Capitolo sessantuno

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Quando mi sveglio nella biblioteca della scuola, Malia è già andata via e la mia macchina decide di non partire più. Apro il cofano anteriore e controllo il motore e tutto quello che ho sistemato col nastro biadesivo. Non riesco a capire quale sia il problema ma inizio a sentire un dolore lancinante alla spalla, come se qualcosa mi stesse mordendo. Allontano, quella che sembra, una mano dalla mia spalla e trovo dei denti strani e appuntiti al centro del palmo della mano. La persona alle mie spalle cerca di stringermi dal collo ed io cerco di avvicinarmi alla chiave inglese poggiata sulla macchina. Decido di dare una testata al mio aggressore e riesco a prendere la chiave inglese: colpisco il ragazzo e scopro essere Donovan, il ragazzo scomparso dalla prigione. Lui si rialza e io inizio a correre verso la scuola. Entro dentro la struttura e corro verso la biblioteca. Entro e spero non arrivi pure lui ma mi sbagliavo: lui entra ed io mi nascondo vicino alle strutture di metallo montate per ristrutturare alcune parti della stanza. Sento il mio telefono iniziare a suonare e lo cerco addosso nelle mie tasche ma non lo trovo.

-Hai perso il telefono.- dice Donovan guardandosi in torno.- E' Malia, le rispondo? Tu non sai chi sono, vero Stiles? Avrai sentito parlare di mio padre. Tuo padre ti ha detto di lui? Lo sceriffo Stilinski ti ha detto di quando era vice sceriffo e il suo collega è rimasto ferito? Ti ha detto che una pallottola ha distrutto la nona vertebra di mio padre finendo nel midollo spinale? Vuol dire che tutto quello che è sotto alla vita è inutilizzabile, non solo le gambe. Ti avrà raccontato qualcosa ma probabilmente avrà tralasciato la parte in cui era seduto in auto a chiamare rinforzi mentre mio padre entrava da solo. Ti ha detto che è stato un codardo? Che era troppo spaventato o impaurito per seguirlo? Oppure i codardi non raccontano ai loro figli codardi i loro fallimenti? Che hanno fatto finire un amico sulla sedia a rotelle a vita.

Finisce il suo discorso e lo vedo salire al piano di sopra cercandomi li sopra. Mi appoggio ad uno scaffale ma una mano mi prende per il collo. Con la sua forza riesce a rompere lo scaffale e farmi cadere ai suoi piedi. Perdo la chiave inglese e lui mi solleva per la maglietta spingendomi fino all'impalcatura li vicino. Lo colpisco al volto con una gomitata e inizio a salire sull'impalcatura. Lui mi segue e mi afferra per una gamba.

- Tranquillo Stiles, non ti voglio uccidere. Voglio mangiarti le gambe.- dice il ragazzo sotto di me trasformandosi in qualcosa che non avevo mai visto. Inizio a dimenare le gambe per liberarmi e a salire. Vedo una grossa vite che tiene insieme le assi in metallo della struttura e cerco di tirarla via nonostante lui cerchi di tirarmi giù. Riesco a tirarla via e mezza struttura si stacca cadendo giù: sento un suono orribile e guardando in basso vedo Donovan trafitto da uno dei pali della struttura. Cerco di aiutarlo togliendo il palo ma guardandomi negli occhi, muore buttando la testa all'indietro e del liquido argenteo fuori esce dalla ferita. Arrivo al telefono della biblioteca e chiamo il 911 ma quando rispondono, le parole non mi escono di bocca. Decidono, comunque di mandare una volante. Cerco di andare via ma alla porta sento qualcosa che suona: mi giro verso il cadavere e solo adesso ricordo che Donovan era in possesso del mio telefono e devo recuperarlo. Prendo il cellulare e vedo il nome di Malia sullo schermo, blocco la chiamata e lo metto in tasca. Corro alla macchina e la aggiusto, salgo e metto in moto ma mi blocco. Sento la volante della polizia che si avvicina a sirene spiegate e metto una mano sul cambio marcia ma non mi muovo. Spengo le luci della macchina e vado in retromarcia nascondendomi vicino ai cassonetti della spazzatura. Aspetto che l'agente scenda dalla macchina ed entri a scuola, sapendo che troverà un cadavere e molto sangue. Aspetto tamburellando le dita sul volante e non riesco a guardarmi in faccia attraverso lo specchietto retrovisore. Noto il poliziotto uscire e accendo la radio della macchina sulla frequenza della polizia: il poliziotto non ha trovato nulla e pensano che sia uno scherzo. Non riesco a capire, come può essere uno scherzo se Donovan è stato trafitto da un palo? Aspetto che l'agente vada via e corro dentro la biblioteca: il sangue sul pavimento è scomparso e il cadavere con esso ma su uno dei pali, simile a quello che hanno trafitto il ragazzo, trovo del sangue. Allora, non è tutto un sogno, è successo davvero. Corro fuori e mi allontano il più possibile dalla scuola.

Form dusk till dawn, I am right here.[Derek Hale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora