64.

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month: five.

Zulema mi tolse delicatamente la felpa e sorrisi vedendo quanto il pancione stesse crescendo, erano passati due mesi ed ora ero al quinto.
"L'altra volta non mi hai fatto decidere." disse alzando gli occhi al cielo e le sorrisi divertita.
Avevamo deciso che una volta al mese ci prendevamo un po' di tempo per dire tutti i nomi che ci venivano in mente.
Non avevamo ancora deciso.
"Tocca a te allora, idiota." dissi puntandole un dito contro ad un centimetro dalle sue labbra e Zulema mi sorrise maliziosamente avvicinandosi, sapevo già cosa stava per fare e sussultai.
Mi afferrò il dito e lentamente lo leccò guardandomi dritta negli occhi.
"Giuro che ti lascio se continui." sbottai facendola ridere e afferrò un pennarello mettendosi meglio sopra di me appoggiando poi il viso sul mio pancione.
"Hai una madre esaurita e mi dispiace per te, sarò la tua unica speranza." disse lasciando dei piccoli baci e sorrisi, ogni volta che parlava così mi scoppiava il cuore dalla gioia, sapevo già che sarebbe stata una madre eccezionale.
"Zulema non parlarle così, diamine." dissi divertita ma la donna sopra di me alzò lo sguardo guardandomi male.
"Non vedi che sono impegnata? Bionda, sei sempre in mezzo alle palle qui stiamo avendo una conversazione importante, fatti gli affari tuoi." disse facendomi sorridere e si infilò meglio tra le mie gambe incominciando a fare delle vocine strane, mi alzai sui gomiti per capire cosa stesse dicendo ma non riuscivo a sentirla dato che sussurrava.
"Non devi ascoltare quella bionda malefica, ascolta a me piuttosto." sussurrò fiera di se stessa e mi sdraiai nuovamente in procinto di ridere.
"Guarda che ti sento, cogliona." dissi facendole alzare la testa e mi fece il dito medio incominciando a scrivere qualcosa con il pennarello, sicuramente qualche nome.
"Jennifer?" mi propose pensando attentamente e sorrisi per quanto era bella, il suo viso non era cambiato di una virgola e come al solito l'eyeliner le faceva risaltare tantissimo i suoi occhi neri.
"Non mi piace." dissi seria e Zulema annuì concordando con me e continuando a scrivere altri nomi in tutta la mia pancia.
"Ho sbagliato a scrivere una lettera, ci disegno sopra un cuore." la sentii dire scoppiando a ridere e mi toccai il viso divertita.
"Voglio che il suo nome sia particolare, capisci che intendo?" dissi non appena si tolse da sopra di me e mi fece una foto con il telefono per farmi vedere cosa aveva scritto, sembrava una bambina minuscola.
"C'è ancora tempo bionda, rilassati." disse prendendo alcune salviette e ripulendo i punti dove aveva scritto.
" però vedi come passa in fretta? Sto per entrare al sesto mese." mormorai appoggiandomi sulla sua spalla non appena si sdraiò al mio fianco, guardai la foto che aveva fatto e sorrisi notando un "ti amo" scritto con un cuore affianco, ogni qualvolta che ne aveva l'occasione mi faceva questi piccoli gesti che amavo tanto.
Le sorrisi baciandola appassionatamente e un gemito uscì dalle sue labbra non appena le sfiorai il seno destro.
"Voglio fare l'amore con te." sussurrò nelle mie labbra piagnucolando e sorrisi approfondendo ancora di più il bacio ma ad una certa mi bloccai.
"Sai cosa voglio io? Un mega gelato con la nocciola e il pistacchio." dissi mordendomi il labbro e Zulema sbuffò.
"Fammi capire, preferisci il cibo piuttosto che un'orgasmo atomico?" disse mettendosi subito seduta e mi alzai dal letto gemendo dal dolore, la grandezza del pancione mi faceva male alla schiena, volevo riprendermi ad allenarmi.
"Non ho più l'età Zulema, dovrai cercarti qualcun altro, mi dispiace." dissi dirigendomi in cucina e sorrisi vittoriosa aprendo il freezer prendendo un'intera vaschetta di gelato tutta per me.
"Che hai detto?" disse la donna dietro di me sconvolta e annuii sedendomi nel divano e mettendo un film a caso.
"Zulema, rassegnati." dissi prendendo alcune patatine mettendole sopra al gelato, mischiando tutto quanto.
Voltai la testa di lato e il mio scorpione mi guardò sconvolta per il miscuglio di cibo che avevo fatto, ormai non badavo più a cosa mangiavo, ascoltavo le mie voglie e basta ovviamente nelle giuste quantità.
"Io sono senza parole." disse camminando nervosamente attorno alla stanza e squadrai le sue gambe nude, ormai l'estate era alle porte e il caldo si stava facendo sentire alla grande.
Dopo mezzo secondo scoppiai a piangere ma continuai a mangiare sfogando la mia frustrazione nel cibo.
"Sono obesa, guardami." mormorai con le lacrime che mi rigavano il viso e il mio scorpione si precipitò subito da me.
"Amore, sei sempre uguale non dire queste stronzate enormi." disse dolcemente ma scossi la testa continuando a mangiare in lacrime.
"È vero, tu invece sei sempre bella." dissi prendendo un cuscino a caso e coprendola in faccia in modo tale che non la potessi vedere nemmeno io e Zulema scoppiò a ridere togliendomi la vaschetta di gelato tra le mie mani e mi abbracciò.
"Potresti ingrassare anche di trenta kg ma per me resti sempre bellissima e poi non è vero bionda. Sei giovane e non avrai problemi a tornare come prima, stai tranquilla." disse rassicurandomi e mi accoccolai al suo corpo mentre mi accarezzava il pancione ma si bloccò.
"Cazzo bionda." disse balzando dal divano e inginocchiandosi davanti a me, appoggiando subito il viso sopra di esso.
Mi fece segno di fare silenzio e strinse la presa con le lacrime agli occhi, si morsicò il labbro e alzò lo sguardo su di me.
"Si sta muovendo, sentila ti prego." disse estasiata e riappoggiò il viso lasciando alcuni baci e percepii alcuni calci da parte di mia figlia, sembrava che la stesse rispondendo.
"Le piaci e anche tanto." mormorai intrecciando le dita con le sue e Zulema sorrise non appena percepì altri movimenti, incominciando a canticchiarle alcune canzoni, l'avevo sentita poche volte cantare qualcosa e ne approfittai per ascoltarla attentamente.
Aveva una voce meravigliosa.
"Zulema guardami." dissi richiamandola e subito alzò la testa verso di me.
"Io ti amo, da morire." aggiunsi riprendendo a piangere e mi morsicai il labbro cercando di non singhiozzare.
"Anche io e sei bellissima." sussurrò risedendosi al mio fianco senza staccare la mano dal mio ventre e lentamente mi baciò.
"Poi devi spiegarmi perché diavolo hai assunto alcune guardie del corpo." dissi mangiando un po' di gelato e Zulema sgranò gli occhi incredula.
Le avevo notate già da un po', erano fuori dal nostro cancello ventiquattro ore su ventiquattro, sorvegliandoci sempre.
Non credevo che Zulema avesse ancora questi contatti particolari.
"Beh sai i messicani, Ramala, non voglio che vi capiti niente." disse serrando la mascella arrabbiandosi e vari flashback colpirono la mia mente.
"D'accordo ma sai benissimo che voglio essere informata su tutto." dissi guardandola seria e la donna davanti a me annuì lasciandomi un'altro bacio.
Volevo chiudere questa faccenda il più presto possibile ed ero tanto fuori allenamento, dovevo proteggere mia figlia da tutto il male del mondo e i messicani non erano pochi, anzi.
Ci odiavano da morire e sapevo che non avremo avuto pace ancora per molto.
"Bionda, ti prego." disse Zulema accarezzandomi l'avambraccio lentamente e alzai gli occhi al cielo, si era accorta del mio stato d'animo pensieroso e mi strinse maggiormente al suo corpo caldo e forte.
"Zulema sono incinta non sono stupida, non ho perso tutta la mia forza nell'essere un'autentica figlia di puttana come te e ricordati che lo sarò sempre se c'è la necessità di esserlo." dissi a denti stretti facendola sussultare e i suoi occhi si incupirono.
Sapeva che avevo ragione ma non proferì parola, doveva essere salvata anche lei se ne avesse avuto bisogno.

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