Vi guardo.
E niente, siete bellissimi.
Guardo te, Joe, che stai a tua volta fissandoci mentre Ariel mi sta passando il rossetto rosa che mi ha regalato quando ci siamo incontrate.
Rosa cipria. È così che lo ha definito quella volta e da allora è diventata la mia tonalità di rosa preferita.Non la posso guardo negli occhi, così mi concentro sulle sue labbra così vicine al mio viso. Sono socchiuse per l'impegno che ci sta mettendo a tingermi le labbra e un moto di felicità m'investe quando mi rendo conto che anche lei lo sta indossando. Credo che essere simile a lei, Joe, sia la cosa più bella che mi potesse capitare.
«Questo colore ti sta d'incanto, Erika» mi dice mentre mi sta truccando il labbro superiore con un impegno che vedo solo in te, quando sei chino sulla tua scrivania a disegnare i tuoi palazzi.
Avverto il suo profumo, delicato e aggraziato così adatto a una principessa. Inspiro forte.Lo faccio perché poco fa ti ho visto fare la stessa cosa mentre avevi il viso tuffato nei suoi capelli e mi sono chiesta perché la odorassi e avessi quell'espressione che hai solo quando fumi le tue strane sigarette che profumano di erba. Non sono sicura di aver interpretato bene i segnali, ma la dottoressa dice che ognuno di noi ama qualcosa o qualcuno più di tutto il resto. E sono sempre stata sicura che fumare ti appagasse, lo percepivo dai tuoi sospiri quando espiravi il fumo.
Ma so che, ora, quegli stessi sospiri li fai mentre hai tra le braccia la mia principessa.
La tua sirenetta.
E tu, per lei, sei il suo principe Erik.«Sei sempre più importante di chiunque altro Erika, questo devi sempre ricordartelo. La tua salute è in cima alle mie priorità e non cambierà mai» me lo hai ripetuto un pomeriggio in cui non mi hai accompagnato tu in studio, ma mamma, perché la principessa aveva l'influenza. Quel giorno, lo hai passato insieme a lei a casa sua e nei tuoi occhi ho visto il senso di colpa quando mi hai comunicato che non mi avresti accompagnato. È capitato solo due volte in tutta la nostra vita.
«Questo non vuol dire nulla, Erika. Tu sei la persona più importante, ma lei adesso ha bisogno di me. È da sola a casa e ha la temperatura a quarantuno da ieri notte. Se non le cala la febbre entro un'ora devo portarla in ospedale.»Non devi avere paura, Joe.
Devi notare i particolari, i miei comportamenti, visto che io non posso dirti le cose come farebbero tutti gli altri.
Nota.
Nota che non mi strappo più i capelli quando vi sento bisticciare.
Nota, che quando hai detto che lei stava male io ti ho porto le chiavi di casa.
Nota, che quando la chiamo Sirenetta è quando mi rivolgo a te. O a lei, ma con te.Perché Ariel per me sarà sempre la mia principessa. Ma ora, riconosco che non è più solo quello. E infatti anche tu hai iniziato a chiamarla in questo modo.
Sirenetta.
L'hai notato il modo in cui le si incurvano le labbra all'insù quando la chiami così?Devi notare tu tutto questo, drizza le antenne. Perché vorrei potertelo dire, vorrei che tu sentissi la mia voce che ti rassicura e vorrei poterti dire che da quattro giorni e quindici ore c'è un uomo che passa una volta al giorno, guarda verso casa della principessa, poi verso la nostra, sorride e se ne va.
Tu e mamma non ve ne siete mai accorti. Ed è capibile, visto che tu lavori tanto e lei è sempre presa a cucinare e fare le pulizie.
STAI LEGGENDO
Perché tu?
RomanceDue storie d'amore in un unico libro. Travolgenti, passionali, sofferte. 🔥🌡️ Storia con protagonisti maggiorenni. ~~~ Un libro in cui il cuore pulsante è l'amore. Amore romantico, geloso, erotico, rabbioso, passionale, frenato, deluso... ma anche...