Capitolo settantaquattro

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Mi trovo ancora nel sotterraneo insieme agli Argent e Parrish mentre Maggie è corsa dai nostri amici. I due uomini mi guardano senza dire una parola e io cerco di capire che cosa vogliono. 

-Dovrei correre insieme a lei dai miei amici.

-Si, e finiresti per farti ammazzare.- risponde il segugio infernale al mio fianco uscito dalla macchina che gli ha fatto scoprire al meglio il suo essere soprannaturale. 

-Che cosa ci resta da fare qui?

-Forse, dovresti sentire una storia che forse potrebbe aiutarti.- mi dice il più vecchio dei due uomini.

-E sarebbe?

-E' la storia della bestia.- dice Chris convincendomi a restare.

-Moltissimi anni fa.- inizia a raccontare Gerard.- un uomo venne tramutato nella bestia ma non sapeva a cosa andava in contro. Era il 1760, e il nord America era ancora territorio dei francesi e si combatteva molto. L'uomo che diventò la bestia, era in una di queste battaglie con uno dei suoi migliori amici. Durante una ritirata lo aveva perso di vista cadendo a terra e il suo amico lo lasciò indietro. L'amico tornò a riprenderlo quando si accorse che non era con lui e lo trovò con la testa dentro una pozza d'acqua piovana, che purtroppo bevve. Quando la pioggia cessò e la luna piena sorse alta in cielo, l'uomo decide di scrivere una delle tante lettere che mandava alla sorella: Marie Jeanne. I due uomini facevano parte di un esercito di francesi che combatteva contro gli inglesi americani. I due si salvarono e scapparono nel bosco, trovando una casa con delle candele accese. Decisero di bussare alla porta e chiedere aiuto: dentro la casa trovarono una donna che non li voleva in casa propria. La donna li avvertì che qualcosa, oltre gli inglesi, era fuori sotto la tempesta e che qualcosa di brutto sarebbe accaduto. La donna era sconvolta: gli spiegò che l'essere fuori dalla casa era un demone, un demone lupo. Il demone attaccò gli inglesi. Quella lettera, arrivò nelle mani di una giovane donna: una donna cacciatrice che in seguito avrebbe affrontato la bestia con solo una picca dalla punta d'acciaio. Sarebbe passata alla storia come la fanciulla del Gevoudanne, ma il suo vero nome era Marie Jeanne.

-Forse, dovremmo riportarla in vita.- dice il ragazzo al mio fianco osservando il libro che Argent ci metteva sotto gli occhi, prima di allontanarsi.

-Non te ne andare.

-I miei sogni sono diversi, Lydia.- dice il ragazzo davanti la porta della stanza in cui siamo.- Io non sono un ambasciatore della morte, ne sono la causa.

-Jordan!- dico cercando di seguirlo fuori dalla porta ma il più grande degli Argent mi blocca.

-Lascalo andare.- grida fermandomi.

-Perchè?

-Perchè anche se crediamo che Parrish possa affrontare la bestia, non crediamo che sia l'unica speranza per fermarla.- dice Chris avvicinandosi a me.

-Che vuol dire?

-Forse, c'è n'è un'altra.- dice l'uomo guardandomi in faccia cercando di farmi capire qualcosa.

-Tu.- dice il più grande dei due avvicinandosi a noi.

- dice il più grande dei due avvicinandosi a noi

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