27.

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"Bionda, devi stringere bene in quel punto." sussurrò Zulema posizionando le mani sopra alle mie e in poco tempo imparai a mettere i punti.
"Poi devi spiegarmi dove hai trovato questi strumenti da chirurgo." sussurrai seria e posando le pinze sopra al tavolo.
"internet ti apre un mondo se riesci ad usarlo nel modo giusto." disse il mio scorpione divertita e mi voltai seria.
"D'accordo!" esclamai facendo spallucce e continuando a fare quello che stavo facendo, concentrata.
Non avevamo più discusso dopo la nostra ultima conversazione e andava bene così, non avevo più la forza necessaria di litigare con lei per l'ennesima volta.
Le sue mani si posizionarono nella mia vita e mi strinse al suo corpo caldo nel mentre che prendevo il filo da sutura.
"Perché mi stai insegnando tutte queste cose?" dissi percependo i brividi in tutto il mio corpo a causa sua.
"Non si sa mai cosa potrebbe accadere bionda, dobbiamo essere preparate per qualsiasi situazione." disse infilando la mano sotto alla mia felpa per accarezzarmi la pancia e ansimai leggermente stringendo con forza i bordi del tavolo.
"Perché hai questo presentimento?" le domandai dopo alcuni minuti voltandomi nella sua direzione mentre posava le labbra sul mio collo.
"Che presentimento?" disse seria e la staccai dal mio corpo facendola sbuffare.
"Mi riferisco a tutta questa negatività." mormorai sedendomi e legandomi i capelli sotto al suo sguardo serio.
"Beh, non stiamo andando alle giostre, io mi aspetto sempre il peggio anche per la cosa più insignificante." disse accendendosi una sigaretta e rimasi a guardarla incantata ma scossi la testa riprendendo il mio autocontrollo.
"Wow." sussurrai distogliendo lo sguardo dal suo infilando il filo nell'ago.
"Se io dovessi essere sparata, cosa fai?" mi domandò facendomi sussultare e alzai lo sguardo guardandola negli occhi.
"Tampono la ferita e se le circostanze me lo permettono estraggo il proiettile, disinfettando tutto quanto e infine metto i punti." dissi senza esitare e la vidi annuire con un sorriso divertito, non riuscivo ad immaginarmi una situazione del genere ed ebbi paura.
Ingoiai il groppo che avevo in gola e la guardai dritta negli occhi inarcando un sopracciglio togliendomi i guanti.
"Sei arrabbiata?" mi domandò Zulema ma scossi la testa facendo spallucce.
"Quello che dovevo dire l'ho detto, peccato che tu non sei sincera con me." sbottai furiosa puntandole un dito contro ma Zulema alzò gli occhi al cielo.
"Bionda sei estenuante, dico davvero." disse venendomi incontro e mi abbracciò tenendomi stretta a lei e al suo corpo caldo.
"Non toccarmi." dissi dimenandomi dalla sua presa ma non mi ascoltò stringendomi il doppio e mi abbandonai a lei accoccolandomi nell'incavo del suo collo inspirando il suo profumo.
Ricambiai l'abbraccio accarezzandole i capelli e realizzai che non potevo essere arrabbiata con lei per tanto tempo.
"Ti porto in un posto, vieni." disse staccandosi dall'abbraccio e afferrando le chiavi della macchina guardandomi.
Annuii stranita e mi infilai il capotto raggiungendola nel mentre che metteva in moto con uno stupido sorriso in volto.
"Dove andiamo? Sono quasi le otto di sera." dissi non appena si fermò davanti ad un semaforo rosso e i suoi occhi si incontrarono con i miei.
"Vedrai." disse ripartendo e dopo una decina di minuti parcheggiò davanti ad una pasticceria ancora aperta.
Scese dall'auto e mi porse la mano che afferrai al volo intrecciando le nostre dita.
"Ora tu entri e prendi quello che vuoi." disse lasciandomi velocemente un bacio sulle labbra e annuii entrando con lei alle mie spalle.
"Buonasera, cosa gradite?" disse una signora anziana da dietro al bancone, lessi il cartellino posizionato nella sua divisa e si chiamava Granny, era adorabile e ci mise subito a nostro agio.
Guardai i vari dolci esposti e ne scelsi alcuni mentre Zulema mi guardava incantata sorridendomi e prendendomi in giro con qualche battuta.
"Da quanto state insieme?" mi domandò Granny guardandoci con un sorriso sulle labbra, boccheggiai leggermente davanti alla sua domanda e fortunatamente Zulema non ci sentì dato che stava guardando alcune torte esposte facendo delle smorfie.
"Non è la mia ragazza." mormorai indicandole alcuni macarons e mi sorrise divertita preparandomi il tutto.
"Da come ti guarda lei, fa intendere tutto il contrario e lo sai anche tu." disse facendo spallucce e mi avvicinai.
"E come mi guarda?" le domandai con curiosità indicandole altri dolci.
"Ti ama davvero tanto ma ha paura di lasciarsi andare veramente perché non ha ancora imparato ad amare se stessa per davvero, questa cosa la distrugge tanto." mormorò abbassando la voce per non farsi sentire e sgranai gli occhi sorpresa, era impossibile che Zulema provasse queste cose per me.
"Sai, guardandovi mi ricordate terribilmente due persone che sono tanto importanti per me." disse sorridendomi e mi appoggiai nel bancone porgendomi di più verso di lei e guardandola con attenzione, incuriosita.
"Davvero? Mi spieghi meglio." mormorai pagandole il conto e gentilmente mi porse la busta con all'interno ciò che avevo scelto.
"Anni fa vivevo in una cittadina del Maine non molto conosciuta, si chiama Storybrooke e avevo un B&B dove veniva frequentato da tante persone, ed è lì che le vidi." disse sorridendomi con lo sguardo perso nel vuoto, sicuramente stava rivivendo quei momenti e la curiosità affiorò su di me.
"Si chiamano Emma e Regina, inizialmente si sono odiate per un tempo infinito ma non appena si sono accorte che non potevano stare lontane, si sono sposate e hanno adottato un bambino." aggiunse non appena feci altre domande e sgranai gli occhi afferrando il telefono che mi aveva gentilmente dato per mostrarmi alcune foto di loro due.
Emma aveva degli occhi verdi simili ai miei e tra le braccia stringeva un neonato, il suo sguardo era felice mentre stringeva la vita della donna al suo fianco.
"Questa è Regina giusto?" le domandai guardandola con attenzione ed era incredibilmente bella, inutile negare che insieme erano perfette.
", è il sindaco di Storybrooke mentre Emma gestisce la stazione di polizia, assurdo vero? Hanno litigato per anni ma poi sono finite insieme." disse ridendo e sorrisi voltandomi guardando il mio scorpione che mi rivolse un cenno.
Sembrava la nostra storia, anche io e Zulema ci eravamo odiate per anni, facendoci del male a vicenda ma alla fine siamo finite insieme, ed io mi ero innamorata di lei fin dal primo istante.
"È una bellissima cosa, dico davvero." mormorai facendo spallucce e Granny mi sorrise amorevolmente stringendomi la mano con forza.
"Segui sempre il tuo cuore." disse guardando alle mie spalle e mi vennero i brividi non appena la mia regina araba sfiorò la mia schiena lentamente.
"Andiamo bionda?" mi domandò piano e annuii rivolgendo un sorriso a Granny, non appena uscimmo dalla pasticceria guardai la donna al mio fianco e l'afferrai per un polso lasciandole un bacio sulle labbra sorridendole.
"Perché mi hai portata qui?" dissi accarezzandole con il pollice il tatuaggio che aveva sotto all'occhio e fece spallucce guardandosi attorno.
"Tu hai detto che i dolci rendono felici le persone, no? In questi giorni ho notato che non lo eri, quindi." mormorò nervosa toccandosi i capelli e sussultai sorpresa.
"Non ci credo che ti ricordi ancora di questa cosa, era una sciocchezza." dissi lasciandole un piccolo bacio sulla guancia ma scosse la testa.
"Chi ha detto che lo è per me?" mi domandò serrando la mascella e annuii con uno stupido sorriso in volto.
Entrammo in macchina e non appena misi un macarons in bocca Zulema si avvicinò e ne prese un pezzo avvicinandosi sulle mie labbra divertita.
"Hey!" esclamai mettendo il broncio facendola ridere e mise in moto con uno stupido sorriso in volto, continuai a mangiare e durante il viaggio cercai la sua mano e gliela strinsi baciandola ripetutamente.
"Non voglio che il Natale finisca." sbottai dopo un po' guardando le varie illuminazioni nei negozi e Zulema sospirò.
"Tutte le cose finiscono, bionda." disse arrivando a destinazione e scesi dalla macchina seguendola.
"Non è vero." sussurrai mettendomi una sua felpa e la vidi sorridere squadrando il mio corpo, mi infilai sotto le coperte e l'aspettai percependo l'ansia invadermi.
"Ogni cosa nella mia vita ha una fine." disse facendo spallucce e l'attirai a me affondando il viso sul suo collo perfetto.
"Non tutti sono me però." dissi decisa mettendomi sopra di lei e sfilandole la felpa fino a buttarla a terra, la guardai come se fosse la cosa più bella del mondo ed era perfetta.
Mi fiondai sul suo collo e glielo baciai dolcemente nel mentre che scendevo verso le sue clavicole e risalii lasciandole una scia di baci sul viso, in modo lento e regolare facendola impazzire.
"Non capisco." disse dopo alcuni minuti non appena mi fermai e la guardai.
"Dico che non per forza le cose devono finire e sopratutto non dobbiamo darle alcun potere affinché queste rimangano unite, intatte. Se evidentemente qualcosa è finito nella tua vita è perché l'hai deciso." le sussurrai accarezzandole il viso lentamente e i suoi occhi mi guardavano con attenzione.
"E tu, rimani bionda?" mi domandò con una calma che non avevo mai visto.

" Zulema, rimango."

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