70.

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Sgranai gli occhi non appena pronunciò quella frase ma sorrise il doppio non appena vide il mio sguardo sconvolto.
"Tu sei pazza, davvero." sussurrai spostandole una ciocca ribelle dal viso.
" di te, voglio essere tua moglie." mormorò baciandomi dolcemente sulle labbra ma non ricambiai il bacio.
Avevo sempre visto il matrimonio come una cosa impossibile da raggiungere, mi spaventava l'idea del " lo voglio."
Ma con lei era diverso, mi sentivo sua da praticamente tutta la vita.
"Non so che dire, non me l'aspettavo." dissi togliendomi dal suo corpo e toccandomi i capelli nervosamente.
"Sono stata troppo affrettata forse?" disse alzandosi dal letto e mettendosi davanti al mio corpo con le braccia incrociate, era bellissima.
"Zulema ho bisogno di tempo e non è una cosa da niente questa, mi stai chiedendo di fare una cosa della quale ho sempre avuto paura, tutto qui." dissi con la voce tremolante e la vidi serrare la mascella arrabbiandosi.
Merda.
"Non mi ami più di quanto ti ami io." sbottò andandosene ma le afferrai il polso giusto in tempo, bloccandola saldamente.
"Io ti amo fino a stare male Zulema, ma ti prego per una volta capiscimi." mormorai accarezzandole il viso con cautela ma scosse la testa togliendosi dalla mia presa e andandosene sbattendo la porta, alcune lacrime rigarono il mio viso e singhiozzai mordendomi il labbro e stringendo il suo cuscino con tutta la mia forza.
Mi addormentai dopo alcuni minuti con una paura disumana di perderla definitivamente.
Era come se fossi divisa a metà, da una parte volevo trascorrere il resto della mia vita insieme a lei ma dall'altra volevo lasciare le cose così com'erano.
Questo era un passo troppo grande per noi e farlo significava tantissime cose.

"Grazie mille Saray, torno subito." dissi lasciando un bacio veloce a Rosa nel mentre che mi infilavo il capotto e uscivo di casa, erano le 11 di sera e Zulema mancava da un paio di ore.
"Riporta indietro quell'orgogliosa di merda ti prego e stai attenta." disse la mia amica con mia figlia tra le sue braccia e le sorrisi annuendo chiudendo la porta, volevo parlarle e risolvere questa faccenda il più presto possibile.
Avevo paura che Ramala potesse farle del male, eravamo vicini a prenderlo e poteva succedere di tutto in mia assenza.
Fortunatamente Saray era riuscita a dirmi dove si trovasse e scesi dalla macchina dirigendomi all'interno del locale, avevo deciso di vestirmi bene per l'occasione.
"Dove sei figlia di puttana?" mormorai a me stessa nel mentre che entravo e la musica mi sovrastava letteralmente, mi guardai attorno e tante persone ballavano tra di loro.
La cercai per minuti interminabili e mi sistemai meglio il vestito toccandomi i capelli scoprendo la mia scollatura.
"Vodka liscia, grazie." dissi al barista con un tono abbastanza apatico, mi sedetti nello sgabello e chiusi gli occhi.
"Giornata pesante, tesoro?" mi domandò porgendomi il bicchiere e annuii bevendolo tutto d'un fiato, dato che ero qui ne approfittai per riscaldarmi un attimo e svagarmi.
"Dov'è il bagno?" dissi dopo alcuni minuti e non appena mi diede le giuste indicazioni balzai dallo sgabello e mi incamminai con passo veloce facendo un rumore assordante con i tacchi.
Aprii la porta e andai a lavarmi le mani velocemente nel mentre che mi guardavo attorno, volevo assolutamente vederla.
Sentii la porta aprirsi ma non mi voltai e non appena feci per sistemarmi il trucco venni scaraventata subito al muro.
"Che cazzo ci fai qui, bionda?" disse Zulema ad un centimetro dal mio viso e lentamente si staccò per squadrarmi dalla testa ai piedi, infuriandosi in mezzo secondo.
Il suo profumo mi colpii come uno schiaffo in pieno viso e già sentivo il mio autocontrollo andare a puttane, amavo la sua gelosia e un sorriso compiaciuto si formò sulle mie labbra.
"Che ci fai tu qui piuttosto, non puoi andare in un locale e fare il cazzo che vuoi bevendo e ubriacandoti." sbottai arrabbiandomi ma le sue labbra si appoggiarono nel mio collo aderendo ancora di più il mio corpo nella parete alle mie spalle.
Mi baciò lentamente la mascella e la sua mano si insinuò subito nello spacco del mio vestito stringendomi la coscia forte.
"Non ti tradirei mai in ogni caso, lo sai che questo è il mio unico modo per evadere da ciò che mi fa male." la sentii dire furiosa e subito le cinsi le braccia al collo infilandole la lingua in bocca baciandola con rabbia.
Sapeva di alcool e di menta, conoscevo il suo sapore alla perfezione e mai in tutta la mia vita non volevo assaggiare altro.
"Devi essere te stessa con me e se vuoi sfogare la tua rabbia puoi farlo benissimo perché io ti capisco." dissi stringendole il viso ma si staccò scuotendo la testa e trascinandomi dentro ad un bagno chiudendo la porta a chiave spingendomi poi contro la porta.
"Forse meriti di meglio." disse serrando la mascella con le lacrime agli occhi.
Non potevo non volere altro, perché lei era il mio meglio e me ne ero accorta non appena vedevo le altre persone e non avevano una storia come la sua.
Zulema era storia, era tutta la mia forza.
"Voglio te e voglio sposarti anche io figlia di puttana." sussurrai timidamente e subito la sua testa scattò verso di me e sgranò gli occhi incredula.
"No, lo dici perché ti faccio pena." disse scuotendo la testa e ribaltai le posizioni mettendo la mia coscia in mezzo alle sue gambe e stringendo i polsi sopra alla sua testa, poche volte prendevo il controllo della situazione ma doveva ascoltarmi come si deve.
La vidi serrare la mascella a causa della sua vulnerabilità e sorrisi per quanto fosse bella, sembrava così indifesa ma in realtà era un fottuto diavolo, il mio.
"Lo faccio perché ti amo, perché mi sono resa conto che voglio vivere con te per il resto della mia vita, cazzo." sussurrai contro le sue labbra mentre le mie mani incominciarono a vagare in tutto il suo corpo e con cautela le strinsi il seno facendola gemere con forza.
"Voglio portare il tuo cognome, voglio tutto di te, voglio te per sempre e anche io voglio vederti su quel cazzo di altare e so già che sarai bellissima." aggiunsi sorridendo inspirando il suo profumo meraviglioso e chiudendo gli occhi, mi accarezzò i capelli e la guardai osservando ogni suo lineamento.
I suoi occhi profondi e magnetici mi guardavano con desiderio e come al solito mi misero in soggezione, erano troppo potenti e tremai.
Era la donna più bella del mondo e la volevo interamente per me, volevo che fosse mia fino alla fine dei miei tempi.
"Ti amo, Ferreiro." la sentii dire nel mentre che le mordevo il collo e sussultai per il suo tono di voce tremolante.
"Anche io Zahir, non sai quanto." dissi sorridendo nella sua pelle e sentivo caldo, i nostri corpi erano uniti e avevo una voglia matta di dimostrarle tutto il mio amore perché vedevo ancora la sua paura e ansia.
Le strinsi la vita e con la mano scesi ancora più in basso, sbottonandole i pantaloni giocherellando poi con l'elastico dei suoi slip facendola sussultare.
"Che fai, maledetta bionda?" disse sogghignando divertita e mettendo la testa di lato nel mentre che ansimava.
"Faccio l'amore con te e ti dimostro che sei la donna della mia vita e voglio passare il resto dei miei giorni al tuo fianco." mormorai mordendole il labbro e con mossa veloce entrai dentro di lei con due dita facendole inarcare la schiena subito e spalancare le labbra.
"Sei l'amore della mia vita." incominciai aumentando il ritmo lentamente facendola urlare e strinse le mie spalle assecondando i miei movimenti con il suo bacino.
Era bellissima nel mentre che godeva sotto al mio tocco e se potevo volevo incidere ogni sua espressione nella mia anima e stringerla forte senza lasciarla.
"Mi rendi sempre felice e voglio creare altri ricordi con te, perché ti amo." sussurrai nel suo orecchio percependo dei brividi formarsi nella sua pelle.
I suoi occhi si incatenarono ai miei e le morsicai il labbro tirandolo leggermente con i denti e strappandole un'altro gemito aumentando il ritmo spingendo il mio corpo contro il suo.
Ad ogni spinta le sussurravo tutto quello che mi passava per la testa, volevo dimostrarle che ero sicura di fare questo passo enorme con lei e amarla per tutta la mia intera vita.
"Sposami." sussurrò Zulema portando la testa all'indietro e ne approfittai per leccarle la gola con decisione e forza.
"Già lo siamo, dobbiamo solamente organizzare le cose in grande." dissi ridacchiando e fermandomi un'attimo ma non appena il mio scorpione mi lanciò un'occhiataccia ripresi a fare ciò che stavo facendo, rubandole l'ennesimo gemito rumoroso.
Era musica per le mie orecchie, la più bella e non volevo sentire altro.
Mai.
Dopo alcuni minuti percepii le sue gambe tremare e venne appoggiando all'indietro la testa contro la porta, era splendida e con cautela uscii da lei baciandole ripetutamente le labbra.
"Perché mi devi sempre corrompere con il sesso?" borbottò sistemandosi e la guardai incantata sfiorandole la guancia rossa, aveva ancora il fiatone e le lasciai un bacio sulle labbra uscendo.
Il bagno era vuoto e mi guardai allo specchio nel mentre che le sue braccia mi cingevano da dietro, il suo seno aderì contro la mia schiena e le sorrisi tramite lo specchio mordendomi il labbro.
"Grazie." sussurrò lasciandomi una scia di baci lungo la spalla e mi voltai afferrandole il volto e baciandola.
Dopo essere uscite dal bagno afferrai la mano del mio scorpione e la trascinai in macchina accendendo subito il riscaldamento e partendo.
"Sono venuta a piedi tanto." disse Zulema mettendo subito la mano sulla mia coscia nuda e annuii, non distava tantissimo da casa nostra.
Durante il viaggio non parlò e decisi di non metterle nessuna pressione addosso, ormai la conoscevo e in situazioni del genere dovevo aspettare la sua parola.
"Mi manca Rosa, comunque." la sentii dire alzando un po' il volume della radio e sorrisi.
"Durante la tua assenza l'ho vista molto spaesata e si guardava attorno." mormorai dolcemente e il suo sguardo si posò su di me.
"Davvero bionda?" chiese abbastanza sorpresa e annuii stringendole la mano e parcheggiando dentro al nostro garage.
", era come se ti stesse cercando." dissi spegnendo la macchina e subito il mio scorpione uscì fuori ed entrò in casa, la seguii e la prima cosa che feci fu di togliermi i tacchi e il capotto, beandomi subito del riscaldamento della casa.
"Ti è passato il nervoso?" disse Saray ridendo non appena la vide e tra le sue braccia aveva nostra figlia, non si era addormentata e appena ci vide notai i suoi occhi illuminarsi e sorrise.
Stava crescendo troppo in fretta.
"Ha mangiato?" domandai alla mia amica e annuì porgendola a Zulema.
"Ha finito poco fa." disse sorridendoci e afferrando la borsa, era ora di andare e la salutammo nel mentre che il mio scorpione era seduta nel divano e faceva delle facce buffe a Rosa, era splendida.
Sorrisi scuotendo la testa e ne approfittai per cambiarmi infilandomi una felpa e i pantaloni della tuta, tolsi tutto il trucco e le raggiunsi sedendomi anche io.
"Sei molto più bella così." disse la mora lasciandomi un bacio veloce sulle labbra e le sorrisi appoggiandomi nella sua spalla facendo ridere anche io alla bambina davanti a me, aveva i miei stessi capelli biondi e gli occhi verdi.
Era la mia fotocopia e sospirai sollevata, se avesse avuto solamente un qualcosa di quel verme non me lo sarei mai perdonata, ma forse il destino per me era già stato segnato.
"Appena sarai grande ti insegnerò tante cose, come usare una pistola ad esempio così se qualcuno ti rompe le palle puoi ucciderlo senza problemi." disse il mio scorpione nel mentre che Rosa rideva e mi girai sconvolta verso di lei, con gli occhi sgranati.
Quest'ultima mi guardò e scoppiò a ridere mentre lasciava tanti piccoli baci sul viso di nostra figlia.
"Bionda, sto scherzando." disse lasciandomi un bacio casto sulle labbra e sbuffai lasciandogliene uno anche io ma non appena si staccò il suo sguardo era malefico e aspettai che parlasse con il suo solito ghigno in faccia.

"Forse."

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