Capitolo novantacinque

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Compio un volo di moltissime ore da Beacon Hill a Cabeceiras, dalla California al Brasile, per vedere che cosa sta succedendo anche lì e per cercare delle informazioni che ci potrebbero aiutare. Durante una delle notti di pioggia, corre per strada per entrare in una macchina con su scritto polizia sulla fiancata. Quando salgo a bordo, l'uomo alla guida mi punta una pistola al fianco.

-Quella è davvero necessaria?

-Con un Argent che mi chiede di vedermi a quest'ora della notte? Io porto un'arma.- afferma non fidandosi del mio nome e con quello che sta succedendo a casa, glielo posso anche concedere.- Metti la tua sul cruscotto, dove posso vederla. Lentamente, per favore.

-Va bene?

-Non dimenticarti quella che porti alla cintura.- dice l'uomo ricordandosi che porto sempre due pistole per sicurezza. Lo guardo e poso anche quella ma lui non è contento.- Il pugnale nella manica?

-Credi che abbia il pugnale nella manica?- chiedo ma lui non risponde sapendo che ha ragione. Lo prendo e lo poso vicino alle pistole.- Vuoi lasciarmi del tutto disarmato?

-Ringrazia che non ti ho ammanettato alla portiera.- afferma con serietà sapendo che avrebbe potuto farlo.

-Posso?- chiedo il permesso di muovermi e lui annuisce. Infilo la mano nella giacca e tiro fuori una busta con molti soldi dentro e gliela porgo. Lui la afferra e la controlla.

-Cerchi di offendermi dandomi una mazzetta?- chiede con tono offeso.

-E' un pagamento per chiunque voglia pormi le informazioni.

-Ti servirà più di questo, se vuoi far parlare qualcuno.- risponde l'uomo al mio fianco lasciandomi con qualche dubbio.- E non parlo di soldi.

-Paura?

-Superstizione.- risponde non aggiungendo qualcosa di più.

-Di che genere?

-Meglio che non lo sai.- continua a dire senza volermi dire nulla in più.

-Capizau, sono venuto qui per scoprire cose che meglio non sappia. Dimmi di che cosa hanno paura tutti quanti da queste parti, la mia apertura mentale potrebbe sorprenderti.

-Ebbe inizio con una carneficina.- inizia a raccontare poggiando i soldi al suo fianco.- Trovammo dodici corpi: niente identità, niente sospettati, niente indizi. Così, aprimmo un'indagine. Interrogammo molte persone per trovare gli assassini ma non eravamo i soli a cercarli. Qualcun altro voleva trovarli. Qualcuno che voleva gli assassini a tutti i costi. Era arrabbiato e molto. Arrivo in pieno giorno, attaccò in silenzio. Si muoveva ad una velocità mai vista. Denti affilati come rasoi, alto più di due metri.

-Due metri?

-Piccole città, grandi superstizioni.- specifica alla mia domanda.

-E poi? Che è successo?

-Li colpì con una forza incredibile. Ciò che accadde dopo, fu disumano. Nei suoi occhi accecanti c'era un colore..- dice proseguendo il suo racconto ma io lo fermo.

-Blu?

-Tu li hai visti, allora!- esclama sorpreso dalle mie parole.

-Da molto vicino.

-Quindi, pensi che esistano? Credi nei lupi mannari?- domanda come se la questione fosse nuova.

-Veramente, credo a Derek Hale.

-Gli uomini lo stavano cacciando per conto di qualcuno e lui lo ha scoperto. Tutti dicono un nome: Gerard.- spiega continuando il suo racconto e non pensavo che mio padre si sarebbe spinto fino a questo punto e fino a questo posto. Inizio a riprendermi le mie armi e sono deciso a trovarlo.

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora