POV ELIZABETH
Tre giorni dopo
Ero ancora arrabbiatissima con mia figlia, non le avrei mai perdonato un’assurdità simile.
“Sei rinsavita o ancora rincretinita?” le chiesi non appena scese in cucina, lanciandole un’occhiataccia degna di nota.
“Buongiorno anche a te, mamma…” roteò gli occhi al cielo “sì, ho dormito bene, grazie e tu? Oh come sei premurosa, pane e Nutella andranno benissimo.”“Il tuo sarcasmo non attacca, Ariel. Andremo a comprare un vestito per…”
“Oh ma guarda… è proprio qui, sotto i miei occhi…” si avvicinò con un cucchiaino al barattolo aperto sul tavolo e prelevò una bella quantità di Nutella, portandoselo alla bocca.
James, che era seduto a capotavola e stava sbuffando per l’ennesima bisticciata fra me e nostra figlia, glielo sfilò a pochi centimetri dalla bocca.
“Ariel, ma sei stupida o cosa?” le chiese indispettito, sbattendo il cucchiaino sopra la tavola.“Cosa.”
Mi ero quasi dimenticata che potesse essere irritante come poche persone al mondo, quando non voleva fare qualcosa.
“Tua figlia preferisce uno shock anafilattico a fare compere con te, Elizabeth. Falla andare vestita come le pare” sbuffò, riaprendo il suo giornale.
Quei due se ci si mettevano mi ricordavano tanto Prof e Mignolo, in combutta per conquistare il mondo.
Infatti, lei si gettò al collo del padre urlacchiando felice complimenti a caso tipo papà dell’anno, il papà più bello dentro e fuori è il mio.Manipolatrice.
Usare la sua allergia alle nocciole per far leva su di lui e non fare shopping con la sua mamma.
Forse non ricordava però, che aveva imparato da me a manipolarlo come voleva… e non aveva ancora battuto la maestra.In ogni caso, questo teatrino doveva finire.
“Ariel smettila! In frigo c’è tanto di quell’antistaminico da annientare un bue. Quindi mangia pure tutta la Nutella che vuoi! Ma noi...” indicai prima me e poi lei “andremo a comprare un vestito da favola!”Non volevo nemmeno più discuterne.
Non sarebbe andata al matrimonio di Stephan con quel vestito fuori moda e orribile, che quella stupidotta di mia sorella Claire le aveva regalato come pre-regalo di compleanno alla mia nipote preferita.
La stessa nipote che, ovviamente, era troppo gentile per rifiutarlo o non renderla felice, quando le disse che glielo aveva regalato apposta per il matrimonio.La cosa più grave era, però, che ad Ariel sembrava non dispiacere.
“Tra due ore partiamo, io e te. Torneremo domani sera”
“Ma mamma…” se avesse detto ancora che quel vestito era perfetto, mi sarei andata ad affogare nell’acquario “quel vestito è perfetto!”Beh, che dire. Grazie a Dio non avevamo pesci o a quest’ora galleggerei a pancia in giù.
“Assomiglieresti alla mia bis, bis, bis nonna Jenna con quello addosso” mi lamentai… anche se mi chiesi se si potesse davvero chiamare lamentela quella di non permettere alla propria figlia d'indossare nel secondo millennio, un vestito largo, color oro sporco e lungo fino alle caviglie.
“Mh… in che senso?” la vidi pensare per qualche secondo e contare con le dita.
“Mi sa che è morta nel ottocento.”“Appunto!” sbuffai esasperata, aprendo le braccia.
“DONNE!” James intervenne battendo forte la mano sul tavolo, per poi alzarsi e guardandoci come due bambine della scuola materna.
Indicò Ariel, che di fronte al tono severo del padre abbassò la cresta.
“Tu, andrai con tua madre a prendere questo benedetto corpetto.”
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Perché tu?
RomantizmDue storie d'amore in un unico libro. Travolgenti, passionali, sofferte. 🔥🌡️ Storia con protagonisti maggiorenni. ~~~ Un libro in cui il cuore pulsante è l'amore. Amore romantico, geloso, erotico, rabbioso, passionale, frenato, deluso... ma anche...