80 - Testa che scoppia

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​POV ARIEL

Sono rientrata a casa da un'oretta dopo un'intera mattinata di visite ai ristoranti e negozi nelle cittadine limitrofe... ma ancora, niente lavoro.

Perché diavolo è così difficile trovare un lavoro decente in questo posto? Che nervi!

Sono stanca, irritabile e preoccupata a morte.

Ecco perché quando il campanello suona sono tentata di lasciarlo suonare a vuoto. Chiunque sia, può aspettare. Ma poi, al grido 'Qui è il postino! Ho bisogno di una firma' mi alzo dal divano.

L'uomo mi porge tre buste e, una volta firmate, torno in sala e mi siedo sul bordo del divano.

Me le rigiro fra le dita come cotolette e le trovo... curiose. Ognuna riporta uno stemma differente sopra, ma non ho proprio idea di cosa sto guardando.
Le apro tutte e tre come in trance. Le rileggo tutte due volte perché forse ho inteso male io.

Alla terza lettura mi rendo conto che non ho inteso male per niente, invece.

Queste sono lettere di tre college che mi informano di aver accettato la mia domanda al loro corso di Psichiatria e mi sollecitano a confermare o annullare l'iscrizione. E come se non bastasse in due di queste università, a quel che leggo, pare che io abbia fatto richiesta di un alloggio in studentato e mi chiedono di pagare la prima rata entro i termini, se non voglio pagare la mora.

Che non è mica una bella brasiliana che balla sul cubo.
È una maledetta multa salatissima. L'ultima cosa di cui ho bisogno.

Inizialmente penso anche che ci sia stato un errore nel destinatario, ma il mio nome ripetuto in ognuna delle tre lettere e il fatto che ci sia scritto che, queste, sono state precedute da delle mail... non lascia spazio a incertezze.

Il cuore mi batte forte e mi manca per un attimo l'equilibrio... Io non ho mai fatto richiesta a nessuna università oltre a quella di New York, a cui sono realmente interessata... Quindi perché? Come mai?

La parola 'mail' mi fa scattare in pieno stile Bolt verso la mia camera, nella quale c'è il mio portatile abbandonato sopra al pouf.

Apro la casella postale e rimango di sasso. Quanto posso essere cretina a non controllare la mia posta per mesi?

Ecco lì, nella loro splendida e prepotenza bellezza.
Gli occhi si spalancano ad ogni mail di università il cui oggetto è per la stessa dicitura 'Esito della domanda di ammissione per l'università di...'
Sono tantissime e sono tutte di college sparsi per tutta l'America. Scorro velocemente... mi prendo tempo per leggere sia le ammissioni, sia i rifiuti.

Più dell'75% dei college mi hanno ammessa, da quello che ho appreso finora.

Quasi mi viene una sincope e rimango stecchita a terra quando noto anche università straniere, addirittura europee. C'è quella della Francia, quella italiana, l'argentina. Merda. Che cazzo vuol dire? Con quali soldi poi?

Impiego più di due ore a leggerle tutte e alla fine ne ho contate circa ventotto.
Ventotto maledette università che mi vogliono, di cui circa ventisei mi offrono anche l'alloggio.

E tutte quante hanno scadenza il 15 di Giugno per disdire la stanza senza penale e confermare con il pagamento della prima rata l'iscrizione al corso che inizierà a Ottobre.

Il 15.

Cazzo. È domani! È DOMANI!

Che cazzo succede??? Perché?

Non soffro di sonnambulismo o sbalzi d'umore, no? Non ho mai fatto richiesta di mia spontanea volontà! Com'è potuto accadere?
Non me ne voglio andare da Flanders! Da Joe, dai miei amici, da Erika... non voglio restare sola e ricominciare una vita da capo. Non sono mentalmente pronta con questo inesistente preavviso.

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