10.

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L'indomani mattina mi svegliai e la prima cosa che vidi fu una cascata di capelli neri sparsi sul mio cuscino, emanavano un profumo meraviglioso e mi rilassai ulteriormente mettendomi sotto le coperte.
Zulema era accoccolata stringendo il cuscino e guardai ogni suo lineamento, non avevo dormito a causa degli incubi e avevo pochissime ore di sonno.
"Perché mi stai fissando bionda?" sussurrò il mio scorpione ancora con gli occhi chiusi e arrossii dandole le spalle ma la sua mano afferrò la mia vita saldamente e mi spinse contro il suo corpo caldo.
"Non mi scappi." sussurrò sfregando le labbra sul mio collo lasciandomi un piccolo bacio sopra di esso.
"Ti ricordo che sei tu che ti sei infilata nel mio letto." mormorai leggermente assonata e voltandomi nella sua direzione, Zulema aprì finalmente gli occhi e mi guardò ridendo avvicinandosi ulteriormente a me.
"Come se la cosa ti dispiacesse." sussurrò sensualmente e sbuffai appoggiando la testa sulla sua spalla e intrecciando la gambe con le sue, i raggi del sole illuminavano una piccola parte del suo viso e l'osservai incantata godendomi lo spettacolo.
"L'amavi?" mi domandò dopo un po' afferrando la mia mano e giocherellando con il mio anello.
"Chi?" le sussurrai confusa nel mentre che inspiravo il suo profumo.
"Lexa." disse Zulema serrando la mascella innervosendosi ma scossi la testa facendo spallucce.
"Per niente." dissi accoccolandomi ancora di più al suo corpo e la sentii tanto tesa.
"Perché stavi con lei allora?" mi domandò girandosi dalla mia parte e il mio sguardo si posò sulle sue labbra che volevo tanto baciare.
"Per andare avanti credo." dissi guardandola dritta negli occhi e non smettendo di guardarla nemmeno per mezzo secondo.
"E ci sei riuscita?" sussurrò togliendomi una ciocca ribelle dal viso e accarezzandomi piano lo zigomo.
"No." risposi facendo spallucce e notai l'ombra di un piccolo sorriso sul suo volto.
Dopo alcune ore passate a parlare decidemmo di alzarci e di fare colazione insieme, rimasi incantata guardando il mio scorpione gironzolare attorno al tavolo bevendo il caffè.
"Che grandissima cazzata!" la sentii dire nel mentre che mi lavavo i denti e inarcai un sopracciglio confusa appoggiandomi nello stipite della porta guardandola incantata.
"Ma si può sapere con chi stai litigando?" dissi ridendo e il suo sguardo si posò su tutto il mio corpo in particolare sulle mie gambe nude.
"Con il notiziario." borbottò facendo un cenno arrabbiandosi e ritornai dentro lavandomi il viso con l'acqua fresca.
Dopo alcuni minuti la raggiunsi e guardai la sua tazza stracolma di cereali, cercai di nascondere un sorriso portandomi la tazza di the sulle labbra.
"Che c'è?" disse percependo il mio sguardo voltandosi nella mia direzione ma scossi la testa osservandola incantata.
"Me ne fai assaggiare uno?" mormorai indicando la scatola davanti a lei ma scosse la testa subito, afferrandola.
"Sono i miei cereali, non i tuoi." borbottò divertita e misi il broncio guardandola male ma con mossa veloce afferrai la scatola dalle sue mani e scappai via, la vidi sbiancare incredula e mi rincorse spingendomi nel letto mettendosi a cavalcioni sopra di me stringendomi i polsi.
"Dammeli." disse seria ma allungai il braccio in modo tale che non potesse prendermeli.
"Non giocare con il fuoco." sussurrò avvicinandosi al mio viso e istintivamente mi morsicai il labbro davanti al suo sguardo pieno di desiderio.
"Costringimi." sussurrai alzandomi e appoggiandomi sui gomiti nel mentre che un sorriso malefico si faceva spazio sul suo volto.
"Bene." mormorò Zulema incominciando a farmi il solletico e scoppiai a ridere cercando di togliermi dalla sua presa ma era impossibile.
Appoggiò le labbra sul mio collo e incominciò a lasciare una scia di baci e morsi facendomi sussultare nel mentre che mi muovevo sotto di lei ridendo.
"Lasciami." dissi senza fiato ma non mi ascoltò e continuò il suo percorso baciandomi sulla guancia.
"Dammi i cereali." disse divertita e la sentii sorridere contro la mia pelle.
"Va bene, però lasciami!" urlai tra una risata inarcando la schiena.
"Che hai detto?" disse fermandosi per farmi riprendere fiato e la guardai rossa in viso.
"Ho detto che te li do, però lasciami." le sussurrai goffamente cercando di alzarmi ma strinse ancora di più la presa sui miei polsi.
"Ah, più solletico? Va bene!" esclamò inchiodandomi contro la testata del letto con una mano nel mentre che con l'altra mi solleticava i fianchi velocemente.
"Ti odio, Zulema!" urlai ridendo senza fiato ma dopo alcuni minuti mi lasciò stare e si sdraiò al mio fianco.
Guardai il soffitto recuperando aria e sembrava che stessi rivivendo un deja-vú, questa scena l'avevo già vissuta però in carcere e non avevo mai riso così tanto in vita mia.
"Stavo finendo in un giro brutto." sussurrò il mio scorpione dopo un po' toccandosi i capelli nervosamente e mi girai di scatto guardandola.
"In che senso?" sussurrai avvicinandomi al suo corpo e accarezzandole la spalla.
"Quando sono uscita dal carcere ho chiamato un mio amico, Pedro, perché mi sembrava l'unico che potesse ospitarmi senza problemi." incominciò seria e sussultai dalla sorpresa perché si era decisa a raccontarmi tutto dopo un mese esatto.
"Voleva che spacciassi droga e l'ho fatto per un breve periodo sennò mi avrebbe sfrattata e sarebbe stato un problema bello grande perché non sapevo da chi altro andare." aggiunse ridendo leggermente scuotendo la testa innervosendosi.
"Potevi chiamarmi o cercare Saray." dissi serrando la mascella furiosa guardandola.
"Non volevo disturbare nessuno con i miei problemi." disse facendo spallucce e guardandomi ma le afferrai il viso con le mani e le accarezzai dolcemente la guancia.
"Non pensare di essere un peso perché per me non lo sei." sussurrai avvicinandomi per baciarla ma scansò il viso di lato, come se si fosse ustionata.
La sentii sospirare e aspettai con ansia che continuasse a parlare e ne approfittai per guardare il suo profilo meraviglioso.
"Un paio di giorni fa gli ho detto chiaramente che volevo smettere con questa merda e abbiamo litigato. Ha cercato di violentarmi ma avevo una pistola con me e l'ho ucciso senza esitare nemmeno per mezzo secondo." sussurrò incurvando le labbra e sgranai gli occhi serrando la mascella.
"Quindi tu hai vissuto per 3 anni in questa situazione? Cristo Zulema!" esclamai alzandomi dal letto e camminando nervosamente in preda ad un attacco di rabbia.
"Non è il momento di rinfacciarmi le cose, bionda." disse alzando la voce raggiungendomi furiosa, la guardai con le lacrime agli occhi e senza pensarci due volte l'abbracciai forte con la paura addosso.
In un primo momento non ricambiò ma dopo alcuni secondi la sentii rilassarsi tra le mie braccia e mi accarezzò la schiena lentamente.
"Non farlo mai più." sussurrai affondando il viso contro il suo collo inspirando il suo profumo che mi fece rilassare i nervi all'istante.
"Cosa?" domandò confusa posando le mani sui miei fianchi e stringendoli con forza.
"Scappare." sibilai a denti stretti per poi lasciarle un bacio sul suo tatuaggio.

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