7 - Colpi di scena

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POV ARIEL

Mentre spiava la festa prendere forma, lei si stava sistemando il trucco.
Dopo infiniti tentativi Daniel l'aveva convinta ad andare con lui a cena e poi al cinema.

Non che ne avesse chissà che voglia, ma stare a rodersi il fegato ogni volta che sentiva le risatine delle ragazze invitate alla festa non era qualcosa che avrebbe sopportato.

Non dopo tutta la fatica e l'impegno che ci aveva messo negli ultimi tempi per evitare di guardare fuori dalla finestra ogni santa sera.

Si diede un'occhiata poco interessata allo specchio...

Non ci aveva messo troppo impegno nel farlo ma si era vestiva bene. O almeno, sua madre le aveva comprato un bel vestitinoPerché si, Ariel non ne capiva troppo di moda, né le interessava. Preferiva la comodità.

Il vestitino attillato, però la faceva sentire bellissima. Non era troppo lungo e le stava a pennello; anche gli stivali con il tacco si abbinavano perfettamente. A completare il look c'erano boccoli morbidi e trucco perfetto.

Prese la borsetta e si diresse verso l'uscita quando il telefono squillò.

"Daniel? Arrivo, sono uscita ora"

"Aspettami due minuti, dolcezza. Faccio gas e arrivo da te" la pregò allegramente per poi buttare giù la chiamata.

La sua voce era molto eccitata... chissà da quanto tempo aspettava l'occasione per uscire con lei.

Dopo aver rimesso il cellulare in borsa sia appoggiò sul muretto di casa.

Aveva detto 'due minuti' quindi lo avrebbe aspettato lì.

Da dov'era poteva curiosare all'interno del cortile della casa nella quale la festa stava proseguendo.

Addison stava porgendo un bicchiere pieno di uno strano liquido verde a Erika, che era seduta da sola con i suoi capelli lunghi ai lati del viso a farle da muro.

Le fece una gran tenerezza. Percepiva il suo stato d'animo da qui.

"Ciao, splendore. Ti va di unirti a noi?"

Un rosso di bell'aspetto con la sigaretta in mano si era mostrato in tutta la sua bellezza, venendo sotto la luce del lampione.

Dietro di lui Ariel intravide un'ombra che lo seguiva silenziosamente.

"Grazie, ma ho un impegno" gli rispose, impacciata.

Ti prego Daniel, muoviti! pensò imbarazzata guardando verso la via principale dove l'auto si sarebbe dovuta fermata a momenti.

"Sì Jack, deve andare a un appuntamento galante stasera. Non ha tempo"
Una voce maschile profonda e roca che lei conosceva fin troppo bene interruppe quel momento imbarazzante rendendolo, però, scomodo.

Ecco chi era l'ombra dietro lo sconosciuto.

I due si fissarono e Ariel si riscoprì come al solito infastidita dal ghigno stampato sul viso del ragazzo.

"Non temere, il regalo te l'avevo già comprato. L'ho lasciato vicino al dondolo, vai a prendertelo da solo altrimenti puoi anche buttarlo via" gli rispose a tono, come a fargli credere che pensasse che l'unico motivo per cui l'aveva invitata al suo compleanno era ricevere un regalo in più.

Ovviamente era un'idiozia, ma desiderava comunque rispondere a tono.

Joe indirizzò lo sguardo verso un grosso pacco verde con fiocco giallo appoggiato al muro del cortile della vicina. Strinse gli occhi per guardarlo meglio nella penombra della veranda.

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