6 - Appuntamento

3.3K 176 169
                                    

POV ARIEL

Dopo qualche giorno, prima del quale non si erano più rivolti la parola, fu Joe ad avvicinarla mentre montava sulla sua bici.

Quanto voglia aveva avuto di fermarsi e di parlargli...
solo lei lo sapeva.

Si era ripromessa di piantarla. Non poteva più fare la sua 'amica' finché avesse sentito ciò che sentiva
Si chiedeva sempre più spesso quando sarebbe successo, considerando che non accennavano a diminuire.

Dopo l'ultima discussione che avevano avuto lei lo aveva evitato come la peste e nemmeno gli aveva dato spiegazioni.

Non che lui ne avesse mai chieste, comunque.

Lo vedeva spesso allenarsi a boxe e percepiva il suo sguardo quando lo superava velocemente, per poi rintanarsi in casa, quasi in apnea tanto era agitata.

Però quella volta, non ebbe scampo. Per quanto veloce potesse essere...

Joe le sbarrò la strada.

Sembrava in procinto di parlare ma si bloccò a guardare le gambe esili della ragazza con uno sguardo strano.

Ho i pantaloni sporchi?

Abbassando gli occhi sulle gambe si diede della cretina da sola. Aveva dimenticato di essersi messa la divisa a casa invece che direttamente al lavoro, quella sera.

Calze a rete, shorts con il cappottino sbottonato.

Frettolosamente se lo avvolse attorno al corpo.

Ok, era decisamente troppo succinta per trovarsi fuori da un night... per di più da sola, ma e se anche fosse? Che cazzo aveva da guardare?

"Hai bisogno?" gli domandò, stizzita.

Joe la squadrò dalla testa ai piedi, anche se ora sembrava più infastidito che altro.

"Compleanno. Party in giardino. Prossimo Weekend." la informò con tono quasi scocciato.

Ariel, sentì il sangue ribollirle nelle vene quando le rivolse quel tono odioso.

"Ti ringrazio, ma ho da fare" gli rispose, schivandolo e montando nuovamente sulla sella per poi iniziare a pedalare.

Era sicura di aver usato un tono anche più maleducato del suo. Quindi, senza dubbio, il ragazzo si era accorto che era stata una bugia bella e buona.
A essere sincera però, non le interessava per niente.

Era troppo arrabbiata con lui in quel momento e voleva solo andarsene lontano.
Magari in qualche isola del Pacifico, giusto per non vederlo mai più.

•Zihuatanejo, arriviamo!•

Fece poche pedalate quando si sentì bloccata di colpo, dal portapacchi.

"ODDIO!" urlò in procinto di cadere, buttando violentemente i piedi a terra.

Se lo trovò di fronte al manubrio.

"L'altra sera non dovevi impicciarti dei cazzi miei" le disse con un filo di voce ferma.

Ariel non rispose ma si limitò a staccargli le mani dal manubrio, che le impedivano di proseguire per la sua strada.

"Non mi piacciono le persone che s'intromettono, Ariel. Non farlo più e non ti darò più dell'appiccicosa" a quel punto la ragazza lo guardò dritto in viso, colpita nell'orgoglio.

"Cosa vuoi?"

"Perché sei così arrabbiata?"

"Non lo sono" negò, distogliendo lo sguardo.

Perché tu?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora