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so come just as you are to me
don't need apologies
know that you are worthy
I'll take your bad days with your good
walk through the storm, i would
I'd do it all because i love you..

i love you.



Non sapevo precisamente quante ore erano passate dalla litigata con Zulema ma la prima cosa che feci fu una doccia rigenerante che mi fece stare subito meglio.
Nel mentre che mi vestivo mi sfiorai il ventre lentamente e sospirai sentendo le lacrime formarsi nei miei occhi.
"Tu non c'entri nulla, è colpa mia." sussurrai serrando la mascella e asciugandomi i capelli per poi scendere al piano inferiore per mangiare qualcosa.
Erano le 11 di sera e sussultai dalla paura trovandomi Zulema sdraiata nel divano con una bottiglia di vodka tra le mani.
Doveva essere uscita di casa perché era perfettamente truccata e addosso aveva i suoi soliti vestiti e gli anfibi alti.
Scossi la testa avvicinandomi e notai che aveva bevuto un pochino.
"Pensi di risolvere i tuoi problemi con l'alcool? Non funzionerà idiota." sbottai incrociando le braccia al petto ma la sua mano afferrò il mio braccio trascinandomi sopra al suo corpo.
"Sei ancora più bella da arrabbiata." disse ridendo leggermente e leccandosi il labbro accarezzandomi i capelli ma mi tolsi dal suo corpo, se credeva di risolvere le cose così si sbagliava di grosso.
"E tu sei ubriaca invece." dissi allontanandomi aprendo il frigorifero per prendermi dell'acqua ma Zulema lo richiuse con forza spingendomi contro di esso e sovrastandomi con il suo corpo.
"Non sono ubriaca per aver bevuto un po' di vodka, semplicemente ti voglio." sussurrò cercando le mie labbra ma scossi la testa spingendola a malincuore.
"Dobbiamo parlare, cosa vuoi realmente Zulema? Perché mi sento una stupida, se vuoi saperlo." dissi guardandomi attorno e il suo sguardo cambiò, sembrava tanto spaventata.
La stavo mettendo per l'ennesima volta con le spalle al muro ed ero sicura che ricambiava ciò che provavo io.
"Non lo so." disse con voce esile tirandosi giù le maniche della felpa e mordendosi il labbro, la guardai dritta negli occhi e la rabbia scorreva impetuosa nelle mie vene.
"Io non posso continuare a vivere così, voglio essere una madre perfetta a tutti gli effetti e sono spaventata, da morire." mormorai scoppiando a piangere per l'ennesima volta e prendendomi il volto tra le mani.
Volevo solamente essere amata, ricevere tutto l'amore che le stavo dando.
"Da sola non riesco a farcela, ho bisogno di te perché sono sicura che potrei crollare come niente." aggiunsi guardandola con tutto l'amore che provavo in corpo e i suoi occhi si addolcirono in mezzo secondo, questo era un tasto troppo importante per noi, perché in passato mi aveva fatto abortire di proposito.
"Odio che qualcun altro ti abbia toccata, perché l'unica che può farlo sono io cazzo. Sono arrabbiata per tutto ciò che è successo, fanculo bionda." disse avvicinandosi e afferrandomi per la vita per potermi guardare meglio negli occhi e tremai davanti al suo sguardo glaciale ma era tanto diverso dal solito.
Feci per aprire bocca ma il suo indice si posò sulle mie labbra zittendomi, voleva parlarmi e non vedevo l'ora di sentire cosa voleva dirmi.
"Prima sono andata a farmi una lunga passeggiata in spiaggia e poi su un locale qui vicino, okay non te ne fregherà niente ma avevo bisogno di pensare e capire molte cose. Sopratutto a ciò che è successo tra di noi e a cosa potrebbe accadere in futuro, ho provato a cercare delle risposte tra i volti delle persone ma non sono come te. Mi hai fottuto il cervello non appena ho incrociato il tuo sguardo, ho cercato di scappare a gambe levate tante volte, ma non ci riesco e non ci sono mai riuscita dopo mille tentativi." disse appoggiando la fronte sulla mia e incominciai a tremare leggermente.
"I sentimenti mi hanno sempre spaventata come se fossero delle lame pronte a colpirmi e a lacerarmi l'anima in due ma tu non sei così. Amo la tua diversità perché anche con la minima cosa hai saputo amarla e non tutti l'hanno fatto con me. Non mi sono mai sentita amata, mai. Quando eravamo nella roulotte mi hai detto che l'odio per se stessi è il sentimento peggiore che si possa provare e bionda, io mi odio talmente tanto da soffocare, da sentire un peso nel petto enorme che mi toglie tutto quanto il respiro. Tu sei arrivata e mi hai afferrato la mano riportandomi in superficie da cosa esattamente? Non ho mai saputo definire concretamente ciò che provavo in tutta la mia vita ma cazzo, tu l'hai ribaltata in nemmeno mezzo secondo e mi hai scombussolato l'esistenza." continuò non staccando lo sguardo dal mio e lentamente le accarezzai il viso.
Io l'avrei amata qualunque cosa fosse successa non mi interessava, al diavolo le probabilità, volevo vivere con lei e basta per tutta la vita.
"Zulema io ti amo, non lo vedi? Non lo capisci? Sei l'amore della mia vita e non posso lasciarti, ma tu lo fai continuamente. Te ne vai quando vuoi, torni quando vuoi ma non lo fai con tutti, solo con me. Quindi voglio chiederti se vedi un futuro per noi, se non sei coinvolta ti prego lasciami andare perché io non riesco e metti fine al mio dolore." dissi interrompendola ma la donna davanti a me scosse la testa incredula.
"Mi fai parlare? Voglio spiegarti tutto quanto bionda, non hai idea di quello che ho dentro e voglio toglierlo tutto quanto." sussurrò sfiorandomi le labbra con le sue e annuii incitandola a continuare senza più interromperla, era assurdo come fosse cambiata con me.
"Io con te mi sono sentita in dovere di cambiare perché quando ti guardo o quando facciamo l'amore sono diversa, come se fossi finalmente me stessa e sei sempre il mio punto fisso. Provo dei sentimenti che non riesco a spiegare e cazzo, io ti voglio terribilmente tanto e sono furiosa per il fatto che un uomo qualunque ti abbia fatto sua, senza farsi nessuno scrupolo. Ho rivisto me e Fatima nelle tue parole e sono uscita fuori di testa, perché anche questa volta non ho potuto impedirlo e hai provato un dolore enorme per colpa mia. Perché l'orgoglio che provo nei miei confronti è a dir poco enorme e ho perso tante di quelle persone perché non ho mai detto ciò che provavo, ma io non voglio perderti perché tu sei la donna che voglio, sei sempre stata tu anche quando ero con le altre persone." disse facendo un respiro profondo e ad una certa si bloccò nel mentre che una lacrima le rigò la guancia, gliela asciugai velocemente ed ero letteralmente sconvolta da tutto ciò che mi aveva detto e sopratutto per essersi mostrata finalmente per quello che era.
Fece per continuare ma si morsicò il labbro facendo un respiro profondo, volevo abbracciarla ma dovevo lasciarle tempo, era il suo momento e non volevo obbligarla a parlare.
"Amore sono qui quando vorrai continuare, non preoccuparti va tutto bene e stai tranquilla." dissi dolcemente e la donna davanti a me annuì, l'avevo vista poche volte piangere ed era una meraviglia anche con le lacrime che le rigavano il viso perfetto che si trovava.
"Uno dei miei tanti rimpianti è questo: non averti detto fin da subito che sono terribilmente innamorata di te." disse dopo alcuni secondi e sgranai gli occhi in procinto di svenire, avevo sentito male?
" bionda hai sentito bene, io sono innamorata di te e sai quando l'ho capito?
Quando sei finita in quella fottuta lavatrice e ho provato per un'attimo a vedere la mia vita senza di te. E senza non ci so stare, ho capito che non avrei dovuto lasciarti mai più anche se volevo salvarti la vita in quel deserto perché meriti il meglio ma cazzo, il meglio voglio dartelo solo io." disse riprendendo subito il suo autocontrollo e scoppiai a piangere mettendomi le mani sulla bocca sconvolta perché finalmente si era tolta questo peso enorme.
Le sue mani afferrarono il mio viso e delicatamente mi asciugò le lacrime baciandomi dolcemente, il suo profumo mi fece rilassare subito i nervi.
"Sei tanto forte e mi hai salvato la
vita portandomi via da quel deserto. Mettendo a rischio la tua vita e quella del feto che porti in grembo ma no, sei scesa nuovamente da quell'elicottero e con tutte le tue forze mi hai trascinata via, fregandotene delle conseguenze e pensando solo a me. Nessuno ha mai rischiato così tanto e se non ci fossi stata tu probabilmente quel tumore mi avrebbe consumata fino all'ultimo respiro. Hai avuto il coraggio di affrontarmi a testa alta e di farti valere dimostrandomi il tuo amore in tutte le sue sfumature. Ti rendi conto di ciò che hai fatto? Sono fortunata ad averti perché ho sempre desiderato avere una persona al mio fianco che mi sappia tenere testa in qualsiasi occasione e tu sei perfetta. Voglio te, solo te e tutto di te." sussurrò baciandomi cogliendomi di sorpresa e ricambiai subito nel mentre che le lacrime mi rigavano il viso per l'ennesima volta, ma ero tanto felice.
La sua lingua si intrecciò con la mia e finalmente mi sentivo completa, tutto il suo discorso mi aveva lasciata senza parole e mai in tutta la mia vita qualcuno aveva aperto il cuore per me.
"So che lui o lei non ne ha colpa e , voglio crescerlo insieme a te perché da una parte so cosa significa essere mamma e voglio esserlo con te. Non ti lascerò mai più sola, mettitelo in testa io ci sarò sempre." mormorò dolcemente sorridendo sulle mie labbra e annuii mettendo la testa di lato mentre mi baciava il collo facendomi rilassare e chiudere gli occhi.
Nel mentre la sua mano si insinuò sotto alla mia felpa e mi accarezzò il ventre facendomi piangere il doppio, misi la mano sopra alla sua e gliela strinsi.
Mi lasciò un'ultimo bacio sulle labbra e mi alzò il mento delicatamente per potermi guardare meglio negli occhi e mi sorrise innamorata come non mai.
Ormai non potevamo più scappare dai nostri sentimenti, Zulema mi aveva confessato tutto togliendosi finalmente un peso enorme nell'anima sentendosi finalmente libera da tutto quanto accettando cosa effettivamente provava.
Diamine, era innamorata di me da tantissimi anni e non aveva mai avuto il coraggio di confessarmelo perché lei stessa era spaventata dall'odio che provava sia nei miei confronti ma anche nei suoi, distruggendosi l'anima non so quante volte.
Nessuno l'aveva mai amata per davvero perché lei era una di quelle persone che non dimenticavi mai, ti entrava dritta al cuore e ci lasciava il segno: il suo nome inciso con mille coltelli affilati.
I suoi occhi neri mi avevano fatto affondare un'infinità di volte, annegare e morire come niente, aveva tutto il potere.
Ricambiai il sorriso notando il suo volto illuminarsi per mezzo secondo e si morsicò il labbro inferiore nervosa, voleva dirmi altro e aspettai che parlasse.

"Ti amo."

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