44.

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Sfrecciai ad alta velocità concentrata mentre Flaca urlava dal dolore, stava molto male.
"Lurida figlia di puttana, che cazzo le è saltato in mente? Dovevamo scappare subito via cazzo!" urlai dando un colpo al volante e mi voltai a guardare la donna che lentamente si stava dissanguando.
Seguii le coordinate che mi aveva dato Zulema e dopo un'ora arrivai a destinazione, nell'hotel.
"Che cazzo!" esclamai portandomi le mani davanti alla bocca e per poco non svenni.
Hotel Oasis.
Era questo l'hotel che vedevo nei miei incubi quando stavo in carcere, non potevo crederci a ciò che stavo vedendo.
Non poteva essere una coincidenza, era assurdo che tra tutti gli hotel che c'erano nei paraggi Zulema doveva scegliere questo, forse il mio destino era già stato segnato?
L'avrei scoperto presto.
"Maca aiutami." disse la mia amica gemendo dal dolore e mi precipitai da lei togliendomi la cintura dai pantaloni stringendogliela poi nella vita, l'avevano sparata nell'addome e speravo che il proiettile non avesse causato nessun danno agli organi interni.
"Fai pressione qui, forte." dissi afferrandole la mano e mettendogliela nel punto dove usciva parecchio sangue.
"Vado dentro a prendere le chiavi." dissi guardandomi velocemente le mani sporche di sangue e sussultai impaurita notando che anche i miei vestiti lo erano.
Mi infilai una giacca nonostante facesse un caldo tremendo ed entrai dentro.
Il mio sguardo ricadde su alcuni uomini che stavano giocando a freccette e distolsi subito lo sguardo rivolgendomi alla signora dietro alla reception.
"Salve, ho prenotato una camera qui qualche giorno fa, ecco i documenti." dissi porgendoglieli ed ovviamente erano falsi, la donna mi guardò attentamente ma non fece nessuna domanda.
"Sei davvero una bella ragazza e qualsiasi uomo morirebbe per te, sei venuta per l'addio al nubilato?" mi domandò porgendomi le chiavi che afferrai subito tirandomi su le maniche e annuii guardandomi attorno, era un bel posto però allo stesso tempo non mi trasmetteva sicurezza, per niente.
"Sì ma ora se non le dispiace vorrei andare in stanza, sa com'è." dissi facendo spallucce imbarazzata, le rivolsi un'ultimo sorriso sotto allo sguardo di quegli uomini e serrai la mascella aiutando la mia amica a camminare, fortunatamente le stanze erano in disparte attaccate all'hotel e non appena entrammo l'adagiai sul letto.
Mi tolsi la giacca mentre ero letteralmente sudata e mi lavai le mani velocemente e con cura, dovevo aiutare Flaca al più presto, sennò sarebbe morta.
Afferrai il telefono e chiamai le altre ma nessuna mi rispondeva dato che dopo la rapina ci eravamo divise, se il punto d'incontro era questo perché non le vedevo?
Perché non cercarmi?
Zulema era dietro di me durante il viaggio ma la persi di vista dopo alcuni minuti, dove diavolo era andata?
Diedi un colpo alla porta dal nervoso e mi voltai verso alla mia amica dolorante, mi avvicinai per guardare la sua ferita e sollevai la sua maglia lentamente.
"In esercito ne ho viste tante come questa." disse guardandomi e annuii togliendomi dal suo corpo sospirando.
"Neanche Goya risponde al telefono, non so che cazzo sta succedendo." sbottai prendendomi la testa tra le mani e l'ansia incominciò a divorarmi.
"Maca, e se fossimo le uniche ad essere scappate da quella villa?" disse la mia amica debolmente e sospirai.
"Ce ne andiamo perché hai bisogno di un'ospedale, aggrappati a me forza." dissi provando a sollevarla ma si oppose.
"Stai morendo, dobbiamo andarcene." ringhiai afferrandole il viso tra le mani ma scosse la testa spingendomi.
"Sapevo bene a cosa stavo andando incontro accettando tutto questo. E se Zulema arriva e siamo in ospedale ci ammazza entrambe." disse tossendo debolmente e presi un'asciugamano cercando di placare l'emorragia che aveva, ero furiosa.
"Me ne frego di quello che dice Zulema, non mi importa." dissi serrando la mascella abbassandomi alla sua altezza con le lacrime agli occhi.
"L'unica cosa che voglio è vedere mio figlio che mi sta aspettando con suo padre in Almeria, ricominceremo tutto da zero e non faremo una vita di merda come quella di prima. Non manderò tutto a puttane." mi rispose gemendo dal dolore e facendomi una domanda che mi spiazzò letteralmente.
"Non hai mai pensato di avere figli?" chiese con la voce tremante e sussultai sfiorandomi il ventre con la mano.
"Ho sempre pensato che li avrei avuti però la vita mi si è complicata un pochino." mormorai serrando la mascella e pensando a quel fatidico giorno in cui quell'uomo mi aveva violentata e a ciò che era successo.
Flaca non mi rispose e mi voltai verso di lei verificando che fosse ancora viva, sorrisi e le accarezzai il volto piano.
"Ma ora sono rimasta incinta e voglio tenere questo bambino." sussurrai lasciandole un bacio sulla guancia chiamando il mio scorpione che non rispose, chiudendomi la chiamata.
"Stronza." sbottai disfandomi la coda e la rifeci camminando nervosamente, un ragazzo entrò con alcuni asciugamani puliti e li feci segno di non proferire parola, ero sicura che non avrebbe detto niente a nessuno.
"Mi hai portato quello che ti avevo chiesto?" gli domandai dolcemente e annuí dandomi il kit medico.
"Fantastico, grazie infinite Cepo." dissi leggendo il nome scritto sul suo cartellino.
Si dileguò e chiusi la porta incominciando a rovistare tra le varie cose sperando che ci fosse tutto l'occorrente.
"Visto che non vuoi andare in ospedale sarò io stessa a toglierti il proiettile, d'accordo?" dissi alla mia amica che mi diede subito il consenso.
"Sai come si fa?" disse stranita e annuii sistemando le varie cose andando a lavarmi le mani un'altra volta, ricordai tutte le volte che Zulema mi aveva corretto e nemmeno in due mesi avevo imparato tutte le procedure esercitandomi ogni giorno sotto al suo sguardo.
"Metti questo in bocca, nessuno deve sentirci perché farà parecchio male quando ti toglierò la pallottola." dissi infilandomi i guanti e porgendole un pezzo di stoffa che morsicò con forza.
Sospirai di sollievo non appena vidi le pinze da chirurgo e ripetei a mente ciò che mi aveva insegnato Zulema, non dovevo sbagliare nessun passaggio.
"Okay ci siamo, stai ferma." sussurrai a Flaca che annuì e serrai la mascella afferrando il proiettile e la mia amica urlò dal dolore ma lo estrassi con un colpo secco, uscii parecchio sangue e con le garze sterilizzate tamponai forte la ferita in modo tale che il sangue si bloccasse.
"Non ha colpito nessun organo fortunatamente, ora ti metto i punti e starai bene cerca di rimanere sveglia." mormorai a sangue freddo nel mentre che afferravo il filo da sutura, tolsi le garze e sospirai notando che il sangue si era bloccato e con cautela le misi i punti stringendo da ogni parte, probabilmente avrebbe avuto solo una piccola cicatrice.
"Cazzo Maca." disse Flaca scoppiando a piangere ma le strinsi la mano con forza disinfettandole piano la ferita e coprendola con garze sterili fasciandole poi l'addome con cura dopo averlo ripulito.
Mi tolsi i guanti buttando tutto quanto e sorrisi alla mia amica che chiuse gli occhi esausta a causa di tutto il dolore provato.
"Bevi questo almeno starai tranquilla." dissi afferrando un'antidolorifico dal kit e glielo feci bere lentamente nel mentre che mi ringraziava come non mai prima d'ora.

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