Capitolo ottantotto

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Durante la notte, corro in mezzo al bosco dopo essermi separato dalle mie amiche e, come in uno strano loop, immagini e parole passano nella mia mente mentre continuo a correre. Le parole di Gerard che vuole ucciderci tutti, io che corro nel bosco e vengo trafitto da una freccia, Chris Argent che mi dice che la rabbia ci farebbe fare cose che non vorremo mai fare. Vedo dei cacciatori con dei fucili in mano e inizio a vedere rosso, come quando nella mia immaginazione Allison e Jackson si baciavano nella macchina di lui. Poi, sento la voce della mia amica Malia che mi raggiunge con Lydia e Maggie.

-Lo possiamo catturare.- dice  Malia alle mie spalle.

-Catturare chi?

-Il colpevole.- dice Malia continuando il suo discorso.- Che cosa pensavi?

-Portiamolo da Argent.- dico con il proiettile in mano.

-Scott, stai bene?- chiede Maggie avvicinandosi al mio fianco e guardandomi con uno sguardo preoccupato.

-E' lui che ha sparato quel proiettile.- dice Malia seguendo Lydia e Maggie.

-Non credo sia stato lui.- dice Maggie contrariata dalla frase della coyote.

-Siamo qui per questo motivo.- dico girandomi per andarmene ma sento qualcosa che mi fa bloccare su i miei passi. Guardo le ragazze e cerco di capire se lo sentono anche loro.- Lo sentite anche voi?

-Battiti.- dice Malia riuscendo a sentire quello che sento io.

-E sono tanti.

-Anche più di tanti.- dice la mia migliore amica guardando davanti a se.

-Arrivano.- dico e noto degli uomini con dei fucili e dei laser rossi puntati verso di noi.

-Chi?- chiede Lydia non riuscendo a sentire nulla.

-I cacciatori.- dico alle mie amiche prima di iniziare a correre per tutto il bosco scappando da un pericolo imminente che mi attanaglia lo stomaco, tanto che non riesco a sentire le mie amiche che chiamano il mio nome.- Via.

-Scott, fermati.- dice Maggie correndo dietro di me ma quando mi giro, riesco a sentire solamente i passi dei cacciatori e all'improvviso ci circondano e mi fanno bloccare sul posto. Tutti i laser posati su di me e la paura inizia a stringere sul mio stomaco così forte che un senso di vomito mi scuote dalla testa ai piedi. Sento la necessità di trasformarmi e reagire: il pelo mi spunta sul viso, come le orecchie e le zanne e gli artigli, e decido di scagliarmi contro uno di loro. Ma mi rendo conto che il fucile è solo una pistola d'ordinanza e il laser è una torcia piccolina. Lo sceriffo Stilinski si trova sotto il mio peso e la mia presa. Mi guarda con curiosità mista a paura. Vedo le torce e il panico mi assale per aver rivelato veramente chi sono.

-Okay, okay.- dice lo sceriffo mentre delle mani mi tirano su e vedo Maggie alle mie spalle.- Apposto, apposto! Mettete giù le armi. E' un ragazzo.

-Devi provare a tornare normale, Scott.- dice la mia migliore amica inginocchiata al mio fianco mentre le torce e le pistole.

-Cosa hanno i suoi occhi?- chiede un'agente della polizia.

-Hai sentito lo sceriffo? Giù le armi.- dice Parrish mettendosi davanti a me e coprendomi con il suo corpo mentre la mia migliore amica cerca di farmi mantenere la calma. Mentre Malia e Lydia si avvinano a noi, io riesco a tornare normale.

-Vi chiedo scusa.- dico mentre il resto dei poliziotti va via e Parrish esamina il cadavere del segugio.- Avranno notato qualcosa?

-Non mi preoccuperei.- dice Parrish e noto Maggie guardarlo di sottecchi.

-Che cosa è successo qui?- chiede lo sceriffo.

-E' un segugio.- risponde il vice sceriffo.

-Era un segugio, direi.- ribatte Malia con il suo solito sarcasmo.

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora