Capitolo 45 - Ricordi

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POV ERIKA

Amo mio fratello. Lo amo.

È il mio supereroe e sono sicura che lo sa, anche se non gliel'ho mai detto.
Quando papà se n'è andato, lui è diventato l'uomo di famiglia. Quando mamma è giù di corda lui dice qualcosa e lei poi sorride.

Ora però nella mia vita c'è un'altra persona: Ariel.

Lei è gentile con me, mi fa compagnia e guardiamo i film con le principesse. La sua preferita è Pocahontas, perché dice che John Smith è l'unico 'principe' di tutta la Disney che è imperfetto... è superficiale, un po' egoista e so-tutto-io.

La mia principessa preferita è quella che si chiama come lei... ma forse non è una coincidenza.

Ariel è quel tipo di persona che non ha bisogno di essere salvata dalle sue paure o dalle situazioni nuove e strane, come me.
Non ha bisogno di un supereroe, perché lo è lei stessa.

È l'unica che mi tratta come fossi normale... che poi, io non so cosa vuol dire essere normali.
Sono sempre stata così, questo è il mio mondo.
Gli altri però non fanno che dirmi che il mio cervello è un po' diverso e che ho una malattia.
Non faccio mai domande e gli credo senza mettere in dubbio quello che dicono.

In fondo, sono più intelligenti di me, sanno anche guardare negli occhi.
Io non riesco, è troppo difficile farlo.
Inoltre, quando parlano a raffica cerco di stare dietro a tutto quello che dicono... ma non è mica facile.
È difficile spiegare quello che sento dentro.

Però posso dire che credo di essere come quello che stava sulla panchina a offrire dei cioccolatini ai passanti e correva senza fermarsi mai.
É un film, non mi ricordo il titolo, ma la mia dottoressa mi ha detto di guardarlo e Ariel la sera stessa è andata a comprare il dvd.
Lei a un certo punto, durante la scena in cui si scopre che il tenente Dan non ha più le gambe, si è messa a piangere come una fontana.
Per la prima volta in vita mia mi è venuta voglia di toccare qualcuno, per farla smettere di soffrire.

Odio quando è triste o è arrabbiata.
Le persone importanti della mia vita non devono esserlo.

Quando vedevo mamma litigare con papà era brutto e mi strappavo i capelli, per far uscire dalla testa le urla.

Il peggio è stato però quando Joe ha fatto piangere Sharon, la sua vecchia ragazza... io mi ero affezionata tantissimo a lei.
No, forse non erano proprio fidanzati... ma non saprei come altro definirli.

Era gentile e carina con me.
Certo, non era Ariel, ma sentivo che era una persona importante.

Di punto in bianco però, una sera, l'ho vista piangere prendendo a pugni il petto di mio fratello.
Io fatico a comprendere i sentimenti delle persone, ma delle lacrime so che quando ci sono è perché si prova dolore.
Non sono mai stata innamorata di un uomo... ma amo Joe e mia madre. Questo è sempre stato sufficiente per me.
Proprio come diceva quello dei cioccolatini 'non sono un uomo intelligente, ma l'amore so che significa.'

Sharon era innamoratissima di Joe, o almeno così mi diceva lei.
Ero sicura che un giorno avrebbe sposato Joe e saremmo state sempre insieme.

Poi però, quella sera le sue lacrime e le grida le ho viste e sentite tutte dentro di me.
Mi sentii strana, fu come se qualcosa si fosse rotto e io generalmente non sento le emozioni forti e chiare. È tutto confuso.

Inizio Flashback
Li vedo fuori da casa che discutono.
Sharon urla e piange.

"Ti odio, Joe! Non ti bastavo io?" con i polsi si asciuga le lacrime.

"Non ti ho mai detto che stavamo insieme. Sei tu che ti sei fatta un film, Sharon" si accende una sigaretta.

"Io credevo... abbiamo fatto l'amore... io credevo..." la sua voce è bassa. Credo stia soffrendo molto.

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