiamato Christopher e dobbiamo revisionare alcuni documenti per domani." disse Lidia leggendo alcuni messaggi e le altre sbuffarono svogliate.
"Che palle, lo odio a quello lì." disse Carlota infilandosi il capotto e mi alzai raggiungendole con un sorriso nelle labbra.
"Beh se l'abbiamo soprannominato esaurito da quattro soldi ci sarà un motivo, no?" dissi ridendo e le altre scoppiarono a ridere mentre salutavano a Zulema, quest'ultima le guardò e le fece un cenno con un piccolo sorriso sulle labbra e continuò a fumare con tutta la tranquillità del mondo.
"Promettimi che ci vedremo in questi giorni." disse Lidia sorridendomi e le lasciai un bacio annuendo mentre metteva in moto, mantenni lo sguardo fisso su di loro fino a quando non le persi di vista e rabbrividii notando che ormai il sole era praticamente svanito e la sera si stava inoltrando.
"Vado dentro." mormorai a Zulema e buttò la cicca a terra afferrando il suo libro seguendomi, mi spogliai infilandomi la sua felpa e speravo che non se ne accorgesse però il suo sguardo ricadde sulle mie gambe nude e mi squadrò attentamente incurvando le labbra.
"Bionda?" mi domandò toccandosi il viso divertita ma non la guardai facendo finta di niente giocherellando con il telefono.
"Dimmi." risposi innocentemente ma urlai dallo spavento non appena Zulema scattò verso me e scappai ridendo ma lo spazio era troppo piccolo e mi afferrò subito prendendomi in braccio.
"Quella è la mia felpa o sbaglio?" disse sbattendomi contro la porta nel mentre che stringevo le gambe attorno ai suoi fianchi.
"No." dissi ridendo ma strinse ancora di più i miei glutei facendomi gemere e facendo ancora più pressione con il suo corpo.
"Bionda c'è Elsa di Frozen, che è mia." disse Zulema ad un centimetro dalle mie labbra ma non appena feci per baciarla mise il viso di lato facendomi innervosire.
"E quindi?" le domandai cercando di scendere dal suo corpo ma non ci riuscii a causa della sua presa estremamente forte.
"È la mia preferita." disse mettendo il broncio ma scossi la testa seria.
"Dai solo per oggi." sussurrai sfiorandole le labbra con l'indice e mi guardò male alzando gli occhi al cielo.
"Lo sai che odio dire di ." disse avanzando verso il letto e rabbrividii non appena si infilò tra le mie gambe.
"Che fai?" le domandai senza fiato non appena incominciò a baciarmi il collo lentamente e infilando la mano sotto alla felpa per stringermi il fianco con forza.
"Mi vendico." disse scendendo ancora più in basso mettendo le mani sulle mie cosce spalancandole, inarcai la schiena sentendo le sue labbra appoggiarsi sull'interno coscia e mi lasciò alcuni morsi facendomi tremare.
"Cazzo, Zulema!" esclamai gemendo dal piacere mentre la sentivo sogghignare nella mia pelle, il suo tocco era come una tortura e non volevo che smettesse per nessuna ragione al mondo.
Incominciò a lasciare una scia di baci giocherellando con i miei slip e li abbassò leggermente facendomi gemere un'altra volta.
Fece per togliermeli ma si bloccò di scatto e alzò la testa dalle mie gambe guardandomi divertita mentre ero rossa in viso.
La guardai inarcando un sopracciglio confusa e rise allontanandosi dato che stavo recuperando fiato per colpa sua.
"Dove cazzo stai andando?" dissi alzando la voce nel mentre che entrava in bagno come se non fosse successo nulla e sgranai gli occhi cercando di placare il fuoco che avevo dentro.
Mi misi seduta e mi toccai i capelli nervosamente sentendola ridere dal bagno prendendomi in giro, sapevo già che sarebbe stata una convivenza a dir poco difficile.

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