Capitolo 51 - Sguardi gelosi

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"Ogni volta che mi guardi, nasco nei tuoi occhi" - Riechmann

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POV JOE

Lo so.
So che sono una testa di cazzo.
Il più grosso figlio di puttana che esista in questa terra, questo universo e microcosmo.

Alla fine ho fatto la cazzata.
L'ho combinata non grossa, non enorme... mastodontica.
In quel momento, a mia discolpa, non ci ho capito più un cazzo.

'Signor Moore? Sua sorella ha avuto un incidente stradale e ora si trova in pronto soccorso. Abbiamo provato ad avvisare sua madre ma non risponde e lei era il secondo contatto d'emergenza.'

In quel momento ho provato terrore.
Enorme terrore che Erika fosse in pericolo di vita... che Ariel fosse ferita.

Quando però sono arrivato in ospedale mentre mia madre era in preda a una crisi di pianto, io ho dovuto mantenere il sangue freddo per entrambi.
Ho parlato io con il dottore e ho ascoltato sempre io l'infermiere. Lui mi ha raccontato la dinamica dell'incidente.

Ariel gliel'avrà raccontata e lui poi, l'ha riferita a me.

Non riesco a controllarmi.
Quando una persona a cui tengo capita un incidente che si poteva evitare con la mia presenza... io non riesco veramente a placare la parte più incontrollata ed espansiva di me.

Nella vita sono l'istintività fatto a persona.

Peccato però che il mio carattere di merda mi abbia fatto andare da Ariel, visibilmente scossa e fasciata su quel lettino, e mi abbia indotto inveirle contro.

Poi è arrivato il Lancillotto d'America, con tanto di accento strappa tanga e the e biscotti nelle mani, proprio mentre le stavo dando della ragazzina incapace.

Ho visto come l'ha difesa, come l'ha protetta e come l'ha guardata.

Lui, portatore di dolcetti, il suo biscotto l'aveva già individuato.

Jack ha ragione... si è incazzato come una bestia e sono sicuro che non mi rivolgerà parola finché non gli passa.
Durerà poco, non è uno che porta rancore.
Quei pugni, in ogni caso, me li sono meritati tutti e li ho semplicemente incassati.

Rileggo il messaggio di mia madre, risalente a più di un'ora fa.
-Joe, Ariel deve fare una TAC, tra circa mezz'ora. Ha battuto forte la testa contro il volante. Le farebbe sicuramente piacere un tuo messaggio.-

Probabilmente, conoscendola, avrà esteso il braccio davanti a mia sorella proteggendola dal colpo, ma senza curarsi di se stessa.

Non le manderò in ogni caso nessun messaggio.

Non le ho nemmeno chiesto come stava.
I suoi occhi marroni si sono spenti del loro caratteristico brilluccichio naturale, quando le ho urlato senza ritegno che lei per me è solo una cazzo di scopata.
Non lo è, ma ciò che ci succede mi porta sempre a doverle mentire o ferire.

Cazzo.

Ora come starà?
Quel tipo se la starà guardando come un tiramisù.

Tiratigiù, coglione. O te lo taglio.

Se qualcuno mi vedesse qui, mentre sto seduto pseudo nascosto dal buio della sera appena sopraggiunta nella mia auto spenta e parcheggiata in fondo alla nostra via... sicuramente penserebbe a un ladro o un maniaco.

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