27 - Incontrollabile

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POV JOHANNA

"Jo!" arrivai dal mini gruppetto composto da Ariel, un biondino vestito all'ultimo grido e un bel moro dagli occhi chiari.

"Ti presento Daniel..." il biondo allungò la mano e io la strinsi "il ragazzo... con cui esco" mi informò la mia migliore amica, quasi imbarazzata.

La sensazione fu quella di stringere la mano a un bambino... e la cosa non mi piacque affatto.

Ero oltremodo convinta che un uomo deciso, forte e sicuro di sé dovesse stringere con fermezza la mano di una donna. Io personalmente quando un uomo non mi stritolava la mano quasi fino a spezzarmi le ossa delle dita non lo prendevo nemmeno in considerazione, se non per una banale amicizia; però non volevo fare di tutta l'erba un fascio... in fondo anche Iron Man sembrava un maledetto egocentrico bastardo, ma poi si rivelò tutto un tivogliobene3000 facendo piangere, nella sala del cinema, addirittura gli omoni di cinquant'anni con baffi da messicani che puzzavano come stalle.

L'abito non fa il monaco.

Ma quello, sembrava davvero un San Francesco D'Assisi mancato, con la sua faccia d'angelo.

Indossava i vestiti come un modello di Dolce&Gabbana e quando mi sorrise sfoggiò un sorriso perfetto, esageratamente bianco e simmetrico.

Più finto dei denti di mio nonno.

Gli occhi avevano una strana forma all'ingiù e lo facevano sembrare perennemente triste.

Un frate mancato, depresso, vestito griffato.

Afferrai la mano del biondo-chic e posai gli occhi sull'altro tizio.

L'altro tipo era un bel ragazzo e la sua stretta di mano non mi deluse come quella di Daniel.

Gli occhi nerissimi, come pietre vulcaniche, balzarono su di me guardandomi senza malizia... senza indugiare nella scollatura, come avevano fatto i pochi uomini non gay presenti nella serata più gay del locale.

Strano. Avevo il ciclo e le tette mi scoppiavano in quella camicetta striminzita.

Quasi quasi mi offendo di questo affronto verso il mio corpo da sballo.

"E lui invece è Stephan" Ariel lo presentò urlando, per sovrastare la musica alta, con un sorriso felice "è venuto appositamente da Boston per darmi una notizia super mega fantastica!" batté le mani gasatissima.

La mia amica lo abbracciò ancora e lui ricambiò ridendo e roteando gli occhi all'insù sarcasticamente, come a dire la solita esagerata.

"Spostiamoci però, voglio presentarmi come si deve a..." il moro mi guardò velocemente i capelli "alla Merida qui presente" lui mi stava sorridendo, proprio mentre pronunciava il nome di una delle principesse Disney più cazzute di sempre.

"Ottima mossa, bellezza" di rimando gli strinsi la mano, sorridendogli felice.

Il ragazzo, con un sorrisetto divertito, seguì Ariel e Daniel che si erano spostati nell'area fumatori fuori dal locale, potendo così parlare più tranquillamente senza dover leggere il labiale.

"Allora, come ti chiami amica di Ariel?" chiese il bostoniano.

"Johanna, tu puoi chiamarmi Jo" spostai gli occhi su Ariel, guardandola interrogativamente.

"Oh sì, noi tre eravamo compagni al liceo" la mora appoggiò entrambe le mani sulle spalle dei due giovani, per poi spostarle entrambe sul moro "Stephan e io siamo stati insieme per anni" mi disse dando dei colpetti sulla spalla del ragazzo, che le mandò un bacetto volante divertito.

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