8 - Ego

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POV ARIEL

Inutile dire che la scena del loro bacio si ripeté nella testa di Ariel almeno un milione di volte.
Il problema era che le era piaciuto, le era piaciuto troppo.

Nessuno le aveva mai fatto provare quelle cose, nemmeno il suo primo amore con il quale stette per un paio d'anni.

Stephan era stato un suo compagno di classe al liceo e, al contrario di Joe, era un ragazzo espansivo e sempre sorridente. Non appena si diplomarono dovette però trasferirsi in Canada dalla sorella maggiore per occupare il posto d'élite nell'azienda familiare.

Aveva anche pensato seriamente di andare insieme a lui, ma dopo qualche settimana di lontananza il loro rapporto andava via via scemando. Non funzionava più.

La mancanza di rapporti sessuali con tanto di problemi erettili soprattutto nell'ultimo periodo, le diede molto di cui pensare.

Per fortuna ebbe la lucidità di capire che la partenza sarebbe stata una decisione impulsiva.

Le storie d'amore a distanza erano delle emerite stronzate, punto.

Purtroppo per il ragazzo, fu Ariel ad avere dei dubbi e quindi a lasciarlo proprio durante le vacanze natalizie.

•Che bel compleanno di merda•

Quando si lascia qualcuno non significa che ci si senta necessariamente felici, anzi. A volte la solitudine ti inghiottisce come una nebbia densa e umida. Innumerevoli coppie stavano insieme, magari anche da molti anni, per i motivi sbagliati: figli, soldi, abitudine, paura del cambiamento...

Ariel, quando lui le chiese spiegazioni, rispose molto semplicemente che 'relazione' e 'distanza' erano due vocaboli che insieme non stavano affatto bene, come il formaggio sul pesce.

Per fortuna Stephan capì e non ne fece dramma, anche se ancora si dichiarava innamorato, non si poteva di certo dire che fosse un ragazzo stupido o rancoroso.

Infatti, qualche giorno prima del suo compleanno di Ariel, il 24 Dicembre, lui la chiamava sempre e finivano col parlare ore al telefono. In realtà, si sentivano ogni tre o quattro mesi.
Poco importava se erano passati già quattro anni da quando si erano mollati... lui c'era sempre stato e continuava, in qualche modo, a esserci.

Ormai ne era passata di acqua sotto i ponti, ma ricordarsi di quel brutto periodo le faceva ancora venire il magone alla gola.
Era stata innamorata di quel ragazzo un tempo e gli voleva ancora molto bene.

Quando litigavano, c'era sempre Dan a risollevarla di morale. Era un grande amico.

Rivangare in questo modo il passato le faceva bene, ma un magone alla gola era sempre dietro l'angolo.
Tutto era perfettamente scolpito nella sua mente e nei suoi ricordi.

Stanca di pensare a quello che, ormai, era solo un lontano ricordo si diresse in bagno pronta per una doccia.

Di quelle belle ustionanti, come piacevano a lei.

~~~

Esattamente sette giorni dopo quel bacio che le martellava in testa come un picchio martella un tronco, decise che era il momento di andare a trovare Erika.

Addison il giorno prima l'aveva chiamata chiedendole quando poteva passare da loro, magari fermarsi per pranzo e fare compagnia a Erika.

Aveva sempre la speranza d'incontrare Joe, ma i giorni seguenti anche se andò ogni giorno a pranzo dalle vicine, che oramai erano diventate quasi di famiglia... lui non si vide.

Anzi l'unica volta in cui si trovarono nella stessa stanza lui, alle prese con una cassetta VHS incastrata nel lettore difettoso, la fissò sorpreso di vederla nel suo salotto.

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