towards the end..
Dopo ciò che era successo con Ramala i giorni erano passati e tutta la nostra concentrazione era rivolta solamente al matrimonio, mancava un giorno.
"Okay ci sei quasi!" esclamò Zulema nel mentre che lasciò le manine di Rosa e lentamente nostra figlia fece dei piccoli passi, senza l'aiuto di nessuno.
Le sorrisi ritornando a cucinare e percepii due braccia cingermi da dietro, Zulema mi strinse forte al suo corpo caldo baciandomi dolcemente il collo e il viso.
"Sei pronta per domani?" mi sussurrò piano e annuii intrecciando le dita con le sue, quasi mi emozionai al solo pensiero di vederla con addosso l'abito da sposa.
"Non vedo l'ora che diventerai mia moglie, sarai sicuramente bellissima." mi sussurrò sensualmente lasciandomi alcuni baci e chiusi gli occhi mettendo la testa di lato, gemendo leggermente.
Non ci credevo ancora che domani ci saremo sposate, era un passo troppo grande però non ero spaventata.
Perché era come se lo fossimo già.
Mi sentivo sua da sempre.
"Vado ad aprire io." dissi al mio scorpione non appena suonarono al campanello e spensi i fornelli aprendo la porta.
Román mi guardava stupefatto e ricambiai lo sguardo inarcando un sopracciglio confusa, che diavolo ci faceva qui?
"Ciao." disse grattandosi la nuca nervoso e rimasi a fissarlo stranita, vari flashback colpirono la mia mente e dopo quella discussione con Zulema non si era fatto sentire per tanto tempo.
Si era perso veramente tante cose.
"Ciao, che ci fai qui?" domandai brusca incrociando le braccia al petto e lentamente chiusi la porta alle mie spalle.
"Innanzitutto voglio sapere come stai e non ho avuto più tue notizie. Lidia mi ha detto che vivi qui, quindi ho pensato di venirti a trovare." disse nervoso e serrai la mascella, se avesse saputo di Zulema sarebbe successo il putiferio.
"Sono cambiate tante cose e finalmente sto bene, nel vero senso della parola." dissi accennando un sorriso ma non appena Román fece per ribattere la porta si aprí mostrando la figura slanciata di Zulema.
Mio fratello sgranò gli occhi e la guardò male, il mio scorpione fece altrettanto ma mi misi subito in mezzo non appena scattò verso di lui.
"Amore, ti prego vai dentro." le sussurrai afferrandole il volto tra le mani ma scosse la testa infuriandosi.
"Io non ti lascio da sola con lui, scordatelo bionda." disse lanciandogli un'occhiata gelida ma ci pietrificammo non appena sentimmo Rosa piangere.
"Macarena che succede?" disse l'uomo davanti a me e sospirai stanca di dover affrontare una situazione del genere con lui, doveva accettare il fatto che amassi Zulema con tutta me stessa.
"Se vuoi ti spiegherò tutto quanto, ma promettimi di mantenere la calma." dissi invitandolo ad entrare dentro e subito sgranò gli occhi dalla bellezza della nostra casa, come biasimarlo.
Successivamente guardò Rosa e si sedette nel divano in procinto di svenire, era una cosa sconvolgente per lui.
"Questa è mia figlia." dissi cercando di smorzare la tensione che si era creata e la presi in braccio sedendomi con cautela al suo fianco mentre Zulema si sedeva nel divano opposto lontano da noi, per lasciarci la giusta privacy.
"Chi diavolo è il padre?" domandò Román sconvolto e sospirai mentre posavo un bacio tra i ricci di mia figlia, che lo scrutava incuriosita.
"È il momento che tu debba sapere tutta quanta la verità." dissi guardando velocemente il mio scorpione che mi diede il consenso e incominciai a raccontare tutto quanto.
Delle rapine, del tumore, di Ramala, dei nostri anni passati nella roulotte e anche tutte le altre cose che erano successe tra di noi.
Passò una mezz'ora buona di totale silenzio e si sentiva solamente la mia voce tremolante ed ero sull'orlo di un ennesimo pianto.
"Non ci posso credere che tu mi hai lasciato all'oscuro di tutto." disse mio fratello afferrandomi la mano delicatamente ma mi ritrassi piano, stringendo Rosa ancora di più.
"L'ultima volta abbiamo litigato non appena ti ho raccontato di Zulema e non mi sembrava il caso." dissi facendo inarcare un sopracciglio alla donna davanti a me e le raccontai ciò che era successo, togliendole ogni dubbio.
"Non te ne dovrebbe fregare un cazzo di ciò che fa tua sorella." sbottò serrando la mascella e Román la guardò male innervosendosi subito.
"Hai ucciso le persone più importanti della mia vita, riesci a rendertene conto? Come posso lasciarla tra le tue mani?" sbottò alzandosi e Zulema si alzò a sua volta, sbuffai e misi Rosa nella culla raggiungendoli subito.
Incominciarono a discutere e mi misi in mezzo, serrando la mascella furiosa.
"Román, io la amo e domani ci sposeremo quindi accettalo o sparisci dalla mia cazzo di vita!" urlai con tutto il fiato che avevo, facendolo indietreggiare per il mio comportamento.
"Lei non è più quella persona, è cambiata nel vero senso della parola e mi ha dimostrato un'infinità di volte che mi ama, lasciami essere felice." aggiunsi con le lacrime che mi rigavano le guance e Zulema si toccò il viso nervosa, Román annuí e sospirò con gli occhi lucidi, era un colpo basso per lui.
"Non me ne frega più un cazzo del passato, per me è un capitolo chiuso come tantissime altre cose. Voglio concentrarmi sul presente e sul futuro, tua sorella è l'unica donna che ho sempre voluto e che vorrò per il resto della mia vita. E domani finalmente diventerà mia moglie. Non voglio la tua cazzo di benedizione o consenso perché puoi benissimo infilarteli su per il culo insieme al tuo rancore che porti da anni." disse Zulema avvicinandosi e subito l'afferrai per un braccio mettendomi in mezzo per evitare scontri.
"Ti sto solamente dicendo che l'amerò con tutta me stessa, non mi importa del resto e la vecchia Zulema non esiste più perché è andata a farsi fottere non appena la bionda mi ha guardata." concluse guardandolo dritto negli occhi e come al solito Román non riuscì a reggere il suo contatto visivo, abbassò subito la testa in soggezione.
Mi voltai verso il mio scorpione e le feci un piccolo sorriso che venne ricambiato all'istante, tranquillizzandola subito.
"Maca, meriti di essere felice e se la tua felicità è lei io non posso impedirtelo dato che hai avuto una vita piena zeppa di sofferenze. Hai trovato qualcosa su cui aggrapparti e ne sono felice, basta." disse mio fratello e l'abbracciai scoppiando in un pianto liberatorio, nonostante tutto ciò che era successo mi mancava terribilmente averlo al mio fianco, era pur sempre la mia famiglia.
"Non ti perdonerò mai per ciò che hai fatto, ma ti ringrazio per averla salvata un'infinità di volte e per amarla. Spero che la renderai felice nel vero senso della parola, voglio fidarmi di te per una volta e non deludermi." disse Román guardando il mio scorpione e con cautela le porse la mano che venne subito stretta dalla donna davanti a me, in segno di pace.
Zulema lo guardò attentamente e annuí, non l'avevo mai vista così seria.
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euphoria
Fanfiction➵ ZURENA. (gxg) • SEQUEL ➝ AMNESIA. "Ho voglia di abbracciarti, di quelli abbracci lunghi in cui le labbra restano mute e i cuori, così vicini, si sussurrano l'amore. Abbracciate, io e te, col tempo immobile e la vita sospesa. Istanti infiniti di s...