hospital, almeria.
Eravamo in viaggio da alcuni minuti e Zulema aveva l'espressione del viso tanto arrabbiata, alzai gli occhi al cielo e cercai la sua mano.
"Non ci stava provando con me." sussurrai accarezzandole le nocche lentamente ma la donna al mio fianco scosse la testa svoltando subito a destra.
"Questi commessi sono tutti uguali, mi voleva rubare la bionda il coglione." disse serrando la mascella e lentamente le baciai la mano facendola sorridere.
"Come minimo aveva vent'anni, Zulema dai sei incredibile." dissi ridendo leggermente non appena parcheggiò davanti all'ospedale.
Amelia ci aspettava per alcune visite di controllo e non vedevo l'ora di vederla, il mio scorpione scese dall'auto senza aspettarmi e alzai gli occhi al cielo per la sua gelosia, non era cambiata di una virgola.
"Amore vieni qui, dai." dissi afferrandola per un braccio non appena incominciò a camminare e Zulema sbuffò voltandosi nella mia direzione.
"Ti amo, ti amo e ti amo." sussurrai lasciandole dei piccoli baci sulle labbra e percepii un suo sorriso contro la mia bocca, la sua mano mi accarezzò il ventre mentre mi baciava davanti a tutti e risi prendendola per mano recandomi all'ospedale.
"Sei in ansia?" le domandai entrando e salendo le scale lentamente.
"Un pochino, ma tanto ci sei tu con me quindi non ne ho il motivo." la sentii dire e sorrisi come un'idiota mentre bussavo nell'ufficio della mia amica.
"Hey, che bello vedervi!" esclamò Amelia non appena entrammo e subito andai ad abbracciarla stringendola forte a me, Zulema sbuffò serrando la mascella dalla gelosia e risi non appena Amelia le fece un cenno sorridendole.
"Ciao, anche a te." disse il mio scorpione mettendo un braccio attorno alla mia vita stringendola possessivamente.
"Ti vedo molto bene, posso?" disse riferendosi ai punti che portava e Zulema annuì sedendosi nel lettino, mi guardò dritta negli occhi e subito le afferrai la mano mettendomi al suo fianco.
"Non si vede quasi niente ed è guarita benissimo, sono tanto contenta." disse Amelia sorridendomi e feci un lungo sospiro di sollievo nel mentre che controllava le sue attività cerebrali con alcune manovre, andava tutto bene.
"Ora per toglierci qualsiasi dubbio andiamo a fare una bella tac, okay?" aggiunse dopo alcuni secondi e ci fece subito strada uscendo dal suo ufficio, Zulema strinse la mia mano nel mentre che percorrevamo il corridoio e me la portai sulle labbra baciandola.
"Maca rimani qui fuori ti chiamerò io, essendo incinta non voglio che rischi per le radiazioni dovute alle tac." disse Amelia sorridendomi e annuii in ansia nel mentre che Zulema si sedeva nel lettino, la guardai tramite il vetro e le diedi un bacio mimandole lentamente con le labbra un "ti amo."
Mi fece l'occhiolino chiudendo gli occhi rilassandosi e risi andando in panico, era assurdo come in qualsiasi situazione lei non avesse paura di nulla.
Amelia azionò la macchina e dallo schermo del suo computer vidi la tac apparire nitidamente, la mia amica si girò verso di me e mi sorrise rassicurandomi.
"Vedi qui nel lobo frontale? È tutto pulito non c'è neanche un segno che il tumore potrebbe riapparire. Perché durante l'intervento ho messo dei semi radioattivi che impediranno anche la minima ricomparsa." disse stringendomi il braccio e annuii nel mentre che mi spiegava altre cose, i miei occhi erano su Zulema e non appena mi raggiunse le cinsi le braccia attorno al collo e la baciai con forza.
"Va tutto bene Zulema, ancora una volta la tua forza mi lascia senza parole." disse Amelia ridendo leggermente e sorrisi tra le lacrime.
"Non sarò mai forte quanto te." rispose la donna davanti a me sorridendole con il suo solito atteggiamento strafottente.
Una volta uscite dalla sala Amelia mi sorrise complice e afferrai Zulema per un braccio, si voltò inarcando un sopracciglio confusa e le diedi un bacio sulla guancia.
"Bionda scusa, non dobbiamo uscire? Ho finito le visite." disse indicando la porta ma scossi la testa trascinandola con me.
"Sorpresa." sussurrai facendole l'occhiolino e bussando ad una porta, Addison mi sorrise non appena mi vide e mi abbracciò calorosamente, mi era mancata tanto anche lei.
"Ti stavo giusto aspettando, Amelia mi ha letteralmente minacciata ogni giorno affinché la facessi assistere." disse indicandomi il lettino dietro di lei e lentamente mi sdraiai rilassandomi piano, Amelia entrò in stanza insieme ad un'altra dotoressa e puntò un dito contro Addison.
"Ti stavo giusto chiamando Montgomery, maledetta." disse con il fiatone e sedendosi al mio fianco.
"Non puoi rompermi ogni volta le palle per quell'intervento, Shepherd." disse Addison alzando gli occhi al cielo e scoppiai a ridere nel mentre che mi voltavo verso al mio scorpione.
Era terrorizzata dato che stavamo per scoprire il sesso del feto e la capivo, perché ero terrorizzata anche io, infatti allungai il braccio per cercare la sua mano e si avvicinò titubante.
"Non lasciarmi, figlia di puttana." sbottai in ansia e Addison rise alzandomi la felpa mettendomi poi uno strano liquido facendomi rabbrividire subito.
"Arizona, pensaci tu un'attimo." disse facendo un cenno all'altra dottoressa e sorrisi per quanto fosse bella, aveva un sorriso che mi trasmetteva tranquillità.
"Allora vediamo se è nella posizione giusta, eccoci ci siamo!" urlò spostando la rotella lungo il mio ventre e stritolai la mano a Zulema facendola sussultare dall'ansia e dalla paura.
Arizona incominciò a premere alcuni tasti nella tastiera del computer e sorrise indicandomi qualcosa nello schermo.
"Vedi questo punto qui? È una lei." disse appoggiando la rotella al suo posto e scoppiai a piangere mettendomi la mano sul viso incredula.
"Scusatemi." disse Zulema lasciandomi la mano uscendo velocemente dalla stanza, era letteralmente sconvolta e sospirai preoccupandomi ma era logico che potesse reagire così.
Era tutto nuovo anche per me e dovevo lasciarle i giusti spazi per realizzare la cosa, dovevamo fare dei piccoli passi.
"Beh, congratulazioni." disse Amelia baciandomi sulla guancia non appena mi alzai dal lettino e le sorrisi abbracciandola, aveva capito anche lei che qualcosa non andava.
Addison mi diede l'ecografia spiegandomi alcune cose e la salutai uscendo dalla stanza cercando con lo sguardo Zulema.
La vidi seduta in una panchina fuori dall'ospedale e con cautela mi sedetti al suo fianco senza dire una parola, cercavo di assorbirmi tutto il suo dolore in silenzio.
"Scusa." disse dopo alcuni minuti con la voce tremolante e feci spallucce chiudendo gli occhi nel mentre che i raggi del sole colpivano i nostri corpi.
Sapevo che si stava scusando per altre cose ma ormai non ci diedi più peso, volevo che imparasse ad amare mia figlia ma sopratutto ancora di più se stessa.
"Non sei arrabbiata con me?" sussurrò avvicinandosi leggermente ma voltai il viso nella sua direzione e scossi la testa, la capivo bene.
"Ti amo, mi ami, a me basta questo Zulema non devi preoccuparti e so che non è facile per te come lo è per me." dissi alzandomi e porgendole la mano che venne afferrata subito con forza, il mio scorpione non disse nulla e mi lasciò un bacio sulla fronte intrecciando le dita con le mie, sedendosi in macchina partendo in una meta ben precisa.
"Dove stiamo andando?" le domandai infilandomi gli occhiali da sole e la vidi sorridere facendomi cenno di rimanere al mio posto, eravamo davanti ad un supermercato e vari flashback colpirono la mia mente facendomi sorridere.
Alzai le braccia confusa e scoppiai a ridere incredula non appena la vidi con due buste tra le mani e un sorriso enorme sulle labbra, chiuse lo sportello e si sedette al mio fianco orgogliosa.
"Ti ho preso tutti i cupcake con la glassa rosa e sai chi ho rivisto? Il commesso che ci provava con te, gli ho detto di piangere anche questa volta ma non mi ha ascolt-" disse divertita ma l'afferrai per la mascella con forza e la baciai infilandole la lingua in bocca zittendola ma scoppiai a piangere dopo mezzo secondo per il gesto carino che aveva fatto.
"Che ho fatto? Bionda io in quell'istituto psichiatrico che mi aveva consigliato non ci vado, sono un caso perso e lo sai anche tu, che cazzo." disse Zulema arrabbiandosi ma risi tra le lacrime nel mentre che respiravo profondamente cercando di calmarmi.
"I cupcake sono i miei preferiti." dissi riprendendo a piangere e singhiozzai toccandomi il ventre e mise subito una mano sopra alla mia.
"Piccola va tutto bene, ora andiamo a casa e potrai mangiarteli tutti." disse sorridendomi e annuii battendo le mani in aria felice sorridendole, dimenticandomi subito che stavo piangendo disperata.
"Posso mangiare anche a te?" le domandai innocentemente e la vidi sorridere maliziosamente mentre parcheggiava in garage.
"Mhm, può darsi." disse uscendo dalla macchina cercando le chiavi ma la spinsi contro la porta mordendole il collo.
"Devi smetterla di corrompermi con il sesso, bionda da quattro soldi." disse gemendo e risi contro la sua pelle strappandole dalle mani i sacchetti con i cupcake dentro e ne addentai uno.
"Guardatela, gli ormoni le stanno dando alla testa!" urlò prendendomi in giro nel mentre che andavo in camera e le feci il dito medio con il boccone pieno, insultandola goffamente.
Zulema scoppiò a ridere piegandosi in due e la evitai sdraiandomi nel letto rilassandomi e nemmeno in mezzo secondo il mio scorpione era sopra di me.
"Sei sporca di glassa, fai ridere." disse prendendo il telefono scattandomi qualche foto a caso e le diedi uno schiaffo sul braccio facendola ridere il doppio.
"Perché sei così idiota?" dissi piagnucolando mentre alzavo gli occhi al cielo innervosendomi.
"Acida bisbetica." la sentii borbottare infilandosi nell'incavo del mio collo e mi lasciò alcuni baci.
"Figlia di puttana." sbottai stringendole la vita con le cosce ridendo divertita.
"Ti amo." sussurrò piano guardandomi dritta negli occhi e le accarezzai il viso.
"Ti amo." ripetei senza staccare lo sguardo dal suo e quasi mi emozionai, ci guardammo per un tempo infinito e lentamente si avvicinò per baciarmi con tutto l'amore del mondo."Bionda, possiamo decidere il nome?"
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...