68.

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3 mesi passarono velocemente.
3 mesi di tante scoperte e di tanto tanto amore, Rosa era cresciuta tantissimo e stava incominciando a dire le sue prime parole.
"Stronza di una bionda, ripeti dai." disse Zulema nel mentre che era seduta nel pavimento con nostra figlia, alzai gli occhi al cielo e non mi presi nemmeno la briga di sgridarla, ormai lo ripeteva fisso.
Rosa le fece un piccolo sorriso e ridacchiò prendendo un gioco lanciandolo contro il divano.
"O mio dio." dissi finendo di preparare il pranzo e Zulema mi raggiunse abbracciandomi.
"Smettila di importunare a nostra figlia, non puoi insegnarle queste cose già da ora." le mormorai prendendo i piatti e finendo di apparecchiare mentre Zulema non si staccava dal mio corpo esile.
"È proprio una bionda noiosa, vero?" esclamò rivolgendosi a Rosa e quest'ultima incominciò a battere le manine in aria e a sorridere.
"La stai contagiando, levati." sbottai infuriandomi ma la donna davanti a me mi afferrò per la vita e appoggiò le labbra sulle mie baciandomi lentamente, le circondai il collo con le braccia e mi rilassai chiudendo gli occhi nel mentre che le nostre lingue si intrecciavano tra di loro, strappandomi un gemito.
"Devi ringraziare che c'è nostra figlia che ci sta guardando, fidati che a quest'ora staresti sopra al tavolo. E no bionda, non per giocare a carte." mormorò tirandomi il labbro con i denti e un calore nel basso ventre mi fece tremare le gambe, Zulema fece per staccarsi dal mio corpo ma la strinsi a me sogghignando divertita.
"Se vuoi puoi rimediare dopo non appena siamo da sole, amore mio." dissi sensualmente baciandole il collo e vidi dei brividi formarsi nella sua pelle.
"Devo pensarci, non sono sicura." disse sorridendo in un modo malefico e ricambiai il sorriso guardandomi attorno sul vago, volevo farla impazzire.
"Va bene, magari dopo potrei uscire e indossare quel vestito nuovo che ho comprato giorni fa che ne dici?" dissi provocandola e la vidi sbiancare di colpo.
Serrò la mascella tossicchiando leggermente e scosse la testa con il suo solito atteggiamento menefreghista, non era cambiata di una virgola.
"Decido io, non tu." disse guardandomi male nel mentre che prendeva Rosa in braccio e lentamente le diede un piccolo bacio tra i suoi riccioli biondi.
Poche volte lo faceva, lo sapevo benissimo che non mostrava fin da subito il suo affetto ma si vedeva dai suoi occhi che l'amava da morire, si notava eccome.
"Non decidi tu per me." dissi con un tono serio e mi sorrise maliziosamente, ogni volta sembrava di essere tornate in carcere e questa cosa mi piaceva da morire.
Successivamente incominciammo a mangiare e sorrisi guardando Zulema fare delle facce buffe nel mentre che imboccava Rosa, ormai mangiava cose più solide come gli omogenizzati di qualsiasi gusto.
"Guarda, questo è un'aereo." disse il mio scorpione facendo dei versi strani arricciando le labbra e non appena la bambina mangiò sorrise leggermente, mi vennero le lacrime agli occhi non appena guardai tutta la scena attentamente e realizzai che avevo sempre sognato di avere una famiglia del genere.
Rosa scoppiò a ridere e le guardai innamorata come non mai, vedevo la paura di Zulema nel suo sguardo perché molte volte mi aveva confessato di non essere all'altezza, ma nonostante tutto ero felice che si aprisse con me.
"Vuoi essere imboccata anche tu?" mi domandò prendendomi in giro e le feci il dito medio facendola sorridere.
"Bionda noiosa." disse rivolgendosi alla bambina davanti a lei e scandendo bene le parole in modo tale che le ripetesse.
"Bb-" ripeté Rosa arricciando le labbra e sgranai gli occhi avvicinandomi.
"No amore, devi dire mamma." mormorai afferrando la mano di Zulema e stringendogliela con forza ma nostra figlia scosse la testa giocando con il cibo.
"È ancora presto, vedrai che presto incomincerà a dire le prime parole." disse il mio scorpione con voce titubante, inarcai un sopracciglio confusa dal suo atteggiamento ma decisi di lasciarle i giusti spazi, senza replicare.

La sera si inoltrò velocemente e senza farmi vedere mi appoggiai nello stipite della porta, Zulema stava facendo il bagno a Rosa e sorrisi guardandole attentamente.
"Mamma." sussurrò piano applicando un po' di shampoo nel palmo della sua mano e lentamente le massaggiò i capelli, la vidi mettere il broncio e si sistemò i suoi lunghi capelli neri un pochino scompigliati dall'acqua, era bellissima vederla così.
"Lo sai che anche io tempo fa avevo una bambina piccola come te?" aggiunse dopo alcuni secondi e sussultai cercando di non farmi scoprire, vidi Rosa sorriderle e lentamente le porse un gioco incominciando a schizzare un po' di acqua, incoscientemente.
"So che non sei mia figlia ma giuro che farò di tutto pur di proteggerti, perché con la mia non l'ho fatto." disse soffocando un singhiozzo e mi vennero subito le lacrime agli occhi, volevo abbracciarla forte a me però dovevo lasciarle il suo momento.
"Tua madre mi ha letteralmente fottuto il cervello e la amo da morire, giuro che non riuscirei mai a vedere un'altra vita senza di lei, al mio fianco. Hai presente di quegli amori che nascono nel tempo? No ovviamente non lo sai, appena sarai abbastanza grande ti farò vedere e ti dimostrerò che io senza quella bionda non riesco a vivere perché è la mia vita cazzo." disse asciugandosi velocemente una lacrima ed ero felice del fatto che non avesse notato la mia presenza, perché se si fosse dimostrata così vulnerabile davanti a me sarebbe stato un problema.
Il mio cuore prese a battermi più velocemente e mi morsicai il labbro non appena sentii le sue parole.
"Mi emozioni bambina, non va bene." disse prendendola in braccio e asciugandola dolcemente nel mentre che l'adagiava nel fasciatoio, la riempì di borotalco nel corpo e lentamente incominciò a baciarla da tutte le parti facendola ridere tantissimo.
Mi scappò una risata e subito Zulema si voltò nella mia direzione e mi maledii perché volevo continuare a guardarla.
"Da quanto tempo sei qui?" mi domandò quasi in panico ma si tranquillizzò subito non appena le feci un sorriso e con cautela le afferrai il volto e la baciai dolcemente sorridendo.
"Sono venuta non appena ho sentito le risate di questa bella bimba qui." mormorai lasciando dei piccoli baci sulla guancia di Rosa e inspirai il suo profumo che mi fece calmare subito, ormai stava diventando una droga.
La bambina rise tra le mia braccia e Zulema finì di vestirla mettendole il pannolino e notai la sua tensione.
"Stai bene?" le domandai sottovoce nel mentre che Rosa si addormentava piano piano nelle mie braccia, Zulema annuì e andò in camera nostra lasciandomi sola.
Erano quasi le undici di sera ed era tardi, fortunatamente Rosa si addormentò quasi subito e la portai nella culla socchiudendo la porta.
Non appena entrai in camera notai il mio scorpione accoccolata sotto le coperte e stringeva il cuscino rilassandosi, mi avvicinai al suo corpo caldo e l'abbracciai da dietro spegnendo la luce, aveva innalzato le sue barriere di nuovo.
"Amore, hey." bisbigliai con una vocina esile e subito si voltò nella mia direzione.
"Bionda cazzo mi hai fatto spaventare, sembravi quella bambina posseduta di quel film che abbiamo visto ieri." disse seria e scoppiai a ridere affondando il viso nell'incavo del suo collo.
"Stai bene?" mi domandò stringendomi dolcemente la mia vita stretta e annuii.
"Dovrei chiedertelo io piuttosto." dissi accarezzandole il viso dolcemente e sospirò, notavo che voleva parlare con me e aspettai che si sbloccasse.
"Ho paura di non essere abbastanza per te, so che non dovrei avere questo dubbio ma vedi, mi perseguita." disse lentamente con lo sguardo puntato sul soffitto ma scossi la testa.
"La capisco la tua paura, perché quando ero in carcere ho pensato la stessa cosa non appena ti ho vista. Però tutto quello che faccio mi riporta a te. Quindi, non avere mai il dubbio di non essere abbastanza perché ti uccido." sbottai innervosendomi e si mise sopra di me mugugnando qualcosa baciandomi il collo.
"Sei la cosa più bella che la vita mi potesse dare, ti voglio come non mai." la sentii dire con la voce tremolante e le accarezzai i capelli stringendola a me.
"Io ti ho sempre voluta, quindi." dissi ridendo leggermente cercando di sdrammatizzare e le sue labbra cercarono le mie per baciarmi con cautela, sgranai gli occhi non appena percepii un sapore salato nel nostro bacio.
Stava piangendo.
Mi staccai afferrandole il viso tra le mani sconvolta e la guardai attentamente, Zulema mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e sorrisi leggermente per quanto fosse bella vista così, si morsicò il labbro inferiore e fece un sospiro.

"Finalmente mi sento libera, bionda."

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