Capitolo 57 - Johanna

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POV JOHANNA

Sto gelando.
Fa freddo, freddo da morire.

Grazie al cazzo, è Dicembre e sono fuori in pigiama in aperta campagna.
Sai che scoperta.
Sfrego le mani sulle mie stupide ed esili braccia, cercando di riscaldarmi.

Non voglio credere che ci sono di nuovo ricaduta, ma non mi do ancora per persa; è sicuramente stato solo un episodio dovuto al litigio con mamma e a quello con Jack.

La prima, si rifiuta di voler ascoltare le volontà di mio padre e continua a ignorarle facendomi incazzare a dismisura.

"Voglio essere sepolto a Boston, Janine... vicino a Christopher... ti scongiuro di farmi seppellire là. Nel cassetto della scrivania del mio studio c'è la ricevuta di pagamento del loculo... e già tutto spesato. "
Nessuna spiegazione; non vuole spezzare il cuore di mia madre e preferisce dire menzogne.

Non esiste nessun Christopher, ovviamente.
Lo ha inventato per andare a Boston senza destare troppi sospetti in mia madre, quando era in salute. Questo fantomatico Christopher dovrebbe essere il suo migliore amico morto in guerra e che lo ha salvato da un'imboscata.

Io però so che Christopher in realtà si chiama Johanna.

Mio padre è troppo debole per parlare e riesce a dire quella frase con un fil di voce e fermandosi svariate volte... ma questa è l'unica richiesta che è riuscito a farle.
Dopo l'ha ringraziata per la vita che hanno vissuto insieme e infine ha guardato me, che gli stringevo forte la mano, e con un sorriso debole mi ha salutato per l'ultima volta.

Poi, è entrato in coma.

Questione di settimane, probabilmente meno. Così hanno detto i medici.

Mi madre non ha preso bene la richiesta della sepoltura.
Non l'ha ammesso ad alta voce, ma sa perfettamente che qualcosa non quadra... non è stupida.
Mi ha detto che è solo una cazzata, che è un vaneggiamento di un malato terminale poco prima di spegnere il cervello e che sarebbe stato sepolto nel cimitero di famiglia come era giusto che fosse.

È una stronza.
La odio.
Lei non sa nulla, non sa di Johanna.
Quella Johanna.

Lui ha avuto il suo 'miglioramento della morte' prima di diventare un vegetale solo per assicurarsi di passare la morte con la donna che davvero ha amato. La sua anima gemella.
In vita, non ha potuto...
Direi che glielo dobbiamo entrambe.

Quella sera, in ospedale, mi sono sentita piccola e impotente... ma ho giurato a lui, e al Dio che me lo stava togliendo, che avrei esaudito quest'ultimo desiderio. A costo di falsificare la firma di sua moglie, avrei fatto in modo di fargli vivere la sua morte nel luogo che voleva.

Va da sé che io e mia madre abbiamo passato la notte a litigare. Ho cercato di farle capire che il desiderio di un morente è molto più importante del suo 'non so come spiegarlo ai parenti'.

Poi, a peggiorare una situazione già di per sé del cazzo, c'è stata la litigata con Jack...
Anzi, la litigata con lui c'è stata prima della corsa in ospedale in piena notte.

Non appena me ne sono andata dal parcheggio del night con il cuore provato da quel 'sono uscito con Nicole e sono stato da Dio', l'ospedale mi ha chiamato per comunicarmi che le condizioni di mio padre erano peggiorate e hanno usato un sacco di paroloni complicati per farmi capire che se non muovevo il culo avrei potuto vederlo solo in coma.

Tutto questo a quanto pare è stato troppo da sopportare per il mio stato mentale. Infatti, ho scordato le mie cazzo di pillole la sera successiva.

Ed eccomi qua, presa dai miei odiosi disturbi e a camminare nel sonno con il pigiama e le pantofole addosso.
Ci ho messo un po' a svegliarmi dal sonnambulismo che mi ha portato a girovagare per non so quanto e verso chissà dove.

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