Mi svegliai nel cuore della notte con le lacrime che mi rigavano il viso e mi guardai attorno cercando di recuperare fiato.
"Ci sono io, fai dei respiri profondi." mi sussurrò Zulema svegliandosi e abbracciandomi da dietro mentre mi legava i capelli dato che ero leggermente sudata.
"Fanculo." mormorai alzandomi e bevendo un sorso d'acqua guardando fuori, erano le sei del mattino e il sole stava sbucando lievemente.
Strinsi i bordi del tavolo facendo dei respiri profondi e Zulema mi abbracciò circondandomi la vita stringendomi con tanta forza.
"Incubo?" mormorò trascinandomi a letto e annuii accoccolandomi nell'incavo del suo collo, sembrava di essere tornate ai vecchi tempi in carcere.
"E che hai sognato?" aggiunse dopo alcuni minuti accarezzandomi il viso con cautela.
"I miei genitori." sussurrai percependo il suo corpo irrigidirsi come una statua ma le strinsi il braccio facendole capire che andava tutto bene.
"Mi dispiace." ammise facendo spallucce e sbuffando leggermente, di conseguenza mi strinsi di più a lei.
"Lo so che li fai anche tu, ti sento parlare nel sonno tantissime volte." dissi contro al suo collo staccandomi da lei per guardarla negli occhi.
"Non è vero." disse girando il viso di lato ma glielo afferrai dolcemente guardando i suoi occhi neri come la pece.
"Lasciati aiutare qualche volta, metti da parte la testardaggine, l'orgoglio e il pensiero dell'invincibilità o dell'indistruttibilità." sussurrai decisa guardandola dritta negli occhi e vidi la sua mascella contrarsi, sapeva che avevo ragione.
"Non sono così forte come pensi tu allora, ti sbagli alla grande." disse facendo spallucce con un sorriso malinconico sulle labbra.
"Sì invece che lo sei, perché nonostante le ferite e i lividi sul cuore ti rialzi, magari malmessa ma ti rialzi." sbottai facendola sussultare dalla sorpresa ma non me ne importava.
Volevo che non rimasse a guardare l'ennesimo portone chiuso senza muovere un dito, volevo che l'aprisse e che iniziasse a vivere la sua vita prima che qualcun altro lo facesse al posto suo.
Zulema era una giostra con mille curve, alti e bassi, due o tre giri della morte e ne valeva veramente la pena salire e godersi lo spettacolo.
Aveva quel non so che di tutto e niente ed era una donna a dir poco rara, aveva tutto ciò che serviva per continuare a brillare e non volevo che si spegnesse.
"Bella merda." sbottò toccandosi il viso nervosamente e scossi la testa guardandola con tristezza, mi avvicinai e posai delicatamente le labbra sulle sue intrecciando subito le nostre lingue, si mise sopra di me infilandosi tra le mie gambe e sorrisi.
"Non azzardarti a lasciarmi." dissi accarezzandole i capelli e la sentii ridere attraverso la mia palle.
"Non ti lascio." mormorò decisa guardandomi dritta negli occhi e mi ci persi dentro per quanto erano profondi, era dannatamente silenziosa ma dentro di lei chissà quanto rumore facevano i suoi pensieri e tutti i demoni del suo passato.
Non era una persona facile, si irritava con poco e bastava un niente per innervosirla ma era sempre pronta a dare il meglio a chi era in grado di meritarselo."Non ci posso credere che stiamo veramente facendo questa cosa." borbottò Zulema alle mie spalle nel mentre che sceglievo i vari ingredienti.
"Dobbiamo farlo davvero?" disse dopo alcuni minuti e mi voltai avvicinandomi lasciandole un bacio sulle labbra.
"Stai zitta, i dolci rendono tutti più felici e dovresti saperlo." mormorai afferrando la farina con dello zucchero, il mio scorpione rise e scosse la testa mettendo alcune cose nel carrello, mi piaceva da morire fare la spesa con lei.
"Per caso ti hanno corrotta i tuoi amici orsetti gommosi? Perché non mi meraviglierei se fosse davvero così." la sentii dire nel mentre che alzavo gli occhi al cielo e scoppiai a ridere.
"Sei un'idiota, non ho parole." dissi sentendola ridere senza fiato.
"Hey scusami, potresti aiutarmi un attimo?" dissi al commesso dall'altra parte della corsia, non appena mi vide sorrise e si avvicinò a me.
"Certo bella, dimmi tutto." disse con uno stupido sorriso sulle labbra e Zulema inarcò un sopracciglio.
"Puoi anche smetterla di sorridere." sbottò innervosita e sgranai gli occhi.
"Non capisco." disse lui visibilmente in panico dal suo sguardo di fuoco.
"Siete tutti uguali voi commessi, sempre con questo sorriso del cazzo stampato in faccia." mormorò seria e mi girai sconvolta guardandola male.
"Dai piangi un pochino." aggiunse divertita e scossi la testa attirando l'attenzione del ragazzo davanti a me.
"Non fare caso alla mia amica, soffre di gravi problemi mentali e non sa quello che dice." dissi ridendo istericamente e Zulema mi guardò male.
"Poverina non è consapevole di ciò che le accade attorno ma cosa bisogna fare in questi casi?" aggiunsi abbassando la voce e Zulema sbuffò.
"Beh, aiutare il prossimo no?" disse il ragazzo riflettendo e annuii felice.
"Consigliami qualche glassa per i dolci, la più buona che avete." dissi seguendolo nel mentre che mi faceva strada ma il mio scorpione mi afferrò saldamente il polso bloccandomi.
"Me la pagherai cara, bionda." sussurrò minacciandomi vicina al mio orecchio.
"Zitta bipolare, sei solo un pericolo pubblico." dissi ridendo e facendola arrabbiare ancora di più.
"Ringrazia che siamo al supermercato, fidati che la bocca la usavi per fare altro." borbottò afferrando il carrello con forza a sorrisi soddisfatta.
"Come quello che stavo facendo in macchina l'altro giorno?" dissi facendole sgranare gli occhi e risi.
"Non riderai ancora per molto." disse sorridendo maleficamente e alzai gli occhi al cielo mentre il ragazzo mi faceva vedere alcune confezioni.
"Questa qui serve per alcune torte però se vuoi puoi usarla per tutto." disse mostrandomi alcuni ingredienti e sobbalzai non appena Zulema appoggiò la testa sulla mia spalla da dietro.
"E l'altra invece?" domandai avvicinandomi ancora di più confrontando le altre confezioni attentamente.
"L'altra invece è per i cupcake." disse sorridendo non appena vide le mie gocce di cioccolato dentro al mio carrello.
"Cupcake!" esclamai alzando la voce e Zulema si allontanò di scatto spaventata.
"Oddio, cupcake non hai sentito? Assurdo, sono sconcertata!" urlò quest'ultima sarcastica me le diedi uno schiaffo sul braccio facendola ridere.
"Smettila idiota e sì va bene, prenderò cinque confezioni di quelle." dissi guardando il mio scorpione per poi indicare ciò che aveva in mano il ragazzo.
"Perfetto, vado a metterle in cassa." disse sorridendomi facendo sbuffare la donna alle mie spalle.
"Ricordati di piangere!" esclamò Zulema e il commesso la guardò spaventato aumentando il passo, mi girai verso di lei e incominciai a darle dei colpi facendola ridere divertita nel mentre che mi stringeva al suo corpo.
"Devi smetterla di farmi fare brutte figure." borbottai mentre le persone ci guardavano senza parole.
"Io? Sei tu che hai detto che sono una malata mentale!" esclamò ridendo e continuai a colpirla furiosa facendola indietreggiare e ridere il doppio.
"Beh non è forse così? Guardati, sei fuori di testa." dissi seria ma le sue labbra si posarono sulle mie cogliendomi di sorpresa, risi divertita e le morsicai il labbro mentre le sue mani stringevano la mia vita possessivamente.
"E comunque non sono tua amica." mi sussurrò lasciandomi un'altro bacio dirigendosi verso la cassa, la seguii e incominciai a depositare le cose nelle buste per poi pagare.
"Comunque stavo pensando a ciò che mi hai detto prima e se vuoi posso consigliarti un centro psichiatrico, dista venti chilometri da qui circa." disse il cassiere sorridendomi e guardando Zulema spaventato.
Spalancai la bocca incredula e rimasi a fissarlo visibilmente basita ma la donna al mio fianco si avvicinò al suo volto.
"Lo so che vuoi piangere, dai fallo." gli sussurrò guardandolo dritto negli occhi e sbuffai afferrandola per un braccio e trascinandola fuori arrabbiata.
Feci per dirle una cosa ma un signore travestito da Babbo Natale ci fermò e ci sorrise con un vassoio in mano.
"Volete dei dolci? Non potete dire di no, rendono tutti felici!" esclamò e scoppiai a ridere guardando Zulema al mio fianco che scosse la testa sconvolta.
"Visto? Che ti ho detto poco fa?" dissi afferrandone uno e mangiandolo sotto al suo sguardo di fuoco.
"Non ci posso credere." borbottò aprendo il cofano depositando le buste nel mentre che mi sedevo in macchina, dopo alcuni secondi la vidi imprecare mettendo il carrello al suo posto e risi non appena si sedette al mio fianco.
Le afferrai il volto dolcemente e le diedi un bacio facendola sorridere contro le mie labbra.
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...