Capitolo 58 - Parole

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Questo è il secondo capitolo pubblicato oggi! Leggi prima quello precedente!

POV ARIEL

Io e Johanna passammo tutto il pomeriggio insieme. La sera però mi lasciò da sola per andare in ospedale dal padre e io mi decisi a chiamare Jack, ma non gli avrei detto nulla delle parasonnie.
Parlammo a lungo, di più e del meno.
Quello che m'interessava capire era il reale interesse di Jack verso la sorella di Max.

-Mi piace stare con lei. È carina e gentile, nessun segreto e paranoie inutili. Lei con me, vuole starci per davvero... vuole provarci seriamente e io voglio avere un po' di pace-

Tra le righe sentivo la sua vera voce che diceva qualcosa tipo 'Nicole non mi dice molto... però esco con lei per vedere se riesco a dimenticarmi di Johanna.'

Del resto, dopo averci provato con Johanna come un matto e dimostrato più volte i suoi sentimenti, si è come sentito sbattere metaforicamente la porta in faccia e crede di essersi illuso... pensa di aver puntato tutto su una relazione ormai finita, a senso unico. Probabilmente credeva che dopo aver detto ogni cosa riguardo alla sua fuga a casa di Vicky, lei si sarebbe incazzata, certo... ma poi l'avrebbe perdonato buttandogli le braccia al collo.
Invece, il suo rifiuto gli ha fatto male. Più del dovuto.

Devo mordermi la lingua più volte per non spiattellare quello che mi ha detto Jo... gliel'ho promesso.

Il giorno seguente, il giorno della laurea di Joe, arriva in fretta.
Inaspettatamente, la mattina, si presenta alla porta di casa mia Alexander, suo padre.
Titubante, lo faccio accomodare perché sembra avere qualcosa d'importante da chiedermi.

Infatti è così.

Mi chiede se posso intercedere per lui, con Joe.
Mi dice che Joe ha accettato di fargli comprare la casa, con la condizione che fosse intestata a sua sorella.
Ne sono immensamente felice e credo che Alexander, non so come, abbia capito che ci sono io di mezzo. In realtà non ho fatto nulla, ma sono contenta che Addison, Erika e Joe abbiano un problema enorme in meno.
L'altra condizione che suo figlio gli ha posto, mentre me la racconta s'incupisce, è che non appena Addison firmerà per procura l'atto notarile dell'atto d'acquisto, Joe non lo vuole rivedere mai più attorno a sua madre e sua sorella.
Continua a dirmi che il ragazzo vuole che se ne torni in Thailandia con sua moglie e che non si faccia più sentire, né vedere.

E questo è il momento in cui dovrei entrare in scena io.

Inizialmente scuoto la testa, trovo scuse... non è mai buona cosa infilarsi nei problemi famigliari degli altri. Odio e ho sempre odiato farlo.
Poi però le sue mani stringono forte le mie, i suoi occhi, verdi come quelli di Joe, mi scrutano speranzosi.
Immagino siano stati proprio loro, i suoi occhi così simili, a convincermi a farlo.

Dopo che si sarà laureato, andrò a parlarci. Alexander mi chiede di convincere Joe a non tagliarlo fuori dalla loro vita e fargli capire che si sente in colpa per non esserci stato... convincerlo a mantenere i contatti.

Lui crede che io possa farlo ragionare.

|Ariel, ho un bruttissimo presentimento. È di Joe che parliamo. Lascia perdere.|

La mia coscienza buona non sbaglia mai.
Però, ormai ho deciso. Oggi pomeriggio, dopo la laurea, cercherò di riunificare una famiglia.

In fondo suo padre vuole farsi perdonare... che c'è di male nel perdono?

Così, un paio d'ore dopo, ci ritroviamo tutti seduti in una sala enorme e con davanti a noi Joe vestito di tutto punto, in mezzo a tutti gli altri laureandi.
Quasi mi viene un colpo, quando fra questi, vedo Nicole nel gruppo delle tuniche nere.
La sorella di Max si sta laureando?

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