Capitolo cinquantaquattro

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Risvegliarsi da un sonno così lungo non è mai piacevole; il dolore che ti attanaglia lo stomaco è infinito: testa, petto, braccia e gambe, non funzionano come dovrebbero e ti senti persa dentro un vuoto, un luogo oscuro, dal quale non puoi uscire ma poi, tutto accade all'improvviso: i tuoi occhi si aprono di forza, le mani tremano e il busto si alza da solo portandoti seduta. La bocca non sa se aprirsi per urlare o per il dolore che le zanne provocano alle gengive, gli artigli prendono il posto delle unghie e gli occhi si accendono un un rosso sangue intenso. Un ruggito esce dalla mia bocca potentissimo mentre Alan cerca di tranquillizzarmi ma riesco a sentire la risposta di Scott, della mia metà, del mio migliore amico, del mio legame. Ruggisce insieme a me e la sua forza mi da il coraggio per guarire e calmarmi. Sto per cadere sfinita dal lettino ma le mani possenti di Alan mi prendono per le spalle: mi tiene stretta e mi sussurra che tutto andrà bene. I respiri si fanno regolari, gli artigli ritornano al proprio posto, le zanne scompaiono e gli occhi tornano del mio solito verde.

-Finalmente! Abbiamo aspettato così tanto da credere che non ce la facessi.- disse Alan stringendomi più forte al suo petto.

-Tornerò sempre, lo prometto.

-Amilie, devi ascoltarmi bene: sei ancora su quella lista. Riprendi fiato, vestiti e corri da Scott, hanno cercato di uccidere lui insieme a Liam e Malia. Derek, con l'aiuto di Breaden, sono riusciti a intervenire in tempo.- dice l'uomo aiutandomi a mettermi in piedi. 

-Ma come..

-Era un'imboscata a scuola, oggi c'era il falò.- dice l'uomo portandomi in un'altra stanza.- Cambiati con questi, li ha presi Scott da casa tua.

-Grazie.- dico a l'uomo che per molti anni è stato come un padre per me. Mi tolgo gli abiti che indosso da due giorni e li cambio con maglietta e pantaloni puliti. Metto il tutto in una busta e ricordo di aver lasciato la borda in macchina. Esco dalla stanza e saluto Alan prima di dirigermi alla macchina. Sistemo il telefono sul porta cellulare e cerco di comporre il numero di Scott mentre mi dirigo verso casa sua, ma una telefonata mi arriva all'improvviso: Kira.- Sei tornata?

-Ho bisogno del tuo aiuto.- dice la giapponese e intuisco che il suo essere volpe abbia sentito il risveglio del mio essere lupo.

-Di che cosa si tratta?

-Il branco di Satomi è in pericolo. Li sto seguendo ma ho bisogno di una mano per aiutarli.- continua a dire la kitsune.

-Dove ti trovi?

-Quasi al campo di lacrosse.- dice continuando a muoversi.

-Arrivo subito.- dico chiudendo la telefonata e facendo inversione di marcia verso la scuola e il campo di lacrosse. Arrivata a scuola, lascio la macchina nel posteggio e mi porto dietro il cellulare. Inizia a piovere molto forte e Kira mi avvisa di essere a scuola. Ci incontriamo dentro l'edificio e corriamo verso il campo di lacrosse. Notiamo due ragazzi correre in mezzo agli autobus della scuola e qualche cacciatore attaccarli. Riconosco il ragazzo.

-Quel ragazzo è Brett. Il ragazzo che ha giocato contro la nostra squadra. Sai chi è la ragazzina?

-Non ne ho la più pallida idea.- dice la ragazza correndo al mio fianco. Riesce a contrastare alcuni cacciatori e far scappare la ragazzina. Entrano dentro il campo e si posizionano al centro, le luci si accendo: molti puntini rossi da tiro a bersaglio di posizionano sui loro vestiti. Non possiamo più aspettare. Una freccia viene scagliata contro il ragazzo ma Kira la blocca con la sua katana.- Correte!

-Kira, portali alla mia macchina.- dico alla ragazza continuando a schivare le frecce.

-Ma come farai tu?

-Vai, qui ci penso io!- le urlo. Lei segue quello che le dico e porta i due ragazzi fuori dal campo di lacrosse. Mi blocco in mezzo al campo e chiudo gli occhi: Mi concentro su tutto quello che mi circonda; apro gli occhi e sono di un rosso sangue. Posiziono la gamba destra dietro di me per darmi maggior spinta, porto i gomiti attaccati ai fianco stringendo i pugni e li porto avanti quando inizio a ruggire. Sento le mura della scuola vibrare in torno a me e so per certa che l'onda d'urto del mio ruggito ha fatto cadere tutti a terra. Sorrido: questo ci ha dato un po' di vantaggio.

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora