Capitolo ottanta

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Dopo essere andato in ospedale da Melissa e aver visto il cadavere che era stato rinchiuso nelle caldaie della scuola, ho deciso di andare nel bosco a cercare qualche indizio che mi portasse a capire che può essere, questa volta, l'assassino nella nostra città. Mi apposto dietro un albero e sento dei rumori in piena notte, che per un cacciatore come me possono significare qualsiasi cosa ma mi accorgo che è proprio Melissa che viene verso di me con una torcia in mano. Per la miseria, potevo anche spararle.

-Dovresti evitare di avvicinarti di soppiatto ad un uomo che ha un M-24 carico in mano.- dico avvicinandomi a lei.

-Non mi stavo avvicinando di soppiatto. Stavo cercando di raggiungerti.- dice la donna di fronte a me riprendendo fiato.

-Lo so. Me ne sono accorto un chilometro fa.

-Ho sbattuto la faccia su un ramo.- dice la donna non guardandomi negli occhi per l'imbarazzo.- Come fai a vedere con questo buio?

-Allenamento. Che vuoi fare, Melissa?

-Ho pensato che avresti potuto avere bisogno di rinforzi.- dice la donna con un tono molto sincero e affidabile.- Da che parte?- continua a parlare ma io le rivolgo lo sguardo che ho rivolto a mia figlia tutte le volte che voleva aiutare i suoi amici, pur essendo inesperta.- Puoi lasciarmi qui da sola con un teaser e una scatola di cerotti o possiamo andare avanti. Scegli tu.

Le rivolgo un piccolo sorriso, ma sincero, e le faccio segno di seguirmi. Ci incamminiamo nel bosco e cerchiamo di fare più silenzio possibile ma lei torna a parlare.- Forse, ti starai chiedendo che ci faccio qui quando potrei essere a casa a leggere un libro. Il fatto è che sono stanca di vedere le persone a cui tengo trasportate in barella in ospedale. Voi siete tutti qua fuori a rischiare la vita ed è ora che anche io faccia qualcosa.- dice finendo la frase mentre io mi giro verso di lei cercando di essere il meno brusco possibile.

-Di solito, quando si cerca un omicida soprannaturale, è meglio farlo in silenzio. D'accordo?

-Si.- dice annuendo e capendo la situazione. Quando riprendiamo a camminare, non si accorge che mi sono fermato di nuovo e mi viene a sbattere addosso. Per la miseria, mi sembra di essere tornato in dietro nel tempo a quando insegnavamo il mestiere ai ragazzini per prepararli a quello che avrebbero dovuto affrontare.- Che cos'è?

Non le rispondo perchè troviamo delle bici a terra e dei cadaveri. Corriamo verso uno dei corpi e possiamo notare il troppo sangue che lo ricopre. Melissa cerca il suo battito ma non lo trova, come previsto.- E' morto.- Notiamo che del sangue fresco cade sul suo viso  e capisco che qualcosa si trova sopra le nostre teste. Punto la sua torcia verso l'alto, e troviamo una donna ferita sopra l'albero. Lei spalanca gli occhi ed è molto spaventata, così, Melissa cerca di rassicurarla.- Andrà tutto bene.- ma la donna cade dall'albero vomitando del sangue. Melissa si avvicina a lei e notiamo le profonde ferite alla base del collo.

-Per quanto può sopravvivere?

-Uno o due minuti.- dice la donna ormai rassegnata alla morte della vittima ai suoi piedi. Impugno meglio il mio fucile e mi guardo in torno cercando l'assassino. Se la donna era ancora viva, lo abbiamo bloccato sul fatto e non deve essere molto lontano.

-E' ancora qui.

-Quanto ti sei allenato per situazioni come questa?- chiede la donna alzandosi da terra e avvicinandosi a me.

-Puoi cercare di fare silenzio?

-Si.- risponde lei con paura mentre io noto qualcuno correre nel bosco nella nostra direzione. Punto il fucile nella sua direzione e cerco di capire chi è e che cos'è.- E' un lupo mannaro?

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora