24.

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mi piacerebbe pensare che
sia come ti appoggi alla mia spalla
e come mi vedo con te
non dico una parola
ma comunque, prendi il mio respiro
e rubi le cose che conosco
ecco qua, salvandomi dal freddo.
il fuoco in fiamme normalmente
ci ucciderebbe
me questo enorme desiderio, insieme,
ci rende vincitori
dicono che siamo fuori controllo e alcuni dicono che siamo peccatori
ma non lasciare che rovinino
i nostri bei ritmi.


"Vuoi vedere una magia?" dissi al barista nel mentre che mi guardava incantato e annuí versandomi l'ennesimo bicchiere di vodka.
"Ora faccio sparire tutto quello che c'è nel bicchiere." mormorai bevendo tutto d'un fiato l'alcool e sorrisi fiera.
"Hai visto? Non c'è più nulla!" urlai battendo le mani in aria nel mentre che il ragazzo davanti a me scoppiò a ridere.
Non ero ubriaca, mi stavo solo godendo la serata cercando un pochino di spensieratezza.
"Dovresti andarci piano." disse quest'ultimo pulendo alcuni bicchieri ma scossi la testa arricciando le labbra e guardando i vari alcolici con attenzione.
"Mi piacevi di più quando mi versavi da bere, sai?" borbottai afferrandolo per il colletto e sorridendogli, il suo sguardo si posò sulle mie labbra e non appena fece per baciarmi mi scansai facendo un cenno alle sue spalle.
"Che bella quella bottiglia di Tequila, però lo è ancora di più se ne versi un po' nel mio bicchiere, non credi?" dissi sorridendo indicandola e non appena me ne versò bevvi sentendomi subito bene.
"Non starai esagerando?" ringhiò Zulema alle mie spalle posando la mano nel mio interno coscia stringendolo possessivamente.
Sobbalzai dalla sorpresa e senza volerlo appoggiai la testa all'indietro nella sua spalla scoprendo tutto il mio collo e la mia scollatura esposta.
Il barista spalancò la bocca incredulo e Zulema se ne accorse, scoppiai a ridere per il suo sguardo omicida e ritornai al mio posto ordinando l'ennesimo drink.
"Però mica male!" esclamò lui porgendomi il bicchiere e sorrisi soddisfatta sciogliendomi lo chignon ormai disordinato sistemandomi meglio i capelli e guardandomi attorno.
"È roba mia, levati dal cazzo." sbottò il mio scorpione girando lo sgabello e mi trovai ad un centimetro dal suo viso.
"Lasciami bere in santa pace." dissi appoggiando i gomiti nel bancone alle mie spalle mentre Zulema posava le mani sulle mie cosce scoperte.
"Solo perché poco fa mi hai regalato un orgasmo a dir poco atomico non ti da il diritto di fare quello che vuoi." sussurrò vicina alle mie labbra e scossi la testa nel mentre che beveva il suo drink posando lo sguardo in tutto il mio corpo.
"Non sei la mia ragazza." dissi guardandola ancora con più desiderio e la vidi sogghignare divertita notando le luci del locale cambiare.
Non sapevo nemmeno che ore fossero ma non mi importava, avevo in corpo un'adrenalina unica e volevo svagarmi.
"Quindi se io decidessi di non tornare a casa e di scoparmi chi voglio non è un problema per te?" disse provocandomi e sgranai gli occhi con la gelosia che scorreva impetuosa nelle mie vene facendomi serrare i pugni.
"Puoi farlo benissimo ma tanto sappiamo entrambe che non vieni nello stesso modo in cui ti faccio venire io." dissi soddisfatta ricordando ciò che era successo poco fa e finii di bere il liquido all'interno del mio bicchiere.
"Potrei dire la stessa cosa di te visto che non riesci a resistermi nemmeno per mezzo secondo." sussurrò giocherellando con l'elastico dei miei slip e soffocai un gemito porgendomi di più a lei e stringendole la vita con le gambe.
"Ne sei così sicura?" mormorai seria avvicinandomi per leccarle il collo lentamente, la vidi sorridere con un ghigno malefico in volto e sussultai.
"Non sai quanto, bionda." disse salendo sempre più su con la mano e gemetti serrando la mascella furiosa con un calore nel basso ventre che mi fece tremare sul serio.
Ci stavamo provocando da praticamente tutta la serata e nemmeno l'alcool mi dava la forza di confessarle cosa avevo detto a Román, non avevo il coraggio di aprire bocca e Zulema se ne accorse dato che trovava ogni pretesto per farmi parlare ma non ci riuscì.
Sapevo di essere sua e non aveva staccato nemmeno per mezzo secondo gli occhi dai miei, come quando faceva in carcere senza darmi nemmeno il tempo di replicare.
"Fai quello che vuoi, non mi interessa." borbottai furiosa e la mia regina araba si allontanò dal mio corpo con uno sguardo indecifrabile.
"Non provocarmi." disse sistemandosi la felpa e non appena mi diede le spalle balzai dallo sgabello e l'afferrai per un polso facendola voltare nella mia direzione con una rabbia mai provata.
"Sei un'idiota." dissi baciandola afferrandole il viso possessivamente nel mentre che le persone attorno a noi ci guardavano ma non me ne importò.
Zulema avanzò fino a farmi sbattere contro il bancone senza interrompere il bacio e gemetti sentendo le sue mani stringermi la vita.
"Lo sapevo io." disse il barista guardandoci sconvolto e il mio scorpione si staccò dalle mie labbra trucidandolo con lo sguardo.
"Zitto, coglione." disse seria e scossi la testa riprendendo a baciarla con passione fino a consumarmi l'aria nei polmoni.
La musica diventò più assordante e più alta nel mentre che ci stavamo baciando davanti a tutti con rabbia perché facevamo di tutto per tirarci indietro ma qualcosa ci spingeva a rimanere perché non volevamo e non potevamo farlo.
"Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile con te." sussurrai nelle sue labbra nel mentre che mi mordeva il labbro inferiore sovrastandomi con il suo corpo caldo.
"Sei tu che sei voluta rimanere nonostante ti avessi avvisata più volte in passato, ma sei testarda." disse accarezzandomi il viso e scossi la testa riattaccandomi alle sue labbra.
"Ti ho detto che le cose semplici non mi sono mai piaciute." mormorai accarezzandole il viso mentre le sue labbra si posavano sul mio collo.
"È che-" la sentii dire ma si bloccò guardandomi attentamente, inarcai un sopracciglio confusa e mi afferrò la mano portandomi fuori togliendosi poi la giacca per posarla nelle mie spalle nude.
Mi avvicinò al suo corpo afferrandomi per i fianchi e mi lasciò un lieve bacio sulle labbra guardandosi attorno.
La guardai dritta negli occhi ed è lì che lo vidi tutto il suo caos, il suo orgoglio che la uccideva ogni secondo rubandole il respiro e anche l'anima.
Zulema era letteralmente una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e a capovolgere il mondo intero.
Aveva imparato a sue spese cosa significava stare male, perché dava il mondo alle persone ma nessuno dava qualcosa a lei.
Aveva imparato ad essere altruista con tutti ma non la faceva stare bene se questo altruismo non veniva ricambiato, era logico che anche per la minima cosa ci andava con i piedi di piombo, era spaventata a lasciarsi andare.
"Ti aspetto a casa." mormorò appoggiando per una frazione di secondi la fronte sulla mia e sospirai gustandomi il suo profumo.
La vidi dirigersi dall'altra parte della strada con il suo solito passo sicuro e sorrisi come un'idiota notando il suo cambiamento di umore.
Mi strinsi contro la sua giacca che profumava di lei e mi rilassai decidendo di fare una passeggiata nei dintorni per schiarirmi le idee, ne avevo bisogno.
Volevo passare il resto della mia vita con lei, mi ero innamorata e non ero riuscita a controllare tutta la miriade di emozioni che avevo dentro.
Come potevo dirle una cosa del genere senza creare un casino? Le avrei scombussolato la vita, Zulema era l'aria per i miei polmoni ma allo stesso tempo era l'unica persona che era in grado di farmi mancare il fiato con uno solo sguardo, con un solo tocco.
Si era quasi spogliata di ogni sua barriera ma percepivo ancora un tassello che si doveva smuovere, perché non percepivo la sua totale libertà nei miei confronti.
Serrai la mascella rabbrividendo al freddo di Dicembre e mi strinsi ancora di più la giacca contro al corpo, percependo ancora un volta il suo profumo.

Scesi dalla macchina chiudendo lo sportello con forza e sobbalzai dalla paura trovando Zulema fissarmi seduta nella poltrona.
Indossava abiti più comodi e fece uscire lentamente il fumo dalle labbra squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Hey." dissi avvicinandomi e sorrisi per quanto era bella, riuscivo a vedere il suo viso a causa delle lucine alle sue spalle.
"Ciao." mormorò buttando la cicca a terra e si alzò entrando dentro, la seguii e sospirai di sollievo percependo il calore nel mio corpo.
"Ci hai messo un bel po' a tornare." mi sussurrò Zulema inarcando un sopracciglio nel mentre che guardava la tv e feci spallucce entrando in bagno per farmi una doccia.
Non appena finii di struccarmi il mio scorpione entrò e lentamente afferrò lo spazzolino per lavarsi i denti con il suo solito atteggiamento da menefreghista che mi fece infuriare.
Sospirai serrando la mascella e mi toccai i capelli leggermente umidi a causa della doccia nel mentre che mi infilavo sotto le coperte rilassandomi subito.
Zulema intanto si sdraiò nel divano e mi misi subito seduta sentendola imprecare.
"Che diavolo stai facendo?" sbottai dopo alcuni minuti innervosendomi.
"Sto facendo le capriole in aria bionda, non vedi?" disse furiosa e scossi la testa percependo tutta la stanchezza addosso.
"Vieni qui, idiota." dissi sdraiandomi nuovamente e la sentii gemere dal dolore alzandosi e infilandosi nel mio letto.
"Fanculo." borbottò stringendo i denti dal dolore e mi inginocchiai nel mentre che aumentavo la temperatura dei caloriferi, le faceva ancora male la schiena a causa del divano e scossi la testa seria.
"Spogliati." le ordinai autoritaria e la vidi sussultare leggermente guardandomi dritta negli occhi serrando la mascella.
"Wow bionda, se volevi fare altro bastava dirlo fin da subito." disse divertita e ubbidendomi quasi subito, il mio sguardo si posò sul suo seno esposto e mi avvicinai di più intimandole di mettersi a pancia in giù.
"Pure da dietro? Cazzo mi sorprendi." la sentii dire abbracciando il cuscino e alzai gli occhi al cielo.
"Hai finito di fare la cogliona? Sono quasi le due del mattino e ho sonno!" esclamai facendola ridere e mi misi a cavalcioni sopra di lei sganciandole il reggiseno.
"Sei sempre la solita bionda noiosa." borbottò ritornando seria e le sfiorai con cautela i segni che le avevo fatto giorni fa nel mentre che le facevo capire quanto dolore mi aveva causato la sua assenza.
Le spostai i capelli da un lato scoprendo per intero tutta la sua schiena perfetta e con le labbra tracciai ogni centimetro della sua spina dorsale salendo lentamente facendola gemere.
"Che fai?" disse mettendo il viso di lato per guardarmi ma continuai mordendole leggermente la spalla nuda e sorridendo.
"Dimmi dove ti fa male." sussurrai notando i brividi ricoprire il suo corpo e strinse ancora di più il cuscino.
Sapevo che il dolore più grande lo portava dentro e riuscivo a percepire tutti i pezzi della sua anima dispersi nel vuoto, notavo che stava cercando con tutte le sue forze di ricostruirli per quanto cadesse un'infinità di volte.
"Mi fa male tutto." sussurrò con un tono gelido che mi spezzò il cuore in due, lo sapevo che non si stava riferendo solo al dolore fisico e annuii posizionando le mani su alcuni punti e facendo pressione.
"Cazzo." sibilò a denti stretti e continuai percependo tutti i suoi muscoli tesi, strinse il cuscino ancora con più forza ma continuai cercando di farle diminuire ogni dolore possibile con il mio tocco delicato.
Continuai a fare quello che stavo facendo per alcuni minuti e per concludere afferrai una pomata e gliela spalmai facendola rabbrividire.
"Ho finito." sussurrai lasciandole un piccolo bacio sulla spalla nuda e la vidi sorridere.
"Vuoi che rimanga così o devo rivestirmi?" mi provocò sogghignando maliziosamente ma scossi la testa infilandomi sotto le coperte.
"Tanto ti ho già vista nuda." mormorai facendole sgranare gli occhi dallo stupore e sorrise nel mentre che le davo le spalle.
La sentii muoversi e afferrò con forza la mia vita spingendomi contro al suo petto e spostandomi i capelli da un lato per baciare il mio collo possessivamente.
"Scusami." disse dopo un po' e strinsi la sua mano portandola nelle mie labbra per depositarle un piccolo bacio.
"Fa niente." sussurrai voltandomi e accoccolandomi nell'incavo del suo collo rilassandomi subito tra le sue braccia.
"Non è vero." borbottò seria e le lasciai un lungo bacio sulle labbra zittendola.
"Cosa stavi cercando di dire prima?" le dissi accarezzandole il braccio lentamente e la sentii irrigidirsi subito.
"Non è importante." mormorò sbuffando ma scossi la testa intrecciando le gambe con le sue per tenerla stretta a me.
"Tutto ciò che riguarda te è importante per me, mettitelo in testa." dissi afferrandole il volto tra le mani decisa e le scoccai un bacio sulle labbra facendole capire che poteva parlarmi di tutto.
"Buonanotte, bionda." disse dopo un po' sorridendomi e chiusi gli occhi cercando di placare tutta la mia curiosità.

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