Capitolo trentotto

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Dopo la giornata di ieri e quello che è successo con gli Oni, una giornata di riposo ci voleva davvero. Non sono andato a scuola e mi sono preso tutta la giornata libera. Ho sentito Maggie per vedere come stava dopo tutto il dolore che ha preso a mio padre, mio padre è in ospedale e si è salvato e mia madre è molto sconvolta ma sta meglio. Durante la notte mentre sto dormendo, anche se non a sonno pieno, sento il mio telefono vibrare sul comodino accanto al mio letto. Prendo il telefono e leggo il nome del mio migliore amico. Chissà cosa vorrà a quest'ora della notte. Tocco il tasto verde e porto il telefono al mio orecchio per rispondere alla sua chiamata.

-Hey, amico, che succede?- il mio amico non mi risponde ma sento che respira affannosamente.- Stiles? Stiles, sei li?

-Scott..- risponde lui piangendo e respirando affannosamente.

-Hey, sono qui.- dico mentre levo le coperte dal mio corpo e scendo dal letto.- Stai bene? Puoi sentirmi?

-Scott, non so..- inizia a dire ma di ferma.- Non so dove sono e non so come sono arrivato qui. Penso di essere sonnambulo.

-Okay, uhm, puoi vedere qualcosa? Dimmi quello che vedi.

-E' buio.- dice spaventato.- E' troppo buio per vedere qualcosa. Penso che ci sia qualcosa che non va con la mia..- ma il telefono si chiude. Cerco di chiamare di nuovo ma parte la segreteria telefonica. Provo una seconda volta ma risponde sempre la segreteria telefonica. Poi, richiama lui e lancio un sospiro di sollievo.- Scott, non credo che posso uscire da qui. Non mi posso muovere.

-Dove sei?

-Non lo so. Non lo so, è troppo buio. Non posso vedere molto e qualcosa non va con la mia gamba.- dice lui sempre tremando e piangendo.- E' imprigionata in qualcosa. E'.. e penso che stia sanguinando.

-Quanto? Stiles, quanto sta sanguinando?- chiedo ma non risponde più.- Stiles, sei li? Puoi sentirmi?

-C'è una specie di odore qui sotto.- dice lui in modo strano.- Qualcosa puzza terribilmente. E' brutale. I miei occhi stanno lacrimando.

-Okay, ascoltami. Sto chiamando tuo padre.

-No, no, no, no! Non farlo.- dice lui immediatamente.

-Ma tuo padre..

-No.- dice in modo categorico.- Per favore, non chiamarlo. Prometti che non lo farai. E' già preoccupato per me davvero troppo. Scott, per favore.

-Ma che succede se non posso trovarti? Stiles, non posso fare una promessa come questa.

-No, no, no per favore.- mi chiede ancora lui.- Per favore, non chiamarlo. Vieni a cercarmi, tu puoi farlo. Lui non deve saperlo. Scott, tu puoi trovarmi.

-Non so se posso farlo, amico.

-Oh, devo richiamarti. Devo spegnere il telefono.- dice lui tirando su con il naso.

-Hey, no, aspetta..

-Ti chiamerò dopo.- dice lui in modo sbrigativo.

-Aspetta, Stiles, aspetta.- chiedo ma lui chiude il telefono. L'unica cosa che posso fare è svegliare Isaac mentre cerco di vestirmi e chiamare Maggie allo stesso tempo.- Isaac! Isaac, alzati. Ho bisogno del tuo aiuto. Isaac!

-Scott, che cosa succede?- chiede una Maggie assonnata mentre risponde al telefono.

-Stiles, è scomparso. Ha camminato durante il sonno. Non sa dove si trova e non piò muoversi perché ha una gamba ferita. Dobbiamo trovarlo.

-Merda! Scott, respira. Arrivo in meno tempo possibile davanti casa tua. Arrivo subito sono li vicino.

-Come puoi..?

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora