POV ARIEL
Come promesso si presentò alle diciotto in punto a casa delle vicine e, con stupore, si rese conto che anche Joe era presente seduto a bordo tavola.
Era sempre dannatamente bello, con la sua camicia bianca leggermente aperta sul collo e quegli occhi magnetici che la guardavano senza tradire alcunché d'interpretabile.
Perché deve sempre fissarmi, maledizione!
Nonostante tutto, comunque, la cena trascorse molto serena.
Tante chiacchiere in allegria.Persino Joe si allargò più del solito e sorrise compiaciuto quando la ragazza rideva forzatamente alle pessime battute della madre.
Più di una volta si riscoprì a fissarlo nei gesti più semplici e insignificanti.
Come quando macinava il sale e delle grosse vene gli comparivano sull'avambraccio, segnandolo come una cartina stradale, osservarlo era inevitabile.
Era una di quelle cose che faceva impazzire tutte le donne... un richiamo ormonale allo stato brado.
Lo stesso effetto prodotto dal movimento delle mani aperte sul volante mentre questo veniva ruotato.Notò anche che, quando usava il fazzoletto per pulirsi la bocca, esibiva un tatuaggio a forma di anello sul pollice, che gli dava quell'aria da bello e dannato. Tremendamente sexy.
O ancora, quando si sbottonava due bottoni della camicia per rinfrescarsi un po', Ariel non poteva fare a meno di apprezzare i pettorali scolpiti che si intravedevano.
Nel frattempo Addison non aveva mai smesso di parlare.
Probabilmente non doveva essere abituata ad avere ospiti a cena e raccontò più del dovuto a una che, dopotutto, era poco più di una sconosciuta.
Le raccontò di come il suo ex marito, il padre dei ragazzi, aveva sofferto di cancro una decina di anni prima e di come i medici dopo averlo ricoverato per mesi, lo operarono di trapianto al polmone, salvandolo in tempo.
"Il maledetto ha ben pensato di mollarci per andare a fare la bella vita in Thailandia" parole che, evidentemente, disgustavano la donna tanto quanto facevano male ai suoi figli.
Il viso di Joe si fece serio riportandolo a essere il ragazzo taciturno che aveva conosciuto.
Oltre che incazzato col mondo.
Non che quella sera fosse diventato improvvisamente David Letterman, intendiamoci.
Perlomeno aveva sorriso e fatto ridere le tre donne, con qualche battutina ben piazzata.Era quasi simpatico se voleva, ma non voleva quasi mai. Non con lei, comunque.
Ariel ora, estremamente a disagio a causa del suo coinvolgimento in una discussione così delicata e personale, cercò di smorzare il clima teso raccontando dei suoi genitori che ora si trovavano in crociera in Giappone.
Fece vedere loro una foto, immortalante sua madre in una via ricoperta di ciliegi in fiore, ripristinando un clima nuovamente sereno.Un paio d'ore dopo la cena terminò e la ragazza salutò tutti.
Baciò infine la guancia di Erika, sotto gli occhi stupiti dei due che ancora non si erano abituati al fatto che Ariel la trattasse come una qualsiasi amica.
A lei veniva naturale avvicinarla e la ragazza non sembrava infastidita.
Era una persona particolare, assolutamente. Però in qualche modo ci teneva, e le faceva tanta tenerezza.
Così innocente, così impaurita dal mondo.~~~
I giorni seguenti, quando la sera si ritirava in camera da letto, spesso sentiva i gemiti di Joe mentre prendeva a pugni un vecchio sacco da boxe.
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Perché tu?
RomanceDue storie d'amore in un unico libro. Travolgenti, passionali, sofferte. 🔥🌡️ Storia con protagonisti maggiorenni. ~~~ Un libro in cui il cuore pulsante è l'amore. Amore romantico, geloso, erotico, rabbioso, passionale, frenato, deluso... ma anche...