Capitolo venticinque

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Era uno di quei giorni in cui non sapevi se vivere o morire. Era uno di quei giorni in cui il dolore ti attanagliava lo stomaco e non potevi più respirare. Era uno di quei giorni in cui non sapevi se piangere o nascondere tutto perché il resto del mondo non sapeva, o non sospettava, nulla. Era uno dei tanti giorni in cui andavi a scuola e dovevi fingere che tutto era normale, che niente fosse successo o cambiato. Ci troviamo sul pullman che ci porterà ad una stupida gara e il tempo sembra essere dalla mia parte. Lampi e tuoni. Sento il coach fischiare e poi gridare ad uno dei miei compagni.

- Torna a sederti.

I ragazzi sono con me. Beh, intendo Isaac, Stiles, e Boyd ma abbiamo anche il nemico: Ethan, uno dei gemelli, seduto vicino a Danny ma non mi importa. Piccoli flashback mi inondano la mente: io che mi alzo a rallentatore e corro da Maggie per cercare di non farla cadere, lei che grida ma non sento niente e poi.. Stiles mi chiama.

-Hey, Scotty. Ancora con me?

-Si, scusa. Uh, qual è la parola?- chiedo grattandomi la testa e cercando di tornare al presente e di non pensare a ieri sera.

-Anacronismo.- dice lui leggendo dal tablet.

-Qualcosa che esiste al di fuori del tempo normale.

-Buono. Prossima parola.. incongruo.- dice lui leggendo bene la parola.

-Uhm, puoi usare la parola in una frase?

-Si, si che posso. E' completamente incongruo che siamo seduti in un pullman proprio adesso, per uno stupido incontro dopo quello che è successo.. incongruo.- dice leggendomi nel pensiero come sempre.

-Fuori dal comune, ridicolo, assurdo.

-Perfetto. Okay, prossima parola.- dice lui cercando.- Uhm.. darach. Darach, è un sostantivo. Dobbiamo assolutamente parlate qualche volta, okay? E saremo bloccati in tutto questo per, tipo, cinque ore quindi perché no?- ma io non gli do retta e lui continua.- Prossima parola. Intransigente.

-Testardo, ostinato.- dico ma quando il pullman inchioda all'improvviso, grugnisco per il dolore.

-Oh, amico, tutto okay?- chiede vedendomi dolorante.- Non saremmo dovuti venire. Lo sapevo, non saremmo dovuti venire.

-Si, dovevamo. C'è sicurezza nei numeri.

-Si, beh, c'è anche la morte nei numeri, lo sai?- chiede leggermente agitato. E' chiamato massacro. O bagno di sangue, carneficina, macellazione, macelleria.. wow, questo..- ma poi sente i miei lamenti.- Okay, Scott, Dirò al coach che..

-No, no, no, no. Sto bene.

-Beh, tu non sembri stare bene. MI lasceresti guardare?- chiede riferendosi alla mia ferita. Già, la ferita.

-Sto bene.

-Lasciami solo vedere, okay?- chiede una seconda volta.

-Okay.- dico annuendo. Alzo la maglietta e.. è peggio di quanto pensassi.

-Oh, amico..- inizia a dire vedendo la ferita peggiore della storia della mia vita, fino ad ora, ma lo fermo in partenza.

-Lo so che è brutta ma è perché è stata fatta da un Alpha. Ci metteranno più tempo a guarire.

-Com'è possibile allora che Boyd e Isaac stiano bene?- mi interroga, una volta ogni tanto, in modo intelligente ma ignoro la sua domanda perdendomi nei miei pensieri.

-Non posso crederci che sia morto. Non posso credere che Derek sia morto.

*Maggie*

-Sono troppo vicina?- chiede Allison alla guida.

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora