POV ARIEL
È come se stessi sognando ma il rumore che percepisco sempre più forte mi induce ad aprire gli occhi piano, lentamente.
È come se li avessi incollati... proprio come quando dormi dodici ore di fila.Bip, bip. Bip, bip.
Oh. Riconoscerei questo suono ovunque: ospedale.
«Ben svegliata signorina Miller,» una voce stridula ma gentile mi fa voltare verso di lei e così incrocio gli occhi di una donna bassa che sfila il suo stetoscopio come fosse una sciarpa, «le prendo subito i parametri vitali.»
Alza un braccio e pigia sopra il letto un tasto che inizia a lampeggiare.
«Entro breve verrà il medico a visitarla. Intanto le somministro un'altra flebo di paracetamolo per il dolore.»Rimango ferma mentre mi misura la pressione, la temperatura e mi sostituisce la bottiglietta di vetro collegata alla flebo. Solo in quel momento mi rendo conto del dolore sordo che sento fin troppo forte.
Al momento sono confusa, la vista mi si incrocia e mi sembra di percepire il battito del mio cuore fuori dal petto.
Vorrei chiedere all'infermiera cos'è successo e perché mi trovo qui... ma non pongo in tempo la domanda che la porta della stanza in cui mi trovo si apre ed entrano due uomini.
Hanno entrambi le divise bianche per cui capisco di essere di fronte a due dottori.
Cerco di raddrizzarmi senza successo: il mio maledetto corpo pesa ottomila chili.«Stia comoda signorina,» mi dice il più anziano, mentre quello più giovane lo segue e lo osserva con estrema dovizia, «io sono il medico che l'ha presa in cura in questi giorni di degenza.»
Non prosegue, muove le dita su quello che mi pare sia un tablet e noto che il ragazzo dietro di lui non si presenta, rimane zitto. Riesco a leggere sul suo tesserino nominativo la scritta 'Daryl Carol, stagista'.
Poi, la frase che il dottore mi ha appena detto mi piomba addosso come una pioggia gelida e mi chiedo se ho capito bene.
«Mi scu-scusi» la tosse mi impedisce di continuare a parlare e la accolgo lasciandola sfogare. Cazzo. Ma che mi è successo? Non ho mai sentito la mia voce così bassa, rauca e impastata.«Tieni, bevi giusto un goccio» l'infermiera mi porge un bicchiere e io sorseggio con foga. «Piano. Non bevi autonomamente da nove giorni.»
L'acqua mi va di traverso e non appena i miei occhi tondi come un mappamondo guardano sconcertati il medico, non posso fare a meno di notare che sta letteralmente uccidendo con lo sguardo la povera infermiera che, a sua volta, lo abbassa. Infine, si rivolge direttamente a me.
«I suoi segni vitali sono stati deboli fino a due giorni fa, ma considerando ciò che ha passato fanno sperare che starà meglio prima di quanto speravamo. È ricoverata in ospedale da nove giorni, signorina Miller.»
Mi manca il fiato. Sto per svenire di nuovo. Non mi ricordo! Diavolo!
«Sono stata in...» non riesco a terminare la frase. È un sogno.Lui annuisce.
«Sì, è stata in coma farmacologico per nove giorni. Quando è arrivata qui i suoi parametri erano così preoccupanti che l'abbiamo dovuta sedare per permetterle di riprendersi. L'abbiamo svegliata quando siamo stati sicuri di non recarle alcun danno. Inoltre c'è una quest-» il discorso del medico viene interrotto da un forte bussare contro la porta.L'infermiera si affretta ad aprire uno spiraglio.
«Siete già arrivati,» non nego che l'entrata di due poliziotti mi agiti seduta stante, «si è appena svegliata, signori. Non so quale delle mie colleghe vi abbia chiamato ma dobbiamo chiedervi di tornare fra qualche ora. La paziente non è in grado di sostenere una conversazione al momento.»
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Perché tu?
RomanceDue storie d'amore in un unico libro. Travolgenti, passionali, sofferte. 🔥🌡️ Storia con protagonisti maggiorenni. ~~~ Un libro in cui il cuore pulsante è l'amore. Amore romantico, geloso, erotico, rabbioso, passionale, frenato, deluso... ma anche...