Capitolo 39 - Spionaggio

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POV •COSCIENZA CATTIVA•

•Sarà meglio che quella cretina della mia umana si dia una svegliata e non rimanga impalata qui, in fondo alle scale, a sentire quest’idiota insultare la sorella di quel gran manzo.

Guarda Debby che una penna tra le dita non ti fa sembrare intelligente.

Ogni tanto Ariel aveva bisogno di me quando la mia controparte cagacazzi, con la sua serietà e la sua bontà insensata, prendeva il sopravvento.

Io la chiamavo Madre Teresa mentre lei invece era così diplomatica da continuare a chiamarmi solo coscienza cattiva.

Babbea.

Io rappresentavo la parte più istintiva di Ariel, quella senza moralità e meno adepta alle regole… e sempre, costantemente in fotta.

Ci eravamo accorte tutte e tre che quei due bovini con pedigree stavano fumando fuori da casa e, a giudicare dai toni alti quasi quanto le tette di Johanna quando prendevamo un dosso, capimmo subito che non stavano giocando a un, due, tre… stella.

Ci eravamo anche rese conto che la porta d'ingresso si stava aprendo e che probabilmente sarebbero rientrati dentro casa… sentirebbero quella mongola insultare una ragazza dolce come Erika.

E se lo dicevo io che era dolce, era vero per forza.

Sì, insomma… a me stavano sul cazzo un po’ tutti; anche la mia umana, quando faceva la brava e buona suora di clausura con la cintura di castità, era una gran rompicazzo.

A volte poi, non la capivo per niente… se si desidera un uomo vai e prenditelo. Cosa c’era di così difficile?

Invece no, si ostinava a far la figa e tirava fuori cose per me senza senso come ho un’integrità morale, vuole solo scoparmi…

Ma sapevo che dietro tutti questi ragionamenti di fine dell’ottocento c’era lo zampino di Madre Teresa, che la confondeva e la portava sulla cattiva strada.

Io sinceramente rinunciai a capirle già da un po’; non vedevo proprio dove stesse il problema.

Insomma, se anche io avessi avuto la patafiocca sarebbe stata cosa buona e giusta il fatto di essere invasa dal gorillone di Joe.

Invece no. Ariel e la sua fagiana volevano prima parlare, chiarire, sapere… ma che cazzo gliene fregava poi?

Nessuno aveva mai detto loro che in questo mondo bisogna aprirsi e concedersi nuove possibilità?

E allora cazzo, spalancate le porte del paradiso!

Invece no. Che due coglioni.

Agli uomini le donne così complesse non sono mai piaciute e io non potevo, né volevo accettare, che Joe non avrebbe pucciato il suo biscotto a causa di Madre Teresa che doveva sempre infilarci il becco con la sua moralità.

Joe, ti prego… non ascoltarle e falla tua. Anche lei lo vuole, fidati lo so bene… ma la sua parte virtuosa e orgogliosa aveva la meglio su quella vera e selvaggia.

Avrei fatto di tutto per farle capire che la virtù non esisteva più dai tempi di Re Artù.

Finalmente, la mia umana prese la parola e difese la sorellina del manzo numero uno, lasciando tutti a bocca spalancata come se qualcosa avesse dovuto planare al suo interno.

E poi la cagacazzi mi dice che sono io a pensar male. Insomma! Come si fa a non pensare male? Al diavolo!

Stranamente anche Madre Teresa stava facendo balletti di vittoria come me; era talmente raro che entrambe fossimo in accordo su qualcosa che, quando succedeva, mi chiedevo se mi fossi fatta di anfetamine e avessi immaginato tutto.

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