Durante l'assenza di Zulema avevo imparato tante cose, erano stati gli anni più grandiosi e difficili della mia intera vita, avevo imparato che tutto era temporaneo.
Istanti.
Sentimenti.
Persone.
Fiori.
Avevo imparato che l'amore si basava sul dare anche se ci feriva, avevo imparato che la vulnerabilità era sempre la scelta giusta perché era facile essere freddi in un mondo che rendeva davvero difficile rimanere dolci.
Avevo imparato che tutte le cose venivano in coppia, vita e morte, dolore e gioie, sale e zucchero.
Io e Zulema.
Erano stati gli anni del soffrire tanto ma vivere bene, diventare amici con estranei, alcuni dolori non potevano rimanere per sempre e dovevo affidarmi all'energia positiva.
Mi ero indurita durante la sua assenza, mi aveva portato via qualcosa di umano, una volta ero così profondamente emotiva da sbriciolarmi a gentile richiesta.
Ma ora facevo un po' di fatica a dimostrare i miei sentimenti perché c'era di mezzo un muro chilometrico.
Avevo sempre sognato di essere così forte che nulla poteva scuotermi.
Ma quando si trattava di Zulema tutto si dissolveva in un'attimo.
"Devo farti una proposta." disse il mio scorpione nel mentre che faceva uscire il fumo dalle labbra lentamente.
Stavamo finendo di fare colazione e inarcai un sopracciglio confusa posando lo sguardo sul lago davanti a noi, mi tramise una serenità assurda ma voltai il viso guardando la donna al mio fianco.
"Dimmi." mormorai leggermente in panico e leggevo dal suo sguardo che probabilmente mi avrebbe cambiato la vita in mezzo secondo se avessi accettato la sua proposta.
Ma sentivo che era l'unica soluzione se volevo continuare a starle accanto, non volevo perderla per l'ennesima volta.
"E se fondassimo una S.R.L?" mi domandò seria senza staccare gli occhi dai miei.
"Una che?" le domandai stranita e scuotendo la testa incredula.
"Una società a responsabilità limitata, tu ed io bionda." disse Zulema facendo un'altro tiro e la guardai incantata.
"E in cosa consiste questa società? Vorresti che fossimo due partner come Bonnie e Clyde?" dissi divertita e aspettando che mi rispondesse.
"Non voglio essere una tua partner, nemmeno per sogno. Solamente Zulema, Macarena e S.R.L." disse seria e scoppiai a ridere percependo la tensione salire.
"Non ci credo che mi stai domandando di diventare socie." risposi divertita mordendomi il labbro, la guardai fulminandola con lo sguardo pensando al passato e a ciò che mi aveva fatto.
"Ti ricordo che a Cruz Del Sur hai provato ad ammazzarmi un paio di volte." aggiunsi puntandole un dito contro ma la sua espressione in viso non cambiò.
"E tu mi hai iniettato aria nelle vene per farmi scoppiare il cuore." rispose avvicinandosi al mio viso e feci la stessa cosa guardandola male.
"Mi hai fatto abortire." sussurrai senza staccare gli occhi dai suoi e la vidi serrare la mascella furiosa davanti a questa affermazione.
"La tua famiglia ha ammazzato il mio fidanzato come se fosse un maiale." disse ad un centimetro dalle mie labbra e se mi fossi mossa probabilmente l'avrei baciata, percepivo il suo fiato caldo e ovviamente il suo profumo inconfondibile.
"Hai fatto uccidere mio padre e mia nipote!" urlai allontanandomi dal suo corpo incrociando le braccia al petto con le lacrime che minacciavano di uscire dai miei occhi.
"Hai provato a strangolarmi nei bagni mentre facevo pipì!" esclamò fredda e ci guardammo male lanciandoci occhiate di fuoco e mi resi conto di quanto effettivamente entrambe ci eravamo tolte praticamente tutto dalla vita, la causa di tutti i nostri dolori eravamo noi stesse e probabilmente non l'avremo mai accettato, non subito almeno.
"Molto bene, allora non abbiamo alcuna ragione per essere socie, tu ed io ci odiamo in un certo senso." mormorai serrando la mascella guardandola divertita dopo un lungo silenzio fatto di mille pensieri.
"Proprio per questo." disse Zulema senza distogliere lo sguardo dal mio e la voglia di colpirla in faccia era molto alta, sapevamo entrambe che io e lei non ci odiavamo.
"L'odio è il più potente dei motori." aggiunse guardandomi ancora con più attenzione e pensai che probabilmente era la cosa più giusta da fare, dovevo abbandonarmi completamente a lei e accettare qualsiasi compromesso ma almeno non l'avrei persa del tutto e avrei incominciato a vivere godendomi ogni momento, anche quello più insignificante.
Insieme.
"Oppure abbiamo un'altra opzione, non ci vediamo mai più e ci incontreremo su un autobus che farà viaggi per la terza età. E poi ti servono i soldi tanto quanto me, con la tua fedina penale non ti accetteranno nessuna richiesta di lavoro." disse incurvando le labbra e mi strinsi ancora di più contro la mia felpa realizzando che era proprio quello che stavo cercando e finalmente l'avevo trovato, grazie a lei.
Cambiare mondo, cambiare vita.
"Bene, immagino che non ci costa niente provarci e poi è da tanto che non prendo una pistola." dissi sorridendole toccandomi i capelli nel mentre che il suo sguardo si scontrava con il mio e fece un cenno di approvazione porgendomi la mano che venne stretta dalla mia.
"Una promessa deve essere rispettata, bionda." disse ridendo leggermente ma sussultò non appena vide il mio sguardo cambiare e mi incupii pensando a quel fatidico giorno in cui ero uscita dal carcere senza che lei venisse a salutarmi.
Anche lei mi aveva promesso molte cose ma non le aveva rispettate lasciandomi sola in balia delle mie paure.
"Mi devi spiegare tutto perché non ho la più pallida idea di cosa dovremmo fare." dissi afferrando una sigaretta dal suo pacchetto per poi accenderla cercando di placare la mia adrenalina e rabbia.
"Non preoccuparti bionda, un passo alla volta, inoltre ti chiedo cortesemente di fidarti di me." disse portandosi le gambe al petto senza smettere di guardarmi.
"Io mi fido ciecamente di te." mormorai accennandole un sorriso e cercò in tutti i modi di nascondere un sospiro di sollievo.
"Va bene, siamo pari. In salute e in malattia finché morti non ci separi, amen." disse ridendo leggermente e scossi la testa divertita.
"Ottimo, finalmente." sussurrai non smettendo di sorridere come un'idiota.
Iniziò così la nostra vita insieme, come una di quelle coppie improbabili di cui tutti pensano "si ammazzeranno" ma non era affatto così perché noi ci avevamo già provato ma non era possibile.
Avevo perso il conto di quante volte aveva provato a salvarmi.
Mi aveva stretta tra le sue braccia come se potessi sciogliermi da un momento all'altro ed io avevo fatto la stessa cosa con lei perché la volevo terribilmente tanto.
Scoprimmo subito il segreto per un buon matrimonio, alla fiducia reciproca, non eravamo amiche, ma per quanto ci infastidissero molte cose, insieme eravamo migliori, eravamo la coppia perfetta proprio perché ci volevamo bene e trovammo la giusta distanza per non ucciderci.
Non eravamo troppo vicine e nemmeno troppo lontane.
Sapevo benissimo che ci sarebbero state tantissime conseguenze ma con Zulema non avevo limiti ed era l'unica che poteva restituirmi ciò che mi era stato tolto dalla vita.
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...