Capitolo tredici

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Quello che è successo la scorsa notte non deve assolutamente ricapitare più. Non perché siamo in due branchi diversi ma siamo tutti in pericolo se questo mostro gira ancora intorno a noi. Devo fare qualcosa e quel qualcosa inizia con un nome: Jackson. Ho mandato Erika e Isaac a prenderlo a scuola, dove so che si sta allenando, e sicuramente saranno qui tra poco.

-Sei sicuro di voler agire così?- mi chiede Boyd

-Non c'è altro modo. Devo scoprire chi è e se è davvero non cosciente di quello che fa e poi lo uccideremo. Non può restare a piede libero.

-Margareth lo sa?- chiede ancora usando il nome completo della persona che tormenta la mia mente da un bel po' di giorni. La sua espressione sofferente di ieri sera mi tormenta più di tutto. Lei cerca in tutti i modi di salvarmi la vita mentre io la tratto in quel mondo. L'unica pecca che ho da riferire nei suoi confronti è che non si fida di me. Io che l'ho sempre sostenuta e voluta bene, invece si fida di un branco di ragazzini solo perché con Scott ha un legame profondo che ancora non hanno scoperto. Meglio levarsi quei due dalla testa. L'immaginazione gioca brutti scherzi.

-No e sinceramente mi interessa poco.

-Non mentire. Stando sempre da soli si impara ad osservare e capire. I tuoi battiti non sono cambiati ma i tuoi gesti dicono tutto. Quando si parla di lei, nel bene o nel male, le tue mani iniziano a torturarsi a vicenda. Non puoi mentire in ogni caso con me.- dice. Vorrei rispondergli ma il rumore delle scale ci fa distrarre dal discorso e concentrare sulle persone che arrivano. Erika e Isaac che trascinano Jackson.

-Che è successo la notte del plenilunio?

-Come?- chiede senza parole ma poi ci pensa.- Niente. Non è successo niente.

-Menti.- dico posando il pezzo di vetro che avevo in mano e infilando un guanto per protezione.

-No aspetta, aspetta. Posso dimostrartelo.- dice agitandosi un po'.- Mi sono registrato.- dice facendomi sorridere leggermente.

-Stai dicendo sul serio?- gli chiede Isaac ridendo.

-Si, durante il plenilunio. E mentre tu ti sei andato a nascondere vergognandoti del fatto che sei diventato un mostro, io mi preparavo per il famoso dono che il tuo Alpha mi aveva promesso e che ho ottenuto? Niente. Vuoi la prova? Fammi prendere il video.

-No.- dico poco dopo non convinto delle sue parole e prendendo il pezzo di vetro di poco prima, il pezzo di specchio che ha fatto scappare il kanima ieri.- Ho un'idea migliore.

-E qual è?- chiede spaventato.

I ragazzi lo mettono in ginocchio e io mi avvicino lentamente a lui.- Sai Jackson, sei sempre stato un serpente. Lo sanno tutti che i serpenti sono immuni al proprio veleno.- Avvicino lo specchio alla sua bocca e quel poco veleno che è rimasto sulla superfice scivola giù dentro la sua bocca. Lui cade a terra, si contorce per un po' e poi resta in mobile muovendo solo gli occhi. Merda. Mi inginocchio davanti a lui e gli parlo.

-Sei un serpente Jackson, ma non quello che stiamo cercando.

Quando mi allontano, sento Isaac avvicinarsi a lui e abbassarsi al suo livello.

-Dovrai farei lo stesso qualcosa per noi. Veramente per me.- dice e poi si allontana.

- dice e poi si allontana

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