Capitolo 56 - Principe

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​POV ERIKA

Prendo il pennarello color cioccolato al latte e appoggio il tappo di plastica sulla scrivania.
I suoi capelli sono un po' più scuri, quindi prendo anche quello al cioccolato fondente.

Sto disegnando, come sempre.
Io amo tre cose: disegnare, leggere e guardare film o cartoni animati. Specialmente quelli di Walt Disney.

Ho scoperto da poco, che Walt Disney era solo un vecchio signore che ha rubato quasi tutte le storie e le ha rese adatte ai bambini.

In realtà, le favole che tutti conoscono sono tratte da libri di secoli fa e non sono affatto delle favolette.
Nessuna fata turchina.

Non sapevo che alla sorellastra di Cenerentola viene amputato l'alluce per far calzare la scarpetta.

Non sapevo che la regina cattiva viene costretta dal principe e Biancaneve a danzare con delle scarpe di ferro bollenti per espiare le proprie colpe.

Non sapevo che Pocahontas è esistita davvero e le viene fatto tanto male da tanti uomini diversi.

Tre giorni e mezzo fa ho fatto comprare a mamma il libro originale della Sirenetta... speravo che almeno la mia principessa preferita non venisse rovinata.
Invece, Hans Christian Andersen, mi ha deluso ancora una volta. Mi ha spaventata a morte.

La strega del mare non le ruba la voce, ma le taglia direttamente la lingua.

La vera Ariel non si sposa con il principe Erik... lui non si innamora di lei, ma di un'altra donna.
Ariel è bella, ma non riesce a parlare e per questo lui non la desidera a tal punto. Il principe ignora che se non la sposa, lei morirà... ma probabilmente non gli importerebbe del patto che hanno stretto lei e Ursula: o la Sirenetta diventa sua moglie o si trasformerà in schiuma marina, morendo.

Poco tempo dopo Erik si fidanza con l'altra donna.

Ursula, la strega del mare, le consegna un coltello incantato. Le spiega che solo quando affonderà la lama nel corpo dell'uomo e bagnerà i suoi piedi nel suo sangue caldo, potrà tornare a nuotare felice nell'oceano anche se non avrà guadagnato la sua anima. Perché sì, la vera Ariel non sono le gambe che desidera per davvero, ma l'anima e l'amore... per poter vivere in eterno come gli umani.

Mentre leggo il libro della Sirenetta rivedo i volti della mia vita. La mia mente schematica e non astratta fa il resto.

Io sono Ursula: sono il limite che mio fratello si pone per stare con la sua principessa. Lo so che è per colpa mia... lo so che per me farebbe tutto e anche di più. Solo perché non parlo e non guardo dritta negli occhi, non vuol dire che sia stupida o poco attenta. È vero, fatico a comprendere i sentimenti delle persone, ma in compenso ho sviluppato una buona abilità a concentrarmi sui dettagli.
Questi dettagli a volte riesco a collocarli in un determinato contesto o situazione e assumono un senso. Altre volte rimangono solo dettagli sconnessi... ma Joe lo conosco troppo bene.
L'ho visto tante volte in silenzio a guardare dalla sua finestra, quella di Ariel.
Quando lei c'è, lui ha un tono di voce diverso, sembra più vivo. Per non parlare di mamma... quando è con Ariel, la cucina si riempie di risate che io rappresento come farfalle nei miei disegni. Infatti, come ogni volta che Ariel è con noi, i miei disegni ne hanno a tonnellate.

Prendo il pennarello verde scuro.
Come i suoi occhi.

Poi c'è Joe, che è il principe Erik: che nonostante sappia quanto la principessa Ariel sia speciale, non vuole complicazioni e preferisce non sposarla.

Stanotte sono scesa al piano di sotto per prendermi un succo di frutta e li ho visti. Dormivano e per questo sono riuscita a guardarli in viso.
Lei teneva il viso poggiato sopra la pancia di lui e la mano di mio fratello le copriva la testa come un cappello, mentre la sua bocca sorrideva. Mi ha fatto uno strano effetto perché sembravano proprio il principe e la Sirenetta dell'illustrazione del libro, ma con colori diversi.

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