Mi svegliai dopo alcune ore e mi accorsi che non ero nell'hotel, non mi ricordavo assolutamente nulla dopo che la macchina prese fuoco e feci mente locale ma niente, vuoto più totale.
"Vedo che ti sei svegliata, ieri hai sbattuto la testa molto forte." disse Ramala con un sigaro tra le mani e mi alzai di scatto percependo tanto mal di testa ed ero sovrastata dalla nausea.
Il mio sguardo ricadde su di lui e mi accorsi che ero in una stanza dove c'erano varie cose, sembrava più un magazzino fatto apposta per rinchiudere e torturare le persone.
"Qualcosa mi dice che tu non sarai abbastanza forte da confessare tutto." disse l'uomo davanti a me avvicinandosi con i suoi uomini dietro.
"Non ti supplicherò nemmeno." sbottai incrociando le braccia al petto.
"Mi ricordi me stesso da giovane, prima che nascesse Katy ero un vero arrogante ma poi una volta padre ti tocca sopportare ogni cosa. Devi essere prudente e avere pazienza, sai se non fosse per Katy tu e le tue amiche sareste morte da un bel pezzo, siete fortunate. Sono un'assassino ma sono anche un padre e questo viene prima, ed è il motivo per cui ho deciso di negoziare con la tua amichetta, spero sia puntuale la figlia di puttana." disse andandosene e sussultai pensando a Zulema, una lacrima mi rigò il viso e incominciai a piangere liberandomi di tutto il peso addosso, volevo vederla.
Camminai nervosamente e sicuramente dovevano essere le nove del mattino dato che il sole era alto nel cielo e percepivo già il caldo sovrastarmi, la porta si aprì di scatto dopo una buona mezz'ora e Zulema entrò dentro con il suo solito atteggiamento da menefreghista, rompendomi in due un'altra volta.
"Non mi piace dire te lo avevo detto ma te lo avevo detto, dovevi restare." disse avvicinandosi e di conseguenza mi incamminai verso di lei, la guardai dritta negli occhi e non trasmetteva nulla.
"Sì va bene, ma adesso siamo fottute entrambe no?" dissi riprendendo subito il mio autocontrollo ma la donna davanti a me rimase come al solito impassibile.
"Insomma, tu un po' di più." disse incurvando le labbra e rimasi a guardarla negli occhi per un paio di secondi.
"Zulema, in tutto questo tempo non ti ho chiesto niente ma accetta l'offerta." dissi tranquillamente e notai la sua mascella contrarsi tantissimo.
"E per chi? Per te?" disse quasi divertita dalla mia domanda e il cuore mi si spezzò letteralmente in due, era inevitabile.
"Beh sì per tutte e due, e perché io rivoglio indietro la mia famiglia." dissi guardando il suo volto e abbassò la testa mordendosi il labbro.
La mia famiglia era lei, ed io la volevo nuovamente al mio fianco, sempre.
Zulema stava valutando cosa fare e l'adrenalina scorreva nelle mie vene.
Speravo che non facesse cazzate e che mi riprendesse con lei.
"Io non sono tua amica o del movimento provita, non me ne frega un cazzo di te e nemmeno di tuo figlio." disse alzando lo sguardo su di me e una lacrima mi rigò il viso, era incredibile ciò che avesse detto, non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua, mi aveva distrutta.
Non era per la frase in sé, ma per il tono menefreghista con cui l'aveva detto.
Mi aveva rotta per l'ennesima volta il cuore in mille pezzi, fregandosene di me.
Non aveva niente da perdere.
La guardai ferita e mi voltò le spalle incamminandosi verso l'uscita.
"Fanne ciò che vuoi." disse furiosa ma Ramala l'afferrò per un braccio con forza.
Altra pugnalata.
"Tu non mi toccare, sai cosa accadrà a tua figlia se non torno viva all'hotel?" disse il mio scorpione guardandolo dritto negli occhi, arrabbiata come non mai.
"Nessuno può prendermi per il culo, figlia di puttana, parla pure con le tue amiche e spiega a loro che moriranno lentamente. Io ti sto offrendo la possibilità di negoziare, aspetto la tua chiamata entro due ore oppure verremo lì e faremo un massacro, sarà compito di Dio distinguere chi sono i veri innocenti pensaci bene." disse Ramala minacciandola e rabbrividii sentendo le sue parole, avevo tanta paura, Zulema si voltò furiosa nella mia direzione riservandomi un'ultimo sguardo pieno di fuoco ma notai una briciola di preoccupazione sul suo volto.
Inchiodai lo sguardo sul suo ferita ma se ne andò lasciandomi un'altra volta, mi sedetti in una sedia e Ramala mi raggiunse dopo alcuni minuti sedendosi e accendendo il suo sigaro.
La rabbia che provavo era incontrollabile e senza volevo aprii bocca.
"Dev'essere veramente tanto triste, correre dietro ad una figlia che scappa da te." incominciai con lo sguardo perso nel vuoto e percepii Ramala guardarmi.
"Più di un'amica che ti abbandona? Le stronze come te non vengono uccise dalle pallottole, le uccide il fatto di fidarsi della gente sbagliata quindi meglio così, che vita può sperare di avere tuo figlio? Con una madre così." disse guardandomi e voltai la testa di scatto fulminandolo con lo sguardo.
Si girò dandomi le spalle e afferrò una foto dalla tasca della giacca parlando sottovoce, stava sicuramente pregando.
Alzai gli occhi al cielo e la porta si aprì per l'ennesima volta, Diego entrò furioso e sussultai dalla sorpresa.
"Diego? Sono contento che tu sia tornato, e che abbia deciso di affrontarmi da uomo a uomo." disse Ramala alzandosi e serrai la mascella rimanendo al mio posto, lo sguardo del ragazzo davanti a me era indecifrabile.
"Ho saputo cosa hai fatto a Monica." disse furioso e sussultai per il suo tono di voce ferito.
"Tua sorella non era fatta per vivere dato che non aveva alcun limite, era una kamikaze." disse Ramala provocandolo e Diego gli puntò la pistola.
"Quindi adesso il figlio vuole uccidere il padre? Come in una tragedia Shakespeare." disse l'uomo sogghignando divertito e lo incitò a sparare, Diego ricaricò la pistola e notai che la sua mano stava tremando.
"Ammazzami stronzo! Non ti ho forse insegnato a sparare? Spara!" disse Ramala avvicinandosi e sussultai alzandomi di scatto con il cuore a mille, Diego pianse inginocchiandosi e l'uomo davanti a me afferrò la sua pistola compiaciuto, con un ghigno.
"Vedi? Non sei mio figlio. Facciamo finta che non sia successo nulla di tutto ciò, vattene e non tornare mai più." disse quest'ultimo voltandogli le spalle ma non appena urlai il corpo di Diego fu a terra senza vita.
L'aveva sparato senza pietà, come potevo pretendere che ci risparmiasse quando aveva ucciso suo figlio?
Ramala andò vicino al suo corpo e appoggiò una foto sul suo petto, era la stessa che aveva tra le mani poco fa e mi accorsi che ritraeva un santo.
"Vedremo cosa ha deciso la tua amica, sono proprio curioso." disse scoppiando a ridere e serrai la mascella guardandolo uscire via nel mentre che venivano i suoi uomini a controllarmi.Passarono alcune ore e Ramala rientrò afferrando la sedia mettendosi davanti a me, fece un cenno ai suoi uomini e incominciarono a suonare vari strumenti.
"Hai qualche richiesta?" disse sorridendomi e afferrando il telefono.
"Che canzone vuoi ascoltare? Adelita? El Rey?" continuò provocandomi e percepii alle mie spalle uno dei suoi, lo guardai dritta negli occhi e serrai la mascella riprendendo il mio autocontrollo.
"Las mañanitas." dissi dopo alcuni secondi con un sorriso sulle labbra.
"È il tuo compleanno?" mi chiese quest'ultimo dopo alcuni secondi con il suo solito ghigno malefico.
"No, è per quella troia di tua madre." sbottai furiosa e Ramala rise incominciando a fumare quando ad un certo punto squillò il telefono.
"Ramala." disse una voce a me conosciuta e sussultai notando che si trattava proprio del mio scorpione.
"Ti ascolto." disse l'uomo davanti a me facendo dileguare tutti i presenti.
"Mi sono ammorbidita, ho visto il film "La vita è meravigliosa" e ho quasi pianto sai? Quindi è il tuo giorno fortunato, vieni senza la tua banda di scagnozzi." disse riattaccando e mi era mancata terribilmente la sua voce, Ramala mi guardò e gli feci un sorriso soddisfatto mentre entravamo in macchina e ci dirigevamo nel posto prestabilito con Zulema.
Aveva accettato la sua offerta quindi mi avrebbe ripreso con lei.
Non appena scesi la vidi in lontananza con Katy e tremai sotto al suo sguardo.
"Vai cazzo!" disse il mio scorpione spingendola e non appena Ramala mi fece un cenno avanzai mentre Zulema aveva la mano posata nella pistola, alzò la testa e percepii il fatidico elicottero in lontananza, alto nel cielo.
Volevo andarmene via subito ed era arrivato il momento di scappare.
"Non so se spararti un colpo in faccia o ringraziarti." ringhiai non appena le passai affianco e Zulema mi guardò impassibile incominciando a camminare.
"Voglio sapere se hai ucciso Diego!" urlò Katy e tremai sul posto ricordando di come il ragazzo era morto senza vita.
Come diavolo faceva a saperlo?
La ragazza scoppiò a piangere e percepii uno sparo alle mie spalle e l'urlo straziante di Ramala, Katy era a terra senza vita, si era suicidata perché non riusciva a stare senza l'amore della sua vita: Diego.
Ed ecco che mi accorsi che dovevo cercare di proteggere Zulema a tutti i costi perché io senza di lei non sapevo starci e non era fattibile come cosa.
"Uccidetele tutte!" urlò quest'ultimo ma noi eravamo già molto lontane.Macarena, corri e non voltarti.
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...