17.

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Colpii l'ennesima bottiglia e sorrisi soddisfatta maneggiando la pistola con facilità ricaricandola in mezzo secondo.
"Oggi proviamo con armi più complesse." disse Zulema porgendomi un'altro tipo di pistola, l'afferrai e notai che era più pesante rispetto a tutte le altre.
"È scarica, tranquilla." disse con un sorriso sulle labbra facendomi vedere le varie cartucce di misure diverse.
"Che tipo di pistola è?" le domandai guardandola con attenzione, e tanta curiosità.
"È una scorpion evo 3 semiautomatica, la mia preferita." disse guardandola innamorata e annuii prendendo la cartuccia ricaricandola.
"So che pesa, infatti ti consiglio di allenarti momentaneamente con questa così ti abitui." disse seria e incominciai a maneggiarla prendendo la mira.
"Quanti colpi può fare?" le domandai senza guardarla e percepii il suo sguardo penetrante scavarmi la pelle.
"20 colpi, massimo." disse mettendosi dietro di me appoggiando le mani sulla mia vita per posizionarmi meglio.
"Hai sempre questo vizio di non tenere le spalle dritte bionda, non puoi mancare nessun colpo." sussurrò al mio orecchio e una scarica di brividi mi colpii in pieno facendomi tremare le gambe, serrai la mascella e con un colpo secco sparai facendo centro al bersaglio, esultai e continuai.
Zulema intanto si era seduta nel muretto e guardava ogni mio movimento fumando tranquillamente, mi fece distrarre e schivai l'ultima bottiglia.
'Maledizione." sbottai innervosendomi e il mio scorpione scoppiò a ridere prendendomi in giro come suo solito, ovviamente.
"Ti stai allenando da quasi tre ore, basta così." disse riordinando le varie cose e annuii afferrando una sigaretta dal suo pacchetto.
"Hey!" esclamò sedendosi al mio fianco e risi leggermente senza guardarla, guardai il lago davanti a me e mi rilassai osservandone ogni dettaglio e sfumatura.
Avevo mille pensieri per la testa ma dopotutto non stavo ripensando a ciò che avevo deciso di intraprendere con la donna al mio fianco, mi stavo finalmente sentendo viva ma sopratutto stavo apprezzando anche la cosa più banale.
Ma sapevo che c'era sempre un qualcosa che doveva andare male, per forza.
Con Zulema anche la minima cosa era imprevedibile e non dovevo mai abbassare la guardia.
"A che pensi?" mi domandò il mio scorpione girando il viso di lato e scossi la testa evitandola ma si avvicinò a me.
"Bionda." sussurrò ad un centimetro dal mio viso e mi alzai facendo un'ultimo tiro per poi gettare la cicca in terra, non mi seguì e filai dritta in bagno per farmi una lunga doccia calda e rilassare i muscoli, ne avevo bisogno.
"Dove stai andando?" disse Zulema non appenai applicai il rossetto sulle mie labbra e sgranò gli occhi squadrandomi ripetutamente dalla testa ai piedi.
"John mi ha chiamata e devo andare a ritirare l'ultimo stipendio." mormorai spruzzandomi il profumo sorridendo per il trucco che avevo fatto, sussultai sentendo Zulema dietro di me e nemmeno mi accorsi che si era avvicinata, mi spinse contro il lavandino e la guardai tramite lo specchio.
"E devi per forza andare vestita così?" sussurrò facendo una smorfia avvicinandosi al mio collo mentre sentivo un calore nel basso ventre espandersi.
"Qualche problema?" le domandai innocentemente staccandomi dal suo corpo e non appena feci per infilare il capotto mi ritrovai sopra al tavolo con lei infilata tra le mie gambe.
"Che cazzo, Zulema!" ringhiai mettendo il viso di lato mentre mi guardava furiosa ma me lo afferrò saldamente per potermi guardare bene negli occhi.
", ho qualche problema." disse serrando la mascella furiosa e cercai in tutti i modi di allontanarla ma era impossibile.
"Lasciami andare, dico davvero." dissi guardandola male e non smise per un attimo di guardarmi con attenzione, mi staccai dal suo corpo furiosa e mi infilai il capotto nel mentre che il suo sguardo omicida era su di me.
"Vengo anche io." disse raggiungendomi ma le puntai un dito contro.
"No." mormorai afferrando le chiavi ma la sentii dietro di me mentre aprivo la porta.
" invece, cazzo!" esclamò furiosa e continuai a camminare aprendo la macchina voltandomi verso di lei.
"Okay!" urlai a mia volta entrando mettendo in moto nel mentre che si sedeva al mio fianco.
Sfrecciai ad alta velocità e mantenni lo sguardo fisso sulla strada senza guardarla nemmeno per mezzo secondo.
"Calmati, bionda." sussurrò il mio scorpione mettendo una mano sulla mia coscia scoperta e alzandomi il vestito ma gliela tolsi furiosa.
"Non sono ai tuoi comodi, non puoi dirmi cosa devo fare ogni volta. Sono stata senza di te per tre anni interi e non puoi nemmeno immaginare tutto il dolore che mi hai causato." dissi fermandomi davanti ad un semaforo rosso girandomi per guardarla seria.
Il suo sguardo mi fece venire i brividi e sussultai per poi ripartire, mi pentii ad averle detto quelle cose ma doveva capire che non poteva trattarmi come voleva.
"Tu senza di me, non sei niente." disse dopo un po' con la mascella contratta e non l'ascoltai arrivando a destinazione scendendo dalla macchina sbattendo con forza lo sportello.
Effettivamente aveva ragione e sapevo che da quando era ritornata nella mia vita tutto il puzzle si era completato.
Ma il mio orgoglio mi impediva di darle la ragione, ma sapevo che comportandomi così l'avrei persa.
"Ciao, bellissima." disse John abbracciandomi calorosamente e notai la presenza di Zulema alle mie spalle.
"È da molto che non ci vediamo e mi sei mancata, vieni ti offro da bere." mormorò sorridendomi e lo seguii sedendomi nello sgabello togliendomi il capotto, lasciando tutta la mia schiena scoperta stando a mio agio.
"Questo è per te." disse porgendomi la busta con la mia vodka alla menta.
"Grazie!" esclamai felice alzando la voce a causa della musica e incominciammo a parlare nel mentre che mi faceva alcune domande.
"C'è una donna che mi sta uccidendo con lo sguardo, devo preoccuparmi?" disse John ad un certo punto e alzai gli occhi al cielo voltandomi e guardando Zulema.
Mi fece un cenno mentre beveva il suo drink e serrò la mascella squadrando il mio corpo.
"È la tua ragazza?" disse l'uomo davanti a me e feci spallucce finendo il mio drink.
"Non lo sappiamo nemmeno noi cosa siamo." dissi sorridendogli amorevolmente e dirigendomi verso l'uscita non prima di averlo salutato, Zulema mi seguì ed entrai in macchina aspettandola, la vidi mettersi il cappuccio e sorrisi leggermente per quanto fosse bella anche da arrabbiata.
Si sedette al mio fianco e subito il suo profumo mi colpii in pieno facendomi rabbrividire, non dissi una parola e partii nel mentre che la sentivo sbuffare ogni due per tre durante il viaggio.
"Maledetto vestito." borbottò facendomi innervosire e decisi di fermarmi in una piazzola deserta, spensi la macchina cercando di controllare la mia rabbia.
"Hai finito? Sei da dieci minuti che ti stai lamentando, che cazzo vuoi?" sbottai acida slacciando la cintura voltandomi di scatto.
"Te." rispose facendo spallucce incurvando le labbra distogliendo lo sguardo dal mio, scossi la testa ridendo istericamente e non ci pensai due volte a mettermi a cavalcioni sopra di lei mentre le macchine sfrecciavano ad alta velocità nella strada.
"Mi hai stancata." sussurrai nelle sue labbra e appoggiando la fronte sulla sua percependo le sue mani posizionarsi nelle mie cosce e spingermi ancora più vicina al suo corpo.
Mi scappò un gemito e la baciai cercando la sua lingua intrecciandola con la mia nel mentre che le mie mani vagavano in tutto il suo corpo.
"Non ti fidi di me?" ansimai mordendole il labbro tirandoglielo leggermente ma non mi rispose perché era davvero tesa.
"Vai da quel Marco." disse furiosa cercando di staccarsi da me, la guardai male e risi.
"Si chiama John e comunque no." dissi accennandole un sorriso e la vidi inarcare un sopracciglio confusa.
"Perché?" mormorò alzando gli occhi al cielo ma le lasciai un bacio sulle labbra per poi allontanarmi e guardandola dritta negli occhi.
"Perché sono tua e non mi importa degli altri, mi importa di te." sussurrai facendola sorridere, ricercò le mie labbra ma la vidi con lo sguardo letteralmente perso nel vuoto.
"Sono troppo rotta per te, finirai per disintegrarti in mezzo secondo." disse toccandosi il viso nervosamente ma la bloccai scuotendo la testa.
"Sei la cosa rotta più bella che ho." dissi senza smettere di guardarla e notai l'ombra di un piccolo sorriso sul suo volto.

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